Appalti e forniture truccate, arrestato il direttore Asl Bari Vito Montanaro
Il dirigente coinvolto in un'inchiesta a Matera
venerdì 6 luglio 2018
10.09
Una maxi inchiesta della Procura della Repubblica di Matera su concorsi e forniture dell'Azienda Sanitaria lucana ha portato questa mattina ad arresti eccellenti, tra i quali spicca quello del direttore generale dell'Asl Bari, Vito Montanaro e del responsabile dell'anticorruzione della stessa Asl, l'avvocato Luigi Fruscio.
Ci sono anche loro, infatti, tra le trenta persone destinatarie di misure cautelari nell'ambito di una indagine, coordinata dalla Procura di Matera, su presunti illeciti nella sanità lucana. A quanto si apprende ai due indagati pugliesi, entrambi agli arresti domiciliari, viene contestato un episodio di abuso d'ufficio legato ad un presunto concorso truccato alla Asl di Matera.
Secondo quanto emerge dalle indagini, Vito Montanaro, dg della Asl di Bari, ai domiciliari nell'ambito di una indagine sulla sanità lucana della Procura di Matera, sarebbe intervenuto, rivolgendosi al direttore generale della Asl materana Pietro Quinto, per agevolare il posizionamento "utile" in graduatoria di Luigi Fruscio, attualmente responsabile anti-corruzione della Asl di Bari (anche lui ai domiciliari), nel concorso indetto nel giugno 2017 per un posto da dirigente alla ASM.
Il buon punteggio, «attribuito a tavolino», ritengono gli inquirenti, avrebbe consentito a Fruscio lo «scorrimento della graduatoria con assunzione presso altre aziende sanitarie locali». Ai due indagati si contestano i reati di abuso d'ufficio e rivelazione di segreti d'ufficio. Trenta, in tutto, le misure restrittive eseguite da parte della Guardia di Finanza di Matera.
L'inchiesta è partita da un'operazione sul sistema sanitario in Basilicata nei confronti di persone coinvolte «a vario titolo in fatti riconducibili a reati contro la Pubblica amministrazione». L'attività «ha visto impegnati, allo stato, circa 100 tra uomini e donne delle Fiamme Gialle». Negli ultimi giorni Montanaro, braccio destro di Michele Emiliano per quanto riguarda la sanità, era impegnato tra Molfetta, Terlizzi e Corato per l'attuazione del Piano di riordino ospedaliero.
Il sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato lo aveva incontrato, il 4 luglio scorso, insieme a Michele Emiliano e al direttore di dipartimento Giancarlo Riuscitti, per chiedergli di fermare la chiusura dell'ospedale di Terlizzi e di procedere subito alla costituzione di una commissione tecnica per 'l'individuazione della sede dell'Ospedale Unico del Nord Barese.
Il rischio ora è che questa vicenda possa rallentare il già lento (anzi, di fatto ancora fermo) processo verso la realizzazione di un presidio unico di primo livello sul nostro territorio. L'augurio è che il manager possa chiarire la sua posizione.
Ci sono anche loro, infatti, tra le trenta persone destinatarie di misure cautelari nell'ambito di una indagine, coordinata dalla Procura di Matera, su presunti illeciti nella sanità lucana. A quanto si apprende ai due indagati pugliesi, entrambi agli arresti domiciliari, viene contestato un episodio di abuso d'ufficio legato ad un presunto concorso truccato alla Asl di Matera.
Secondo quanto emerge dalle indagini, Vito Montanaro, dg della Asl di Bari, ai domiciliari nell'ambito di una indagine sulla sanità lucana della Procura di Matera, sarebbe intervenuto, rivolgendosi al direttore generale della Asl materana Pietro Quinto, per agevolare il posizionamento "utile" in graduatoria di Luigi Fruscio, attualmente responsabile anti-corruzione della Asl di Bari (anche lui ai domiciliari), nel concorso indetto nel giugno 2017 per un posto da dirigente alla ASM.
Il buon punteggio, «attribuito a tavolino», ritengono gli inquirenti, avrebbe consentito a Fruscio lo «scorrimento della graduatoria con assunzione presso altre aziende sanitarie locali». Ai due indagati si contestano i reati di abuso d'ufficio e rivelazione di segreti d'ufficio. Trenta, in tutto, le misure restrittive eseguite da parte della Guardia di Finanza di Matera.
L'inchiesta è partita da un'operazione sul sistema sanitario in Basilicata nei confronti di persone coinvolte «a vario titolo in fatti riconducibili a reati contro la Pubblica amministrazione». L'attività «ha visto impegnati, allo stato, circa 100 tra uomini e donne delle Fiamme Gialle». Negli ultimi giorni Montanaro, braccio destro di Michele Emiliano per quanto riguarda la sanità, era impegnato tra Molfetta, Terlizzi e Corato per l'attuazione del Piano di riordino ospedaliero.
Il sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato lo aveva incontrato, il 4 luglio scorso, insieme a Michele Emiliano e al direttore di dipartimento Giancarlo Riuscitti, per chiedergli di fermare la chiusura dell'ospedale di Terlizzi e di procedere subito alla costituzione di una commissione tecnica per 'l'individuazione della sede dell'Ospedale Unico del Nord Barese.
Il rischio ora è che questa vicenda possa rallentare il già lento (anzi, di fatto ancora fermo) processo verso la realizzazione di un presidio unico di primo livello sul nostro territorio. L'augurio è che il manager possa chiarire la sua posizione.