Bambina terlizzese di 4 anni ricoverata per Seu
Le sue condizioni di salute sono stabili: seguita al "Giovanni XXIII"
mercoledì 6 giugno 2018
11.12
E' terlizzese la bambina di quattro anni ricoverata all'ospedale pediatrico di Bari, «Giovanni XXIII», per una infezione da Seu, la sindrome emolitico-uremica. Si tratta di una patologia rara, una infezione, che colpisce bambini e ragazzi dai 2 ai 15 anni: si manifesta come una complicanza di un'infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia coli. L'infezione può esordire con diarrea (spesso muco-emorragica), vomito, intenso dolore addominale e sonnolenza.
Il caso della bambina terlizzese accertato la settimana scorsa è il secondo del 2018 nella regione. La piccola è seguita al Pediatrico di Bari dallo staff del dirigente di Nefrologia e Dialisi Pediatrica, Mario Giordano, e secondo fonti mediche sarebbe in condizioni di salute stabili. La patologia è sotto controllo, i medici hanno provveduto subito con il protocollo di emergenza previsto in questi casi. Gli specialisti hanno inoltre provveduto a effettuare un'analisi su un campione del sangue della bambina accertando che si tratta di una variante della infezione detta "tipica"
Nel 2017 in Puglia si sono registrati ben diciotto casi, molto al di sopra della media nazionale. L'infezione si trasmette attraverso alimenti di origine animale contaminati in fase di produzione o di lavorazione, appure ingerendo ortaggi o frutti coltivati su terreni fertilizzati o irrigati con reflui da allevamenti bovini infetti. Il contagio da persona a persona può avvenire solo per via oro-fecale (quindi l'attenzione si presta agli indumenti a contatto con le feci).
Il caso della bambina terlizzese accertato la settimana scorsa è il secondo del 2018 nella regione. La piccola è seguita al Pediatrico di Bari dallo staff del dirigente di Nefrologia e Dialisi Pediatrica, Mario Giordano, e secondo fonti mediche sarebbe in condizioni di salute stabili. La patologia è sotto controllo, i medici hanno provveduto subito con il protocollo di emergenza previsto in questi casi. Gli specialisti hanno inoltre provveduto a effettuare un'analisi su un campione del sangue della bambina accertando che si tratta di una variante della infezione detta "tipica"
Nel 2017 in Puglia si sono registrati ben diciotto casi, molto al di sopra della media nazionale. L'infezione si trasmette attraverso alimenti di origine animale contaminati in fase di produzione o di lavorazione, appure ingerendo ortaggi o frutti coltivati su terreni fertilizzati o irrigati con reflui da allevamenti bovini infetti. Il contagio da persona a persona può avvenire solo per via oro-fecale (quindi l'attenzione si presta agli indumenti a contatto con le feci).