Antonio Vendola a tutto tondo sulla sua visione di città

In esclusiva per TerlizziViva l'intervista all'Assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici

mercoledì 24 agosto 2022
A cura di Vincenza Urbano
In esclusiva per TerlizziViva l'intervista all'architetto Antonio Vendola, Assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici, Assetto del Territorio, Manutenzione, Rigenerazione Urbana, Infrastrutture.

Un confronto a tutto tondo che ha spaziato dall'edilizia, ai lavori pubblici da intraprendere, a una riflessione sulle infrastrutture, sino a giungere alla delicata questione dell'impianto biogas.

Di seguito le dichiarazioni complete.

Assessore Vendola, qual è la sua visione urbanistica su Terlizzi? Ha una particolare concezione dell'edilizia da sviluppare sul territorio ?
Premetto che il territorio di Terlizzi esteso per circa 7.000 Ha (70 KMQ) è stato "regolato" a partire dal 1971 dal Programma di Fabbricazione. Dopo una gestazione ventennale, dall'anno 2000 dal primo Piano Regolatore Generale (PRG) conforme alla L.R. 56/1980, entrambi appartenenti ad una pianificazione di prima generazione scaturita dalla Legge urbanistica fondamentale del 1942 modificata nel 1967, tuttora vigente. Con l'approvazione della L.R. n. 20/2001 la Regione Puglia si è dotata di un nuovo Piano per il governo del territorio più moderno denominato Piano Urbanistico Generale (PUG) formulando un nuovo modello di pianificazione suddiviso in due parti, una strutturale, capace di dispiegare i propri effetti per un arco temporale medio-lungo, e una programmatica operativa, di breve vigenza temporale (quinquennio, c.d. piano del Sindaco), ragione per cui molti auspicano la redazione del PUG, senza considerare che il PRG a Terlizzi è stato attuato per circa un terzo rispetto alle sue complessive previsioni.
Dalla disamina del PRG vigente emergono diverse criticità e patologie che si sono manifestate con tutta la loro forza subito dopo la sua approvazione a seguito di altre pianificazioni sopravvenute su scala territoriale: mi riferisco al piano paesaggistico (prima il PUTT/P poi il PPTR), altre di settore (traffico, piani del rumore, dei tratturi, rigenerazione, ecc.) e altre a carattere vincolistico o ambientale (siti archeologici e culturali, PAI, vulnerabilità dai nitrati, ecc.). Le scelte urbanistiche in passato sono state per lo più calate dall'alto senza larghe forme di partecipazione, senza una adeguata tecnologia (GIS, SIT, ecc.) e senza le adeguate valutazioni ambientali come la VAS.
Il PRG vigente in ossequio ai piani di vecchia generazione è basato sullo zoning dimensionale non qualitativo, prevede larvate forme perequative applicate in modo scoordinato, al punto che molte zone omogenee appaiono inique tra loro, benché riguardanti suoli connotati da medesime caratteristiche (dimensionali, natura tecnica, forma, uso, accessibilità, vincoli, ecc.) con l'effetto di una elevata sperequazione di valore, tutte sottoposte alla proporzionale fiscalità (IMU).
La visione, ovvero la valutazione, tanto dibattuta, sull'opportunità di dotarsi del PUG basata esclusivamente sulla capacità insediativa residua del PRG vigente dovrebbe concludersi affermando che lo stesso, pur essendo stato approvato da più di venti anni, non necessita di una nuova pianificazione a livello generale, ma piuttosto occorrerebbe intervenire con specifici e puntuali correttivi.
Occorre, invece, avviare il percorso del Documento Preliminare Programmatico (DPP) per tracciare la vision sul futuro del territorio soprattutto per il bisogno di adeguare il più importante strumento di pianificazione generale comunale alle mutate esigenze di una società in trasformazione e per introdurre le modifiche medio-tempore intervenute. Incombe la necessità di introdurre nuove componenti che soltanto una nuova pianificazione strategica può compiere con una visione condivisa di sviluppo della città, disciplinata da chiare regole, mossa da decisioni non contrattabili e che muova dall'identificazione delle invarianti territoriali peculiari del nostro territorio, soprattutto analizzando gli effetti sull'insediamento spontaneo e disordinato delle attività florovivaistiche connesso al conseguente inquinamento del suolo dai nitrati.
In merito all'edilizia, ovviamente ci sono forme di interventi diretti e interventi filtrati dalla pianificazione attuativa, entrambe da connotarsi con i principi della bioedilizia e della sostenibilità per la quale le norme prevedono nuovi obblighi e talvolta incentivi quale interazione tra le esigenze ambientali e quelle dello sviluppo volti a garantire la chiusura dei cicli naturali (acqua, aria, luce), contenere i consumi energetici, favorire la riduzione ed il riciclo dei materiali e la valorizzazione delle tecniche costruttive locali.
Auspico che le prossime fasi attuative del PRG coinvolgano una pluralità di soggetti, che concorrono all'attuazione delle politiche di trasformazione del territorio. La governance deve essere uno strumento indispensabile di regolazione delle responsabilità e di equilibrata distribuzione dei poteri in considerazione del fatto che la tradizionale netta distinzione tra "pubblico" e "privato" tende sempre più ad attenuarsi.
Le funzioni chiave di governo e di regolazione del territorio andranno considerate all'interno del
quadro logico e operativo rappresentato dal modello sussidiario. L'attuazione di un "modello sussidiario" di governo dovrà prestare attenzione sempre più alle reti di relazioni che, opportunamente promosse e orientate, dovranno consentire di incrementare l'efficacia delle politiche eliminando quelle tensioni generate da scelte di governo autoritative. Un esempio per tutti è la questione della zona C4 che rappresenta una cospicua parte del territorio di espansione del PRG (circa un terzo) che dopo ventidue anni non è giunta ad una conclusione condivisa dai numerosi proprietari.
Sarà pertanto centrale, per l'attuazione di politiche di gestione del territorio procedere con scelte condivise.


Ci sono dei lavori pubblici di prioritaria attenzione che andrebbero realizzati?
I lavori pubblici sono formalmente programmati per un triennio in un documento accessibile e consultabile da parte di chiunque. In questo momento abbiamo effettuato una scelta di transizione, atteso che tale documento di norma va adottato entro il 15 ottobre di ogni anno e quello deliberato dalla Giunta qualche giorno fa costituisce un "ora per allora", elemento essenziale per la stesura del bilancio 2022 che consente di uscire dalla paralisi in corso in quanto non ancora approvato.
La priorità è fisiologica per gli interventi con cronoprogrammi vincolati dalle scadenze per la rendicontazione della spesa finanziata con fondi non comunali, ma ci sono tante opere che meritano prioritaria attenzione e realizzazione come contenute nel citato programma triennale delle OOPP. Sarà posta attenzione alle opere incompiute, in primis il teatro comunale e il rispristino della sede storica e centrale del Palazzo di città lasciato in uno stato indecoroso dalla precedente Amministrazione.
Tante altre piccole opere si aggiungono, come ad esempio il restauro dell'arco portoni sulla via Appia a rischio crollo puntellato da oltre 10 anni, interventi al Parco comunale, realizzazione di un'area di sosta per i camper, ecc..
Poi, molta attenzione è riservata alle manutenzioni, adeguamenti ed efficientamenti energetici. Infine, anche se non prioritaria aggiungo una nota di colore sull'idea di dotare la città di un elemento di arredo urbano mancante e cioè delle fontane artistiche per le quali sarà attivata la procedura del concorso di idee.


Invece, quali sono le infrastrutture già esistenti sulle quali intervenire o che andrebbero realizzate?
Ci sono diverse infrastrutture programmate nel triennio riguardanti il settore ambientale e le risorse idriche (fogne nere, fogne bianche e opere di mitigazione del rischio idraulico di alcune parti del territorio), di manutenzione e messa in sicurezza di diverse viabilità interne ed esterne all'abitato, realizzazione di ulteriori rotatorie strategiche, sistemazione/realizzazione di alcune strutture sportive e particolare attenzione alla gestione e manutenzione dell'impianto di pubblica illuminazione e del Cimitero unitamente al suo ampliamento.

Con riferimento alla eventuale realizzazione dell'impianto biogas di Sorgenia nei pressi della via Appia-Traiana, qual è la sua posizione?
La posizione personale, nonché quella dell'attuale Amministrazione, è di considerare utile tale tipologia di impianto per il settore olivicolo sebbene si ritiene che lo stesso sia sovradimensionato per le strette necessità del territorio terlizzese e soprattutto sia inadeguata la scelta localizzativa a meno di 500 metri dalla Via Appia Traiana.
A tal riguardo, nella prossima seduta della Conferenza di Servizi relativa al procedimento di Autorizzazione Unica in capo alla Regione Puglia convocata per il prossimo 19/09/2022, sebbene ci si trovi in uno stato avanzato del procedimento, si provvederà a ribadire tutte le criticità connesse a tale scelta localizzativa come già evidenziato dalla Sezione regionale dell'Ufficio paesaggio, da diverse Associazioni locali culturali e ambientaliste, nonché in riferimento al diniego già espresso dalla Soprintendenza archeologica.
Inoltre, si deve rendere noto che la precedente Amministrazione Comunale non ha formalmente coinvolto la città dopo l'avvio della conferenza di servizi attivata dalla Regione e ha sottovalutato numerosi aspetti di propria competenza essendo la proposta progettuale in contrasto con il PRG vigente e con le Linee guida al D.lgs 28/2011, al R.R. n.12/2008 ed al R.R. n.24/2010 trattandosi di impianto che produce combustibile (biometano) per autotrazione e non energia elettrica.
Altro aspetto sottovalutato è che ci sarebbero altre idonee localizzazioni che consentirebbero la diretta connessione e immissione del biogas prodotto con la rete infrastrutturale del gas-metano evitando il traffico pesante per il trasporto del gas liquefatto ad altissima pressione sulla viabilità esistente costituita da strade di carreggiata modesta connessa con la delicata rete dei tratturi tra i quali il Tratturo 94 – Via Appia Traiana, oltre al derivato rischio di compromettere l'impegno del Ministero della Cultura nel processo di definizione della candidatura UNESCO del tracciato della Via Appia Traiana.