A Terlizzi la prima edizione delle "Olimpiadi delle emozioni" della scuola Don Bosco
La giornata ha rappresentato il momento conclusivo del percorso "Educazione all'affettività"
domenica 26 maggio 2024
Il Secondo Circolo Didattico "San Giovanni Bosco" di Terlizzi lo scorso 22 maggio, in orario scolastico, ha dato vita alla giornata delle "Olimpiadi delle emozioni", nell'ampio piazzale del plesso di Via Casalicchio n.36.
L'iniziativa si è collocata come momento conclusivo del percorso di "Educazione all'affettività", che ha caratterizzato l'intero anno scolastico, percorso finalizzato allo sviluppo dell'intelligenza emotiva, alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del bullismo e cyberbullismo e della dispersione scolastica, incentivando l'inclusione e la convivialità delle differenze.
Per l'occasione, la pavimentazione degli spazi esterni dell'edificio scolastico è stata orizzontalmente "mappata" a caratteri cubitali per riportare graficamente numerosi giochi (tra percorsi, labirinti, reticoli, campane e isole di defaticamento), legati alla rappresentazione colorata degli stati emotivi che caratterizzano il vissuto dei bambini. Per questo ci siamo ispirati al libro"I colori delle emozioni" di Anna Lleanas, un libro che spiega ai bambini le emozioni associandole ai vari colori, avvalendosi di mostri colorati e di una fantastica bambina che metterà ordine nella confusione delle emozioni tipica di una certa fascia di età.
Tutte le scolaresche in fasce orarie diverse sono scese in campo per eseguire i diversi circuiti ludico-emozionali, aggiudicandosi punteggi e classificazioni in base alle prestazioni eseguite. Grandi sono stati l'entusiasmo, il rispetto delle norme e delle regole durante l'esecuzione dei giochi, nonché lo spirito di gruppo e di squadra, mostrati da parte degli alunni, tanto da essere stati tutti premiati.
La giornata delle "Olimpiadi delle emozioni" ha confermato la teoria delle recenti ricerche neuro-scientifiche, secondo cui le emozioni sono indubbiamente uno dei motori principali dell'apprendimento, perché l'intelligenza non è fatta solo di cervello e componente razionale, ma di cuore e di componente emotiva.
Non si può pretendere nessun apprendimento efficace se non si stimolano le emozioni, se non si sviluppa la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli altrui, di motivare noi stessi e di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto interiormente quanto nelle relazioni sociali.
Sviluppare nei bambini la capacità di dare un nome alle proprie e altrui emozioni ha consentito loro di pervenire a una maggiore consapevolezza e gestione delle stesse, soprattutto nel sapersi liberare da quelle negative che ostacolano di fatto il percorso di vita di ciascuno. Solo così gli alunni hanno potuto sviluppare l'empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni degli altri, di comprendere lo stato emotivo altrui, di accogliere ciò che è diverso da sé stessi e un modo diverso di pensare, per una cooperazione autentica e una crescita personale serena e produttiva per tutti in campo scolastico e non.
Da ciò ne è conseguito per tutti la crescita di una maggiore motivazione allo studio, lo stimolo a fare sempre di più, un potenziamento delle abilità sociali, come le "life skills", necessarie a non farsi sopraffare e a destreggiarsi nella problematicità della vita quotidiana.
Il viaggio nel mondo delle emozioni oltre ad aver accarezzato gli animi dei partecipanti, ha permesso ai bambini di sviluppare abilità motorie, quali l'agilità, i riflessi, la coordinazione, l'attenzione, la concentrazione e il pensiero strategico in un'atmosfera goliardica e serena. Il sole e l'aria primaverile hanno incorniciato l'evento connotandolo di unicità e incanto, alla presenza delle famiglie sempre partecipi, disponibili e attente alla vita della comunità scolastica.
La dirigente scolastica Clara Peruzzi dichiara che ha puntato, in questo anno scolastico, a una progettualità che avesse come tema trasversale l'"Educazione all'affettività", perché si dice convinta che l'empatia è un'abilità sociale basata sulla preoccupazione per il benessere e la cura degli altri. Soltanto la persona empatica agisce tenendo conto delle emozioni delle persone che la circondano. Il nostro obiettivo è quello di avere una scuola dove gli alunni apprendono felici e sorridenti. La giornata trascorsa insieme ne è stato l'esempio più concreto.
L'iniziativa si è collocata come momento conclusivo del percorso di "Educazione all'affettività", che ha caratterizzato l'intero anno scolastico, percorso finalizzato allo sviluppo dell'intelligenza emotiva, alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del bullismo e cyberbullismo e della dispersione scolastica, incentivando l'inclusione e la convivialità delle differenze.
Per l'occasione, la pavimentazione degli spazi esterni dell'edificio scolastico è stata orizzontalmente "mappata" a caratteri cubitali per riportare graficamente numerosi giochi (tra percorsi, labirinti, reticoli, campane e isole di defaticamento), legati alla rappresentazione colorata degli stati emotivi che caratterizzano il vissuto dei bambini. Per questo ci siamo ispirati al libro"I colori delle emozioni" di Anna Lleanas, un libro che spiega ai bambini le emozioni associandole ai vari colori, avvalendosi di mostri colorati e di una fantastica bambina che metterà ordine nella confusione delle emozioni tipica di una certa fascia di età.
Tutte le scolaresche in fasce orarie diverse sono scese in campo per eseguire i diversi circuiti ludico-emozionali, aggiudicandosi punteggi e classificazioni in base alle prestazioni eseguite. Grandi sono stati l'entusiasmo, il rispetto delle norme e delle regole durante l'esecuzione dei giochi, nonché lo spirito di gruppo e di squadra, mostrati da parte degli alunni, tanto da essere stati tutti premiati.
La giornata delle "Olimpiadi delle emozioni" ha confermato la teoria delle recenti ricerche neuro-scientifiche, secondo cui le emozioni sono indubbiamente uno dei motori principali dell'apprendimento, perché l'intelligenza non è fatta solo di cervello e componente razionale, ma di cuore e di componente emotiva.
Non si può pretendere nessun apprendimento efficace se non si stimolano le emozioni, se non si sviluppa la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli altrui, di motivare noi stessi e di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto interiormente quanto nelle relazioni sociali.
Sviluppare nei bambini la capacità di dare un nome alle proprie e altrui emozioni ha consentito loro di pervenire a una maggiore consapevolezza e gestione delle stesse, soprattutto nel sapersi liberare da quelle negative che ostacolano di fatto il percorso di vita di ciascuno. Solo così gli alunni hanno potuto sviluppare l'empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni degli altri, di comprendere lo stato emotivo altrui, di accogliere ciò che è diverso da sé stessi e un modo diverso di pensare, per una cooperazione autentica e una crescita personale serena e produttiva per tutti in campo scolastico e non.
Da ciò ne è conseguito per tutti la crescita di una maggiore motivazione allo studio, lo stimolo a fare sempre di più, un potenziamento delle abilità sociali, come le "life skills", necessarie a non farsi sopraffare e a destreggiarsi nella problematicità della vita quotidiana.
Il viaggio nel mondo delle emozioni oltre ad aver accarezzato gli animi dei partecipanti, ha permesso ai bambini di sviluppare abilità motorie, quali l'agilità, i riflessi, la coordinazione, l'attenzione, la concentrazione e il pensiero strategico in un'atmosfera goliardica e serena. Il sole e l'aria primaverile hanno incorniciato l'evento connotandolo di unicità e incanto, alla presenza delle famiglie sempre partecipi, disponibili e attente alla vita della comunità scolastica.
La dirigente scolastica Clara Peruzzi dichiara che ha puntato, in questo anno scolastico, a una progettualità che avesse come tema trasversale l'"Educazione all'affettività", perché si dice convinta che l'empatia è un'abilità sociale basata sulla preoccupazione per il benessere e la cura degli altri. Soltanto la persona empatica agisce tenendo conto delle emozioni delle persone che la circondano. Il nostro obiettivo è quello di avere una scuola dove gli alunni apprendono felici e sorridenti. La giornata trascorsa insieme ne è stato l'esempio più concreto.