Apparentamento o non apparentamento, questo è il dilemma
Entro domenica 18 giugno eventuali "collegamenti" dovranno essere ufficializzati
giovedì 15 giugno 2017
11.01
Apparentamento o non apparentamento? Questo è il dilemma che sta caratterizzando il day-after dell'11 giugno. Nelle ultime ore si rincorre la stessa domanda: ci sarà il «matrimonio elettorale» tra Pasquale Vitagliano leader di Comunità Civica e Michelangelo De Chirico leader del centrosinistra? L'unica cosa certa al momento è che una decisione sull'eventuale collegamento ad altre liste diverse dovrà essere ufficialmente comunicata alla segreteria comunale entro e non oltre le ore 12 di domenica 18 giugno.
UN CORTEGGIAMENTO SERRATO
Restano, dunque, poche ore per decidere. Il corteggiamento da parte dello stato maggiore di Vitagliano è già partito sin dalle prime ore successive al voto e si fa sempre più serrato. Non manca chi è già andato a bussare alla porta di Michele Emiliano. Per il momento, i «generali» in avanscoperta della Comunità Civica hanno ricevuto un secco «no grazie», ancorché i tentativi di dialogo e corteggiamento non si fermino qui.
Al momento le liste del centrosinistra hanno altre priorità e aspettano di sapere notizie sulla richiesta di riconteggio dei voti.
APPENA DUE MESI FA LA COMUNITA' CIVICA CHIUSE LA PORTA IN FACCIA AL PD, ORA AVREBBE BISOGNO DELL'AIUTO PROPRIO DEL PD
Ma c'è un dato politico che spinge il centrosinistra a rifiutare qualsiasi ipotesi di apparentamento con Vitagliano: l'elettorato di Michelangelo De Chirico è diverso e lontano da quello di Vitagliano. La Comunità Civica è fatta non solo di tutti dei giovani orfani della sinistra più radicale scomparsa dalle plance elettorali, è fatta anche di volti noti della politica più recente che hanno abbandonato la barca del centrosinistra e del Pd criticando duramente il rientro di Michele Grassi. Ancor prima dell'inizio della campagna elettorale, appena due-tre mesi fa, era stato proprio il Pd a chiedere alla Comunità Civica una saldatura politica in vista delle elezioni, ottenendo in cambio una porta chiusa malamente in faccia. Ora per Vitagliano & Company suonerebbe come una contraddizione tornare sui propri passi, rimangiarsi tutto quanto detto nei comizi e andare proprio in quel campo così vituperato a chiedere una mano.
L'ELETTORATO DI DE CHIRICO E' TROPPO LONTANO DA QUELLO DI VITAGLIANO
Il punto vero è un altro ancora. La politica è fatta di persone, non solo di simboli. E l'elettorato di Michelangelo De Chirico è troppo diverso da quello di Vitagliano. Chi ha votato Michelangelo ha apprezzato il lavoro del candidato del Pd, il lavoro svolto sul campo negli ultimi cinque anni in consiglio comunale, ma anche il garbo istituzionale con cui ha affrontato la sua campagna elettorale, i toni sempre pacati, il preferire le soluzioni ai problemi di ogni giorno piuttosto che le strumentalizzazioni giudiziarie. Chi ha votato Michelangelo è stufo delle urla gridate dal palco. È gente che vuole un sindaco pragmatico, un sindaco concreto come concreta è stata la battaglia in consiglio comunale sempre condotta da Michelangelo De Chirico.
La gente che ha votato Michelangelo soprattutto vuole un centrosinistra nuovo, un centrosinistra che abbia volti nuovi e giovani nella sua classe dirigente, che faccia le pulizie generali al suo interno. Un centrosinistra che riparta da Michelangelo e ricostruisca una sua identità chiara e precisa. Per questi motivi il giorno del ballottaggio chi ha votato Michelangelo sceglierà di non tornare indietro.
UN CORTEGGIAMENTO SERRATO
Restano, dunque, poche ore per decidere. Il corteggiamento da parte dello stato maggiore di Vitagliano è già partito sin dalle prime ore successive al voto e si fa sempre più serrato. Non manca chi è già andato a bussare alla porta di Michele Emiliano. Per il momento, i «generali» in avanscoperta della Comunità Civica hanno ricevuto un secco «no grazie», ancorché i tentativi di dialogo e corteggiamento non si fermino qui.
Al momento le liste del centrosinistra hanno altre priorità e aspettano di sapere notizie sulla richiesta di riconteggio dei voti.
APPENA DUE MESI FA LA COMUNITA' CIVICA CHIUSE LA PORTA IN FACCIA AL PD, ORA AVREBBE BISOGNO DELL'AIUTO PROPRIO DEL PD
Ma c'è un dato politico che spinge il centrosinistra a rifiutare qualsiasi ipotesi di apparentamento con Vitagliano: l'elettorato di Michelangelo De Chirico è diverso e lontano da quello di Vitagliano. La Comunità Civica è fatta non solo di tutti dei giovani orfani della sinistra più radicale scomparsa dalle plance elettorali, è fatta anche di volti noti della politica più recente che hanno abbandonato la barca del centrosinistra e del Pd criticando duramente il rientro di Michele Grassi. Ancor prima dell'inizio della campagna elettorale, appena due-tre mesi fa, era stato proprio il Pd a chiedere alla Comunità Civica una saldatura politica in vista delle elezioni, ottenendo in cambio una porta chiusa malamente in faccia. Ora per Vitagliano & Company suonerebbe come una contraddizione tornare sui propri passi, rimangiarsi tutto quanto detto nei comizi e andare proprio in quel campo così vituperato a chiedere una mano.
L'ELETTORATO DI DE CHIRICO E' TROPPO LONTANO DA QUELLO DI VITAGLIANO
Il punto vero è un altro ancora. La politica è fatta di persone, non solo di simboli. E l'elettorato di Michelangelo De Chirico è troppo diverso da quello di Vitagliano. Chi ha votato Michelangelo ha apprezzato il lavoro del candidato del Pd, il lavoro svolto sul campo negli ultimi cinque anni in consiglio comunale, ma anche il garbo istituzionale con cui ha affrontato la sua campagna elettorale, i toni sempre pacati, il preferire le soluzioni ai problemi di ogni giorno piuttosto che le strumentalizzazioni giudiziarie. Chi ha votato Michelangelo è stufo delle urla gridate dal palco. È gente che vuole un sindaco pragmatico, un sindaco concreto come concreta è stata la battaglia in consiglio comunale sempre condotta da Michelangelo De Chirico.
La gente che ha votato Michelangelo soprattutto vuole un centrosinistra nuovo, un centrosinistra che abbia volti nuovi e giovani nella sua classe dirigente, che faccia le pulizie generali al suo interno. Un centrosinistra che riparta da Michelangelo e ricostruisca una sua identità chiara e precisa. Per questi motivi il giorno del ballottaggio chi ha votato Michelangelo sceglierà di non tornare indietro.