A Terlizzi Giacomo Travisani, ideatore del logo del Giubileo 2025

L'incontro si terrà questa sera in Concattedrale

giovedì 6 febbraio 2025 1.46
A cura di Vincenza Urbano
Sarà il grafico tranese Giacomo Travisani, ideatore del logo del Giubileo 2025, l'ospite d'eccezione di questa sera, giovedì 6 febbraio, all'interno della Concattedrale di San Michele Arcangelo, divenuta ufficialmente luogo giubilare con l'apertura della Porta Santa lo scorso 1° gennaio. A partire dalle ore 19.30, l'incontro sarà condotto in una riflessione guidata da don Roberto De Bartolo, parroco della chiesa madre della nostra città.

La proposta di Travisani è stata scelta tra 294 lavori provenienti da 48 Paesi diversi, catturando l'attenzione di Papa Francesco per il profondo significato di cui è portatrice: essa, infatti, rappresenta, attraverso l'immagine delle vele, l'umanità in cammino verso la Croce. Per Travisani il Giubileo è un percorso sia umano sia spirituale che può intraprendersi soltanto con un atteggiamento interiore aperto e dinamico. Con spirito di servizio verso la comunità cristiana, Travisani ha ceduto i diritti intellettuali dell'opera, preservando uno spiccato senso di gratitudine per essere stato selezionato tra moltissimi candidati.

Un'apposita commissione ha valutato le idee che le sono pervenute secondo tre criteri: il primo, pastorale, in virtù del quale il messaggio del Giubileo deve essere facilmente intuibile; il secondo, tecnico-grafico, che verifica la buona fattura grafica per la riproducibilità del prodotto; l'ultimo, estetico, che punta a un disegno accattivante. Al Papa sono stati, poi, presentati i tre progetti finali perché potesse orientarsi verso quello che maggiormente lo affascinava.

La creatività di Travisani ha colpito il pontefice non soltanto per l'impatto visivo del logo, ma anche per il messaggio annidato nello stesso. Le quattro vele colorate e umanizzate impersonano il genere umano abbracciato, in segno di fratellanza e unità, con provenienza diversificata dai quattro angoli del globo abitati da etnie differenti. La vela capofila tiene stretta la croce quale simbolo della fede; a sua volta, la croce, nella parte inferiore, si trasforma in un'ancora che simboleggia la speranza. I quattro colori sono anch'essi emblematici di una dimensione comunitaria: col rosso si indica l'amore, l'azione e la condivisione; il giallo si presta per il calore umano; il verde richiama la pace e l'equilibrio; il blu evoca la sicurezza e la protezione; il nero della croce-ancora invoca l'autorevolezza. Da ultimo, le onde sottostanti, che sono mosse, sono una metafora degli imprevisti della vita, che non sempre si svolge in un clima sereno. A completare la raffigurazione è lo slogan in verde "Pellegrini di speranza".