25 aprile, anche Terlizzi celebra la Liberazione
Gemmato in piazza Cavour: «Libertà, democrazia e giustizia sono ideali che non hanno colore politico»
lunedì 25 aprile 2016
13.46
«Libertà, democrazia e giustizia sono ideali che non hanno colore politico, né epoca storica. Appartengono a tutti e tutti dobbiamo costantemente ricordarci di tradurli quotidianamente in atti concreti».
Così il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, che questa mattina ha partecipato in piazza Cavour alla manifestazione ufficiale della Giornata della Liberazione a 71 anni dalla fine della dittatura, culminata in una delle più terribili tragedie che la storia ricordi. Anche Terlizzi, quest'oggi, ha festeggiato la riconquistata libertà e l'inizio di quella esaltante stagione politica e istituzionale che hanno portato alla nascita della Repubblica, della Carta Costituzionale e allo svilupparsi del primo embrione di Unione Europea.
Questo giorno deve costituire il grato omaggio a tutti i protagonisti di una vicenda storica che è parte sostanziale di una memoria condivisa da tutti gli italiani, da tutti i terlizzesi (al corteo, formato dalle autorità civili e militari, hanno partecipato anche i rappresentanti delle associazioni). Perché è grazie anche a quegli eventi che l'Italia ha iniziato quel lungo e faticoso percorso, non ancora concluso, verso la piena esplicazione di una moderna e compiuta democrazia.
Il 25 aprile del 1945 è la data che simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza. La Guerra di Liberazione vide scontrarsi in armi italiani contro italiani, fu perciò anche Guerra civile ma, oggi come allora, la umana pietà per i morti, per tutti i morti, non può coprire come una coperta d'oblìo che tutto confonde il fatto che da una parte c'era chi lottava per la libertà e la democrazia, e dall'altra chi invece voleva cancellare questi ideali.
Ideali che, come ha ricordato Gemmato, «non hanno colore politico, né epoca storica. Appartengono a tutti e tutti dobbiamo costantemente ricordarci di tradurli quotidianamente in atti concreti».
Così il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, che questa mattina ha partecipato in piazza Cavour alla manifestazione ufficiale della Giornata della Liberazione a 71 anni dalla fine della dittatura, culminata in una delle più terribili tragedie che la storia ricordi. Anche Terlizzi, quest'oggi, ha festeggiato la riconquistata libertà e l'inizio di quella esaltante stagione politica e istituzionale che hanno portato alla nascita della Repubblica, della Carta Costituzionale e allo svilupparsi del primo embrione di Unione Europea.
Questo giorno deve costituire il grato omaggio a tutti i protagonisti di una vicenda storica che è parte sostanziale di una memoria condivisa da tutti gli italiani, da tutti i terlizzesi (al corteo, formato dalle autorità civili e militari, hanno partecipato anche i rappresentanti delle associazioni). Perché è grazie anche a quegli eventi che l'Italia ha iniziato quel lungo e faticoso percorso, non ancora concluso, verso la piena esplicazione di una moderna e compiuta democrazia.
Il 25 aprile del 1945 è la data che simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza. La Guerra di Liberazione vide scontrarsi in armi italiani contro italiani, fu perciò anche Guerra civile ma, oggi come allora, la umana pietà per i morti, per tutti i morti, non può coprire come una coperta d'oblìo che tutto confonde il fatto che da una parte c'era chi lottava per la libertà e la democrazia, e dall'altra chi invece voleva cancellare questi ideali.
Ideali che, come ha ricordato Gemmato, «non hanno colore politico, né epoca storica. Appartengono a tutti e tutti dobbiamo costantemente ricordarci di tradurli quotidianamente in atti concreti».