Anche i Caf nel mirino della Guardia di Finanza
Scoperta una maxi truffa nei confronti dell'Inps: casi anche a Terlizzi
lunedì 10 luglio 2017
12.13
E adesso anche i Centri di Assistenza Fiscale nel mirino della Guardia di Finanza, proprio quelle agenzie dove anche gli stranieri extracomunitari titolari di carta di soggiorno o di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo fanno la coda per chiedere l'assegno sociale.
Code pazienti e interminabili, ma tanta fiducia per quei cittadini extracomunitari che sono sprovvisti di reddito, ovvero possiedono redditi di importo inferiore ai limiti stabiliti dalla legge, e che attendono il magro assegno. Eppure, anche qui, in questi luoghi deputati all'assistenza, si tenta di truffare il prossimo, sport ampiamente praticato nel Bel Paese.
Così i finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Bari hanno scoperto una truffa perpetrata da diversi Centri di Assistenza Fiscale, dislocati nelle province di Bari (anche a Terlizzi) e B.A.T., che attraverso false dichiarazioni ha attestato, fittiziamente, la presenza sul territorio italiano di cittadini extracomunitari, garantendogli il diritto all'assegno sociale.
I Centri di Assistenza Fiscale sono soggetti qualificati ed abilitati ad effettuare intermediazione tra gli interessati e l'I.N.P.S., tanto da riconoscere, all'operatore del C.A.F., all'atto della compilazione della documentazione, la qualifica di pubblico ufficiale.
L'attività investigativa, condotta dai militari diretti dal tenente colonnello Massimo Battaglino, è scaturita da una segnalazione acquisita dalle Fiamme Gialle durante il diuturno controllo economico del territorio.
Il successivo approfondimento, effettuato attraverso l'analisi delle risultanze acquisite la consultazione delle Banche Dati in uso al corpo comparate con le informazioni ricevute dall'I.N.P.S., ha consentito di riscontrare numerose anomalie nelle comunicazioni originate dai predetti centri e dirette agli uffici previdenziali competenti.
L'operazione di servizio ha permesso di accertare che, nelle date in cui gli operatori C.A.F. attestavano la presentazione delle citate dichiarazioni, sottoscritte dall'interessato, i soggetti in realtà si trovavano all'estero.
Sono stati così individuati oltre 80 casi di truffa (alcuni anche a Terlizzi), con un danno all'erario di circa 500mila euro, con la conseguente revoca del sussidio sociale.
Gli operatori dei C.A.F. sono stati denunziati all'Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa.
Code pazienti e interminabili, ma tanta fiducia per quei cittadini extracomunitari che sono sprovvisti di reddito, ovvero possiedono redditi di importo inferiore ai limiti stabiliti dalla legge, e che attendono il magro assegno. Eppure, anche qui, in questi luoghi deputati all'assistenza, si tenta di truffare il prossimo, sport ampiamente praticato nel Bel Paese.
Così i finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Bari hanno scoperto una truffa perpetrata da diversi Centri di Assistenza Fiscale, dislocati nelle province di Bari (anche a Terlizzi) e B.A.T., che attraverso false dichiarazioni ha attestato, fittiziamente, la presenza sul territorio italiano di cittadini extracomunitari, garantendogli il diritto all'assegno sociale.
I Centri di Assistenza Fiscale sono soggetti qualificati ed abilitati ad effettuare intermediazione tra gli interessati e l'I.N.P.S., tanto da riconoscere, all'operatore del C.A.F., all'atto della compilazione della documentazione, la qualifica di pubblico ufficiale.
L'attività investigativa, condotta dai militari diretti dal tenente colonnello Massimo Battaglino, è scaturita da una segnalazione acquisita dalle Fiamme Gialle durante il diuturno controllo economico del territorio.
Il successivo approfondimento, effettuato attraverso l'analisi delle risultanze acquisite la consultazione delle Banche Dati in uso al corpo comparate con le informazioni ricevute dall'I.N.P.S., ha consentito di riscontrare numerose anomalie nelle comunicazioni originate dai predetti centri e dirette agli uffici previdenziali competenti.
L'operazione di servizio ha permesso di accertare che, nelle date in cui gli operatori C.A.F. attestavano la presentazione delle citate dichiarazioni, sottoscritte dall'interessato, i soggetti in realtà si trovavano all'estero.
Sono stati così individuati oltre 80 casi di truffa (alcuni anche a Terlizzi), con un danno all'erario di circa 500mila euro, con la conseguente revoca del sussidio sociale.
Gli operatori dei C.A.F. sono stati denunziati all'Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa.