«Assoldare tutti gli autobus necessari attingendo dalle flotte delle migliaia di aziende di noleggio in ginocchio»
Trasporto scolastico, la proposta dell'ex consigliere regionale Mario Conca
giovedì 22 ottobre 2020
«A proposito di scuola, si sta continuando a sbagliare perché stanno decidendo senza sapere quello che realmente succede. Lor signori non sanno che le scuole, ogni anno, attendono settimane per fare gli orari defintivi in base all'organico assegnatogli dal Miur/Usr, alle esigenze dei professori, visto che ci sono docenti che fanno lezioni in più istituti o plessi dislocati anche in città diverse, all'offerta trasportistica esistente, etc..».
Queste le parole con cui Mario Conca, già consigliere regionale e imprenditore del settore trasporti, ha commentato l'annunciata ricognizione da parte della Regione Puglia, con la partecipazione dei Comuni, sulla delicata gestione dei servizi alla luce dell'ultimo Dpcm del premier Conte.
«Ogni anno i presidi chiedono alle aziende di trasporto pubblico orari particolari per l'entrata e l'uscita degli studenti e queste cercano di fare il massimo per accontentarli. Ogni istituto chiede di anticipare o posticipare: provate ad immaginare cosa succede.
Richieste che quasi sempre non possono essere accolte perché ogni linea ordinaria (305 giorni di servizio annuo), diversamente da quelle scolastiche che sono dedicate e assicurate per 210 giorni all'anno, devono contemperare soprattutto le esigenze degli studenti e dei lavoratori» ha spiegato.
«Le scuole hanno degli orari di ingresso e uscita, le aziende pubbliche ne hanno degli altri e quelle private altri ancora: come si può pensare di scaglionare gli ingressi differenziando oltremodo gli orari? Dopo tanti anni oramai le fasce orarie sono abbastanza comode per tutti e si è compreso che sono le scuole che si devono adottare, per colpa dell'incapienza del FNT che non consente di adeguare i servizi pubblici alle reali esigenze di mobilità, al netto delle imprevedibili pandemie» ha aggiunto.
«Mi occupo di trasporto pubblico locale da trent'anni: non sarebbe stato più facile e proficuo potenziare gli orari esistenti mettendoci bus aggiuntivi per assicurare il distanziamento sociale? Non potendo recuperare più di vent'anni di immobilismo nel settore del trasporto viaggiatori, tantomeno sarebbe praticabile l'acquisto di nuovi bus perché le aziende non hanno redditività, e comunque ci vorrebbe un anno per evadere nuove forniture che non possono prescindere da risorse a fondo perduto degli enti» ha evidenziato.
«Cosa si potrebbe fare subito? Semplice, e lo dico da mesi: bisogna assoldare tutti gli autobus necessari attingendo dalle flotte delle migliaia di aziende di noleggio con conducente che da marzo 2020 non stanno lavorando per l'annullamento delle gite e dei viaggi di piacere. Con una fava prenderemmo due, anzi, tre piccioni. Da una parte avremmo evitato l'affollamento sui mezzi che va a vanificare il distanziamento assicurato all'interno delle aziende e delle scuole, dall'altra parte eviteremmo il fallimento di centinaia di aziende che con fatturato azzerato non riescono più ad onorare leasing, ammortamenti bancari, costi fissi, personale, etc...e, nel medio termine, eviteremmo un pericoloso ridimensionato di un settore strategico per una nazione turistica come l'Italia che si deve preoccupare di assicurare i servizi di terra per l'incoming. Non ci vuole tempo, i mezzi sono già pronti, e non ci vogliono neanche moltissimi soldi» ha concluso Mario Conca.
Queste le parole con cui Mario Conca, già consigliere regionale e imprenditore del settore trasporti, ha commentato l'annunciata ricognizione da parte della Regione Puglia, con la partecipazione dei Comuni, sulla delicata gestione dei servizi alla luce dell'ultimo Dpcm del premier Conte.
«Ogni anno i presidi chiedono alle aziende di trasporto pubblico orari particolari per l'entrata e l'uscita degli studenti e queste cercano di fare il massimo per accontentarli. Ogni istituto chiede di anticipare o posticipare: provate ad immaginare cosa succede.
Richieste che quasi sempre non possono essere accolte perché ogni linea ordinaria (305 giorni di servizio annuo), diversamente da quelle scolastiche che sono dedicate e assicurate per 210 giorni all'anno, devono contemperare soprattutto le esigenze degli studenti e dei lavoratori» ha spiegato.
«Le scuole hanno degli orari di ingresso e uscita, le aziende pubbliche ne hanno degli altri e quelle private altri ancora: come si può pensare di scaglionare gli ingressi differenziando oltremodo gli orari? Dopo tanti anni oramai le fasce orarie sono abbastanza comode per tutti e si è compreso che sono le scuole che si devono adottare, per colpa dell'incapienza del FNT che non consente di adeguare i servizi pubblici alle reali esigenze di mobilità, al netto delle imprevedibili pandemie» ha aggiunto.
«Mi occupo di trasporto pubblico locale da trent'anni: non sarebbe stato più facile e proficuo potenziare gli orari esistenti mettendoci bus aggiuntivi per assicurare il distanziamento sociale? Non potendo recuperare più di vent'anni di immobilismo nel settore del trasporto viaggiatori, tantomeno sarebbe praticabile l'acquisto di nuovi bus perché le aziende non hanno redditività, e comunque ci vorrebbe un anno per evadere nuove forniture che non possono prescindere da risorse a fondo perduto degli enti» ha evidenziato.
«Cosa si potrebbe fare subito? Semplice, e lo dico da mesi: bisogna assoldare tutti gli autobus necessari attingendo dalle flotte delle migliaia di aziende di noleggio con conducente che da marzo 2020 non stanno lavorando per l'annullamento delle gite e dei viaggi di piacere. Con una fava prenderemmo due, anzi, tre piccioni. Da una parte avremmo evitato l'affollamento sui mezzi che va a vanificare il distanziamento assicurato all'interno delle aziende e delle scuole, dall'altra parte eviteremmo il fallimento di centinaia di aziende che con fatturato azzerato non riescono più ad onorare leasing, ammortamenti bancari, costi fissi, personale, etc...e, nel medio termine, eviteremmo un pericoloso ridimensionato di un settore strategico per una nazione turistica come l'Italia che si deve preoccupare di assicurare i servizi di terra per l'incoming. Non ci vuole tempo, i mezzi sono già pronti, e non ci vogliono neanche moltissimi soldi» ha concluso Mario Conca.