Ancora polemiche sul 25 aprile e su Bella Ciao, il Pd contro il sindaco Gemmato
«Omissioni che identificano chiaramente l'ideologia del partito del Sindaco»
lunedì 27 aprile 2015
7.51
Non accennano a placarsi le polemiche post 25 aprile. Ancora in primo piano il canto partigiano "Bella Ciao" che non sarebbe stato proposto durante il corteo istituzionale durante il 70esimo anniversario della Liberazione.
Dopo il botta e risposta tra il movimento Libertà è Partecipazione che accusava il sindaco di "revisionismo storico" e Fratelli d'Italia secondo cui i martiri terzieri della Resistenza "sono stati commemorati con onore", è giunta anche la presa di posizione del Partito Democratico di Terlizzi che bolla come "scellerate e fortemente ideologizzate" le dichiarazioni di FdI- AN partito del Sindaco.
«La verità - si legge in una nota stampa diffusa dalla segreteria del Pd - è che Gemmato, ha ancora una volta perso l'occasione per onorare la storia che evidentemente fa finta di non conoscere. Settanta anni fa l'Italia fu liberata dall'oppressione nazi-fascista e non solo nazista, come (caro coordinatore di FdI-AN ) è scritto sui manifesti affissi per la città per l'evento del 25 aprile a firma del Sindaco. La Resistenza - spiega ancora il Pd - è stata celebrata in tutt'Italia sulle note di Bella Ciao (cantata anche dal Presidente della Repubblica e accompagnata con il battito delle mani), invece un "suo cerimoniere" a Terlizzi l'ha esclusa dal protocollo.»
«Quando i rappresentanti dell'Associazione Partigiani di Terlizzi hanno chiesto a quest'ultimo come mai non fosse eseguita egli ha risposto che era "di parte". Evidentemente anche il Presidente Mattarella è "di parte". Bisognerebbe, piuttosto ricordare il coraggio e il sacrificio di chi ancora oggi muore per difendere il proprio popolo da qualsiasi forma di oppressione. 70 anni sembrano tanti ma sono ancora troppo pochi per dimenticare. E' innegabile che alcune omissioni identificano chiaramente l'ideologia del partito del Sindaco e fa specie che si indigni quando lo si mette in evidenza. Sono queste le occasioni in cui emerge tutto il loro percorso ideologico-politico che rende tortuosa la via della conciliazione. I terlizzesi - conclude il comunicato - sappiano il giusto colore di chi li governa e rappresenta.»
Dopo il botta e risposta tra il movimento Libertà è Partecipazione che accusava il sindaco di "revisionismo storico" e Fratelli d'Italia secondo cui i martiri terzieri della Resistenza "sono stati commemorati con onore", è giunta anche la presa di posizione del Partito Democratico di Terlizzi che bolla come "scellerate e fortemente ideologizzate" le dichiarazioni di FdI- AN partito del Sindaco.
«La verità - si legge in una nota stampa diffusa dalla segreteria del Pd - è che Gemmato, ha ancora una volta perso l'occasione per onorare la storia che evidentemente fa finta di non conoscere. Settanta anni fa l'Italia fu liberata dall'oppressione nazi-fascista e non solo nazista, come (caro coordinatore di FdI-AN ) è scritto sui manifesti affissi per la città per l'evento del 25 aprile a firma del Sindaco. La Resistenza - spiega ancora il Pd - è stata celebrata in tutt'Italia sulle note di Bella Ciao (cantata anche dal Presidente della Repubblica e accompagnata con il battito delle mani), invece un "suo cerimoniere" a Terlizzi l'ha esclusa dal protocollo.»
«Quando i rappresentanti dell'Associazione Partigiani di Terlizzi hanno chiesto a quest'ultimo come mai non fosse eseguita egli ha risposto che era "di parte". Evidentemente anche il Presidente Mattarella è "di parte". Bisognerebbe, piuttosto ricordare il coraggio e il sacrificio di chi ancora oggi muore per difendere il proprio popolo da qualsiasi forma di oppressione. 70 anni sembrano tanti ma sono ancora troppo pochi per dimenticare. E' innegabile che alcune omissioni identificano chiaramente l'ideologia del partito del Sindaco e fa specie che si indigni quando lo si mette in evidenza. Sono queste le occasioni in cui emerge tutto il loro percorso ideologico-politico che rende tortuosa la via della conciliazione. I terlizzesi - conclude il comunicato - sappiano il giusto colore di chi li governa e rappresenta.»