Ballottaggio, il centrosinistra fa ricorso contro la proclamazione degli eletti
Ancora una volta dito puntato sul numero elevato di voti non validi
martedì 20 giugno 2017
6.55
Il caso Terlizzi sarà affrontato dai giudici amministrativi del Tar Puglia. La coalizione di centrosinistra ha infatti deciso di far ricorso contro la proclamazione degli eletti seguita al primo turno di ballottaggio. Lo comunicano (su facebook) alcuni esponenti di primo piano del Partito democratico.
Il Pd e le altre liste a sostegno del candidato sindaco Michelangelo De Chirico puntano il dito ancora una volta contro il numero di voti non validi considerato abnorme. In particolare, in alcune sezioni, ci sarebbero stati comportamenti quantomeno discutibili da parte dei rispettivi presidenti di seggio che ha portato il numero delle schede annullate a percentuali davvero alte rispetto ai totale dei votanti.
Poco più di cento voti, lo ricordiamo, la differenza tra Pasquale Vitagliano (candidato di Comunità civica) che è arrivato al ballottaggio e appunto De Chirico. Dunque si capisce perché le circa cinquecento schede annullate sono diventate un chiodo fisso per tutti i candidati delle sette liste del centrosinistra che, non a caso, hanno sottoscritto il ricorso. Un dato fa pensare: a Molfetta, dove ha votato un numero doppio di elettori rispetto a Terlizzi, alla fine dello scrutinio si sono contate appena 732 schede nulla, a Terlizzi 508.
Qualcuno, nell'entourage del centrosinistra, rammenta come De Chirico fino alle 3 del mattino di lunedì 16 giugno (giorno dello scrutinio) risultasse in vantaggio rispetto a Vitagliano. Certo non è la prima volta che si assiste a un ribaltamento durante la lettura delle schede, ma a Terlizzi saranno i giudici amministrativi a stabilire se tutto sia stato regolare.
Nel frattempo, il ricorso al Tar non fermerà la campagna elettorale e il turno di ballottaggio di domenica prossima. I tempi della giustizia in questi casi (come in tanti altri) sono piuttosto lunghi e imprevedibili, per cui se ne riparlerà chissà quando.
Il Pd e le altre liste a sostegno del candidato sindaco Michelangelo De Chirico puntano il dito ancora una volta contro il numero di voti non validi considerato abnorme. In particolare, in alcune sezioni, ci sarebbero stati comportamenti quantomeno discutibili da parte dei rispettivi presidenti di seggio che ha portato il numero delle schede annullate a percentuali davvero alte rispetto ai totale dei votanti.
Poco più di cento voti, lo ricordiamo, la differenza tra Pasquale Vitagliano (candidato di Comunità civica) che è arrivato al ballottaggio e appunto De Chirico. Dunque si capisce perché le circa cinquecento schede annullate sono diventate un chiodo fisso per tutti i candidati delle sette liste del centrosinistra che, non a caso, hanno sottoscritto il ricorso. Un dato fa pensare: a Molfetta, dove ha votato un numero doppio di elettori rispetto a Terlizzi, alla fine dello scrutinio si sono contate appena 732 schede nulla, a Terlizzi 508.
Qualcuno, nell'entourage del centrosinistra, rammenta come De Chirico fino alle 3 del mattino di lunedì 16 giugno (giorno dello scrutinio) risultasse in vantaggio rispetto a Vitagliano. Certo non è la prima volta che si assiste a un ribaltamento durante la lettura delle schede, ma a Terlizzi saranno i giudici amministrativi a stabilire se tutto sia stato regolare.
Nel frattempo, il ricorso al Tar non fermerà la campagna elettorale e il turno di ballottaggio di domenica prossima. I tempi della giustizia in questi casi (come in tanti altri) sono piuttosto lunghi e imprevedibili, per cui se ne riparlerà chissà quando.