Anche la Pro Loco di Terlizzi al raduno dei "Cortei Storici" di Brindisi
La manifestazione si terrà domenica 22 ottobre
mercoledì 18 ottobre 2023
È giunto alla quinta edizione il raduno dei "Cortei Storici" delle Pro Loco di Puglia che si svolgerà domenica prossima, 22 ottobre, a Brindisi. A partire dalle ore 17, infatti, nel centro antico dello stesso capoluogo brindisino sfileranno, per un percorso di un chilometro e mezzo, circa ottocento figuranti in abiti d'epoca provenienti dall'intero territorio pugliese, dai Monti Dauni a Santa Maria di Leuca.
Promossa dall'UNPLI Puglia, per il suo rilievo imponente la manifestazione è stata patrocinata dal MIC (Ministero della Cultura), dalla Regione Puglia-Assessorato al turismo e dal Comune di Brindisi, al fine di incentivare sia l'approfondimento delle matrici culturali delle diverse località sia il senso di appartenenza e di identità delle comunità.
Parteciperà fiera all'evento anche la Pro Loco di Terlizzi, guidata dal presidente Franco Dello Russo, il quale nutre un forte orgoglio per aver contribuito notevolmente alla valorizzazione di un ricco e variegato patrimonio immateriale. A curare la direzione artistica dei performer terlizzesi è la docente Giada Del Re, risorsa preparata e competente, tanto da impegnarsi con continuità e merito nello "staff cultura" della stessa associazione.
Il gruppo terlizzese indosserà outfit popolani, di famiglie borghesi e nobili per immedesimarsi nei protagonisti della vicenda del riscatto di Terlizzi dal giogo feudale, avvenuto il 21 luglio 1779: attraverso il versamento di novantamila ducati, Terlizzi conquistò il titolo di "Città libera", inneggiando agli ideali di libertà, indipendenza e giustizia, tipici del secolo dei lumi.
È stata consapevole e ben ponderata la scelta della Pro Loco nostrana di cimentarsi su una pagina di storia locale vivace quanto difficile, volta a sottolineare la potenza simbolica e comunicatrice dello slogan "l'unione fa la forza". Tutti i terlizzesi di fine Settecento, stanchi di essere assoggettati a un sistema ordinamentale vetusto e ormai anacronistico, misero in insieme energie e averi per abitare finalmente un paese slegato da vincoli feudali, in linea con le correnti di pensiero e le filosofie del tempo, tese a tutelare la centralità dell'uomo e a diffondere saperi scientifici e razionali.
Sicché, è la salvaguardia della dignità di ciascuna persona il solido fulcro del desiderio di inscenare un episodio lontano poco meno di duecentocinquanta anni. Terlizzi si è affrancata da logiche di sottomissione grazie a una voce corale che si levò all'unisono a favore di un'ottica nuova e progressista. Proprio per questo si affiancheranno alcuni personaggi in mise umili, come quelle dei contadini e degli artigiani, e altri con lussuosi costumi ricamati, emblemi di principi e dame dei ceti apicali.
Promossa dall'UNPLI Puglia, per il suo rilievo imponente la manifestazione è stata patrocinata dal MIC (Ministero della Cultura), dalla Regione Puglia-Assessorato al turismo e dal Comune di Brindisi, al fine di incentivare sia l'approfondimento delle matrici culturali delle diverse località sia il senso di appartenenza e di identità delle comunità.
Parteciperà fiera all'evento anche la Pro Loco di Terlizzi, guidata dal presidente Franco Dello Russo, il quale nutre un forte orgoglio per aver contribuito notevolmente alla valorizzazione di un ricco e variegato patrimonio immateriale. A curare la direzione artistica dei performer terlizzesi è la docente Giada Del Re, risorsa preparata e competente, tanto da impegnarsi con continuità e merito nello "staff cultura" della stessa associazione.
Il gruppo terlizzese indosserà outfit popolani, di famiglie borghesi e nobili per immedesimarsi nei protagonisti della vicenda del riscatto di Terlizzi dal giogo feudale, avvenuto il 21 luglio 1779: attraverso il versamento di novantamila ducati, Terlizzi conquistò il titolo di "Città libera", inneggiando agli ideali di libertà, indipendenza e giustizia, tipici del secolo dei lumi.
È stata consapevole e ben ponderata la scelta della Pro Loco nostrana di cimentarsi su una pagina di storia locale vivace quanto difficile, volta a sottolineare la potenza simbolica e comunicatrice dello slogan "l'unione fa la forza". Tutti i terlizzesi di fine Settecento, stanchi di essere assoggettati a un sistema ordinamentale vetusto e ormai anacronistico, misero in insieme energie e averi per abitare finalmente un paese slegato da vincoli feudali, in linea con le correnti di pensiero e le filosofie del tempo, tese a tutelare la centralità dell'uomo e a diffondere saperi scientifici e razionali.
Sicché, è la salvaguardia della dignità di ciascuna persona il solido fulcro del desiderio di inscenare un episodio lontano poco meno di duecentocinquanta anni. Terlizzi si è affrancata da logiche di sottomissione grazie a una voce corale che si levò all'unisono a favore di un'ottica nuova e progressista. Proprio per questo si affiancheranno alcuni personaggi in mise umili, come quelle dei contadini e degli artigiani, e altri con lussuosi costumi ricamati, emblemi di principi e dame dei ceti apicali.