"Abusi e delizie": La Corrente si occupa dell'ex mattatoio di Terlizzi
Nuova puntata della rubrica del movimento civico per far luce su alcune vicende cittadine
mercoledì 19 maggio 2021
05.00
Seconda puntata on line della rubrica "Abusi e delizie", ideata dal movimento civico La Corrente Terlizzi.
Questo capitolo è dedicato alle vicende legate all'ex mattatoio, «si parla - spiegano con ironia dal gruppo di sinistra - di una vera e propria "mandrakata", come quelle messe in atto da Gigi Proietti ed Enrico Montesano nel film Febbre da Cavallo. Nel nostro caso la mandrakata viene compiuta ai danni, come sempre, dei cittadini terlizzesi».
Sotto gli pseudonimi dei personaggi di uno dei film più amati della commedia all'italiana ci sono nomi e volti di protagonisti della politica cittadina terlizzese. Il riferimento è al piano per vendere immobili di proprietà pubblica a privati, approvato dal Comune alla vigilia del Ferragosto 2015. L'ex mattatoio rientrava tra le aree urbanisticamente destinate ad attrezzature commerciali ed annonarie e per poterlo vendere bisognava indire un'asta partendo dal valore minimo di partenza di 624.000 euro.
A settembre 2015 arrivarono tre offerte e l'immobile venne assegnato per ulteriori 180.000 euro oltre la base d'asta. Tutto bello, secondo quanto raccontano da La Corrente, nel video, ma con molti interrogativi che dal movimento civico spiegano in questo video https://www.facebook.com/lacorrenteterlizzi/videos/4735591869790230 perché le cose non sono poi andate nel modo in cui si prevedeva.
«Raccontare una città - spiegano da La Corrente - è il miglior modo per immaginarsela nel futuro e farlo in "pubblico" è l'unico modo che conosciamo per evitare che il suo destino non coincida col nostro, quello di tutti. Sotto la coltre di cenere delle emergenze delle nostre vite quotidiane, qualcuno alimenta il fuoco delle scorciatoie, dei personalismi, delle clientele.
Perchè lo facciamo? Perché l'ingiustizia, la mancanza di trasparenza, i trattamenti di favore sono fiumi carsici che fanno sprofondare i piedi di tanti. E quando meno te lo aspetti. Perché - concludono - noi non faremo così: per noi se ci sarà un bene pubblico da affidare a un privato, faremo un bando trasparente e ben congegnato, senza zone buie».
Questo capitolo è dedicato alle vicende legate all'ex mattatoio, «si parla - spiegano con ironia dal gruppo di sinistra - di una vera e propria "mandrakata", come quelle messe in atto da Gigi Proietti ed Enrico Montesano nel film Febbre da Cavallo. Nel nostro caso la mandrakata viene compiuta ai danni, come sempre, dei cittadini terlizzesi».
Sotto gli pseudonimi dei personaggi di uno dei film più amati della commedia all'italiana ci sono nomi e volti di protagonisti della politica cittadina terlizzese. Il riferimento è al piano per vendere immobili di proprietà pubblica a privati, approvato dal Comune alla vigilia del Ferragosto 2015. L'ex mattatoio rientrava tra le aree urbanisticamente destinate ad attrezzature commerciali ed annonarie e per poterlo vendere bisognava indire un'asta partendo dal valore minimo di partenza di 624.000 euro.
A settembre 2015 arrivarono tre offerte e l'immobile venne assegnato per ulteriori 180.000 euro oltre la base d'asta. Tutto bello, secondo quanto raccontano da La Corrente, nel video, ma con molti interrogativi che dal movimento civico spiegano in questo video https://www.facebook.com/lacorrenteterlizzi/videos/4735591869790230 perché le cose non sono poi andate nel modo in cui si prevedeva.
«Raccontare una città - spiegano da La Corrente - è il miglior modo per immaginarsela nel futuro e farlo in "pubblico" è l'unico modo che conosciamo per evitare che il suo destino non coincida col nostro, quello di tutti. Sotto la coltre di cenere delle emergenze delle nostre vite quotidiane, qualcuno alimenta il fuoco delle scorciatoie, dei personalismi, delle clientele.
Perchè lo facciamo? Perché l'ingiustizia, la mancanza di trasparenza, i trattamenti di favore sono fiumi carsici che fanno sprofondare i piedi di tanti. E quando meno te lo aspetti. Perché - concludono - noi non faremo così: per noi se ci sarà un bene pubblico da affidare a un privato, faremo un bando trasparente e ben congegnato, senza zone buie».