«Atti urbanistici regolari, abbiamo rispettato quello che dice la legge.»
Mario Ruggiero replica al presidente Michele Grassi: falso il contenuto di quel manifesto
sabato 21 marzo 2015
7.54
«Al di la della correttezza di libertà di espressione, bisognerebbe dare un peso alle parole, sapendo cosa e come si debbano esprimere i concetti». Maro Ruggiero, capogruppo del Movimento Schittulli, risponde al presidente del consiglio comunalale Michele Grassi riguardo la polemica sui provvedimenti urbanistici approvati in giunta e non in consiglio comunale.
"Terlizzi si fa in 4" in un manifesto affisso in città parla di "procedure non lineari, con vizi procedurali" con riferimento proprio alle lottizzazioni urbanistiche approvate in giunta e non in consiglio comunale, come è ormai prassi in tutte le massime assise cittadine. Un'accusa pesante che però Ruggiero rispedisce al mittente. L'esponente della maggioranza Gemmato conferma che non c'è stato nulla di viziato, né d'illegittimo nelle scelte adottate dalla maggioranza: «La norma nazionale impone l'approvazione dei provvedimenti urbanistici in giunta, mentre la legge regionale precisa che solo qualora ne facciano richiesta i consiglieri comunali il provvedimento può essere discusso in Consiglio. In quella occasione non mi risulta che alcun consigliere abbia firmato per far sì che il provvedimento venisse discusso in aula. I cittadini dovrebbero trarre le conclusioni, solo per correttezza di informazione.»
"Terlizzi si fa in 4" in un manifesto affisso in città parla di "procedure non lineari, con vizi procedurali" con riferimento proprio alle lottizzazioni urbanistiche approvate in giunta e non in consiglio comunale, come è ormai prassi in tutte le massime assise cittadine. Un'accusa pesante che però Ruggiero rispedisce al mittente. L'esponente della maggioranza Gemmato conferma che non c'è stato nulla di viziato, né d'illegittimo nelle scelte adottate dalla maggioranza: «La norma nazionale impone l'approvazione dei provvedimenti urbanistici in giunta, mentre la legge regionale precisa che solo qualora ne facciano richiesta i consiglieri comunali il provvedimento può essere discusso in Consiglio. In quella occasione non mi risulta che alcun consigliere abbia firmato per far sì che il provvedimento venisse discusso in aula. I cittadini dovrebbero trarre le conclusioni, solo per correttezza di informazione.»