Anche Terlizzi a Pontida con il segretario della Lega Giuseppe Ranieri
Apertura a Gemmato per possibili alleanze
giovedì 19 settembre 2019
Per la prima volta, anche Terlizzi, nei giorni scorsi, è stata presente al raduno di Pontida, nel bergamasco, l'annuale ritrovo politico dei militanti leghisti, rappresentata da Giuseppe Ranieri, neo segretario della sezione locale della Lega. Oltre a partecipare alla manifestazione, Ranieri ha dato il suo contributo nello stand della Puglia dove ha incontrato personalmente il leader Matteo Salvini.
«Parola al Popolo. Questo è il messaggio che Salvini a Pontida ha rivolto alla gente che arrivava da ogni parte d'Italia. La parola al Popolo perché l'Italia non può essere sempre governata dal PD, costantemente bocciato nelle urne e continuamente riportato sulle poltrone del potere da viscidi giochi di palazzo», spiega Ranieri, «La parola al Popolo perché l'Italia non può essere l'unico porto sicuro e diventare il campo profughi dell'Europa che continua a gestire la nostra nazione come una provincia tedesca o francese».
Ranieri è determinato nell'opporsi all'attuale governo giallo-rosso che definisce «un esecutivo chiaramente illegittimo» dal momento che la sua genesi trova fondamento, come più volte ribadito da Salvini, «nella lotta alla sua persona e alle sue idee».
Con in tasca la delega ufficiale da pochi giorni, il segretario della Lega terlizzese ha le idee chiare sul lavoro da compiere, cominciando dallo chiamare a raccolta un gruppo solido e operativo di persone che hanno a cuore il nostro paese.
Intanto, però, Ranieri strizza l'occhio all'amministrazione Gemmato di stampo meloniano, di cui in passato è stato consigliere comunale di maggioranza, «L'amministrazione in carica ha fatto molto per Terlizzi ma non mancano i punti di debolezza e le criticità. Se vi saranno le condizioni, daremo il nostro contributo a migliorare la situazione con un nuovo impulso di energie ed un entusiasmo politico ed amministrativo che pare essere completamente perso».
Non mancano, tuttavia, attacchi pesanti alle opposizioni cittadine, di cui biasima, a suo dire, i vincoli familiari. «Terlizzi non può consegnare le chiavi a gruppi rancorosi pseudocivici o partiti politici di sinistra, sedi di interessi privati e familistici», conclude, «È necessario recuperare nel nostro paese i valori del centro destra a cui siamo affezionati e ci batteremo per questo».
«Parola al Popolo. Questo è il messaggio che Salvini a Pontida ha rivolto alla gente che arrivava da ogni parte d'Italia. La parola al Popolo perché l'Italia non può essere sempre governata dal PD, costantemente bocciato nelle urne e continuamente riportato sulle poltrone del potere da viscidi giochi di palazzo», spiega Ranieri, «La parola al Popolo perché l'Italia non può essere l'unico porto sicuro e diventare il campo profughi dell'Europa che continua a gestire la nostra nazione come una provincia tedesca o francese».
Ranieri è determinato nell'opporsi all'attuale governo giallo-rosso che definisce «un esecutivo chiaramente illegittimo» dal momento che la sua genesi trova fondamento, come più volte ribadito da Salvini, «nella lotta alla sua persona e alle sue idee».
Con in tasca la delega ufficiale da pochi giorni, il segretario della Lega terlizzese ha le idee chiare sul lavoro da compiere, cominciando dallo chiamare a raccolta un gruppo solido e operativo di persone che hanno a cuore il nostro paese.
Intanto, però, Ranieri strizza l'occhio all'amministrazione Gemmato di stampo meloniano, di cui in passato è stato consigliere comunale di maggioranza, «L'amministrazione in carica ha fatto molto per Terlizzi ma non mancano i punti di debolezza e le criticità. Se vi saranno le condizioni, daremo il nostro contributo a migliorare la situazione con un nuovo impulso di energie ed un entusiasmo politico ed amministrativo che pare essere completamente perso».
Non mancano, tuttavia, attacchi pesanti alle opposizioni cittadine, di cui biasima, a suo dire, i vincoli familiari. «Terlizzi non può consegnare le chiavi a gruppi rancorosi pseudocivici o partiti politici di sinistra, sedi di interessi privati e familistici», conclude, «È necessario recuperare nel nostro paese i valori del centro destra a cui siamo affezionati e ci batteremo per questo».