Allarme nidi d'api: segnalati sciami in via Piscina Nuova e viale delle Mimose. Foto
L'agronomo: «Non vanno eliminate, sono degli ottimi bioindicatori»
lunedì 13 giugno 2016
9.19
Sos api. Gli abitanti di viale delle Mimose, nella zona in cui si incrocia via Kennedy, lamentano da tempo la presenza di un nido d'api in un muro che si affaccia sul vecchio ingresso di un noto supermercato. Sembrerebbe però che la fessura che i laboriosi insetti hanno scelto come casa sia situata su un muro privato non pertinente al palazzo.
Intanto, le api continuano ad aumentare: ronzano di giorno, volano ad altezza d'uomo e nei giorni più caldi creano un via-vai degno di nota. La soluzione per spostarle sembra complicata: «Ci siamo rivolti ai vigili urbani che ci hanno indirizzato alla Asl comunale, la quale a sua volta ci ha indicato di rivolgerci all'ufficio segnalazioni. Ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta, sappiamo soltanto che spetterebbe al proprietario del muro provvedere privatamente alla rimozione del nido», scrive esasperata su Facebook Marta.
el nostro giro di perlustrazione scambiamo quattro chiacchiere con Damiano, agronomo che in zona ha il suo studio. L'uomo ci racconta che episodi del genere si succedono da anni. «Quei poveri insetti non fanno nulla di male, se non le si stuzzicano non attaccano». Ricordiamo che ucciderle non si può: sono degli ottimi indicatori biologici.
Intanto, l'esperto Vincenzo Mininni sui social ammette di essersi già interessato personalmente al problema ed aver fatto dei sopralluoghi, ma «il problema rimane del proprietario del locale con la porta murata e senza sua alcuna autorizzazione non si può procedere all'abbattimento parziale per il recupero».
E' sempre Vincenzo che ci segnala un altro sciame che nel pomeriggio di ieri si è insediato in via Piscina Nuova: «Sono eventi stagionali, che si verificano tra marzo e giugno. Nella famiglia di origine nasce una nuova regina vergine. In questo preciso istante la vecchia regina con metà famiglia si sposta e può scegliere degli anfratti, come quelli di cui stiamo discutendo, per usarli come "casa"».
Il proprietario della palazzina già ha preso contatti per la rimozione: essa va intesa come un recupero e non come una disinfestazione. Ci precisa l'esperto che «le api una volta rimosse vengono poste in un'arnia, anche detta portasciami; nei giorni successivi, si nutre la famiglia per far ricostituire il nido così come in origine. Il tutto si monitora per circa un mesetto almeno fino a quando la famiglia costituisce un nucleo con 3 favi che andranno a produzione, famiglia permettendo, nell'anno successivo al recupero».
Intanto, le api continuano ad aumentare: ronzano di giorno, volano ad altezza d'uomo e nei giorni più caldi creano un via-vai degno di nota. La soluzione per spostarle sembra complicata: «Ci siamo rivolti ai vigili urbani che ci hanno indirizzato alla Asl comunale, la quale a sua volta ci ha indicato di rivolgerci all'ufficio segnalazioni. Ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta, sappiamo soltanto che spetterebbe al proprietario del muro provvedere privatamente alla rimozione del nido», scrive esasperata su Facebook Marta.
el nostro giro di perlustrazione scambiamo quattro chiacchiere con Damiano, agronomo che in zona ha il suo studio. L'uomo ci racconta che episodi del genere si succedono da anni. «Quei poveri insetti non fanno nulla di male, se non le si stuzzicano non attaccano». Ricordiamo che ucciderle non si può: sono degli ottimi indicatori biologici.
Intanto, l'esperto Vincenzo Mininni sui social ammette di essersi già interessato personalmente al problema ed aver fatto dei sopralluoghi, ma «il problema rimane del proprietario del locale con la porta murata e senza sua alcuna autorizzazione non si può procedere all'abbattimento parziale per il recupero».
E' sempre Vincenzo che ci segnala un altro sciame che nel pomeriggio di ieri si è insediato in via Piscina Nuova: «Sono eventi stagionali, che si verificano tra marzo e giugno. Nella famiglia di origine nasce una nuova regina vergine. In questo preciso istante la vecchia regina con metà famiglia si sposta e può scegliere degli anfratti, come quelli di cui stiamo discutendo, per usarli come "casa"».
Il proprietario della palazzina già ha preso contatti per la rimozione: essa va intesa come un recupero e non come una disinfestazione. Ci precisa l'esperto che «le api una volta rimosse vengono poste in un'arnia, anche detta portasciami; nei giorni successivi, si nutre la famiglia per far ricostituire il nido così come in origine. Il tutto si monitora per circa un mesetto almeno fino a quando la famiglia costituisce un nucleo con 3 favi che andranno a produzione, famiglia permettendo, nell'anno successivo al recupero».