"Accoglienza senza confini", a giugno altri 35 bambini dalla Bielorussia

Ieri i primi arrivi, protagonista l'associazione di Paolo Leovino

venerdì 2 giugno 2017 07.30
Hanno ammirato il processo di vinificazione nelle cantine Ferri di Valenzano, sono stati in spiaggia per scoprire il profumo del mare e poi, ancora, hanno sperimentato lo stupore di assistere da vicino al decollo degli elicotteri nel reparto operativo navale della guardia di finanza a Bari. Per i dieci ragazzini in fase di remissione oncologica provenienti dalla regioni di Minsk e Moghilev, regioni a sud Bielorussia, continua il mese in Puglai lontani dall'aria che si respira attorno alla vecchia centrale di Chernobyl.

Un mese lontani dagli ospedali e dalla chemioterapia grazie a «Progetto Speranza» della onlus «Accoglienza senza confini Terlizzi».
Ogni giorno sono impegnati in attività diverse che li aiuterà a stare lontani dalla malattia, sia con il corpo che con la mente: lezioni di italiano e di violino, tiro con l'arco, visita ai top-gun di Gioia del Colle:
Il terlizzese Paolo Leovino è il presidente di questa onlus. «I ragazzi stanno seguendo un corso d'italiano con l'insegnante Francesco Vino e anche un percorso formativo insieme con la psicologa dell'associazione Iolanda Gisondo. Hanno partecipato al progetto 'Violinista e cantore per un giorno', imparando a suonare qualche nota col violino».

Leovino ci ha messo un pezzo di vita e un pezzo di cuore in questo progetto. Nel 1999, insieme alla moglie, ha ospitato una bambina bielorussa che è poi diventata una figlia, una ragazza che oggi ha 24 anni. Da allora altre famiglie di Terlizzi ma anche della Bat o del Salento hanno ricalcato lo stesso sogno.

In questi giorni arriveranno altri 35 bambini da case famiglia della Bielorussia per un percorso di di «risanamento terapeutico». Come ogni anno saranno ospiti in casa di queste famiglie e vi resteranno per tre mesi. Ieri è arrivato il primo gruppo. Dalla Bielorussia alla Puglia il passo è breve.