“Accoglienza Senza Confini", no a polemiche contro la Commissione Adozioni Internazionali

Leovino precisa il ruolo dell'associazione che promuove l'affidamento di minori bielorussi

mercoledì 10 giugno 2015 8.01
«L'Associazione "Accoglienza Senza Confini Terlizzi Onlus", apartitica per statuto, non ha né chiesto né propiziato la presenza dell'on. Emanuele Scagliusi presso l'aeroporto di Bari-Palese nel pomeriggio di domenica 7 giugno 2015.» Paolo Leovino, presidente dell'associazione "Accoglienza Senza Confini Terlizzi Onlus" e promotore del diciottesimo progetto di accoglienza che anche quest'anno ha portato a Terlizzi un nutrito gruppo di bambini e ragazzi provenienti dalla Bielorussia, sgombra il campo da ogni equivoco e precisa a TerlizziViva (che ieri aveva citato il progetto terlizzese nell'ambito di un articolo sul movimento Cinque stelle e sulle lungaggini burocratiche legate alle adozioni) che non c'è nessun collegamento tra l'associazione terlizzese e il movimento di Beppe Grillo.

«L'Associazione che presiedo - spiega Leovino - non conosce proprio il parlamentare Scagliusi, e neppure condivide i toni polemici e da invettiva personale che questi adotta nei confronti di chi dirige la Commissione Adozioni Internazionali. Per ulteriore chiarezza aggiungo che l'Associazione "Accoglienza Senza Confini Terlizzi Onlus", pur avendo favorito qualche adozione internazionale, è dedita principalmente all'accoglienza dei bambini e dei ragazzi Bielorussi presso le famiglie ospitanti italiane, al fine di attenuare sensibilmente gli effetti deleteri del dopo Chernobyl, particolarmente insidiosi per la salute della popolazione infantile, e ad offrire un adeguato contesto affettivo, neppure necessariamente di tipo familiare, a quanti vengono accolti. Ciò non significa che tutti i Bielorussi ospitati siano in stato di adottabilità, dal momento che alcuni dispongono di un riferimento parentale nella propria terra. L'adozione non riguarda, inoltre, la maggior parte dei minori Bielorussi in remissione oncologica provvisoriamente accolti sul territorio pugliese d'intesa con il partener straniero "Children in trouble", che si prodiga per i circa 5.000 bambini Bielorussi tuttora interessati da alterazioni genetiche, immunodeficienze da radionuclidi, patologie tiroidee e onco-ematologiche ugualmente determinate dai postumi radioattivi dell'incidente di Chernobyl. Infine l'Associazione "Accoglienza Senza Confini Terlizzi Onlus" ha effettivamente verificato la lentezza e la farraginosità dell'iter adottivo dei minori bielorussi, ma ritiene che la giusta modalità per affrontare il problema rinvii per un verso alle intese internazionali, per l'altro a un sereno confronto con le istituzioni italiane e le loro articolazioni amministrative, al netto di mediazioni politiche non desiderate, tanto più che l'associazione ritiene di possedere sia il titolo giuridico sia l'esperienza per rappresentare direttamente le proprie istanze nelle giuste sedi da interpellare o presso cui essere convocata all'occorrenza.»