Berardi (Pd) sul caso Censum: «Il sindaco è stato scorretto, non ci ha informati sullo svolgimento del processo»
«Nella seduta del 10 marzo scorso il sindaco avrebbe dovuto informarci dell’udienza preliminare tenutasi otto gironi dopo»
domenica 12 aprile 2015
9.40
Consiglio movimentato quello andato in scena ieri mattina. E non sono mancate le scintille. Punto caldo della seduta ancora il caso Censum e i suoi risvolti processuali degli ultimi mesi. La seduta infatti, era stata richiesta d'urgenza dai consiglieri di opposizione. Sette ore di fitto dibattito in cui i consiglieri di minoranza hanno interrogato il sindaco Ninni Gemmato e la sua amministrazione circa l'evoluzione processuale e gli atti in possesso dell'ente, anche alla luce delle notizie apparse su diversi mezzi stampa.
Era meno di un mese fa quando l'opposizione decideva di cessare l'autosospensione dai lavori, ma quel clima di ritrovato confronto sembra già essere un ricordo molto lontano.
In sintesi il centrosinistra accusa l'amministrazione Gemmato di non aver mostrato, proprio in occasione di quel consiglio, tutte le carte in gioco riguardo la vicenda penale della Censum: dopo pochi giorni da quel consiglio comunale (nel quale si era discusso delle modalità più efficaci per recuperare il credito vantato nei confronti della ex concessionaria dei tributi), ci sarebbe stata l'udienza preliminare contro gli ex dirigenti della Censum ma i consiglieri di centrosinistra sostengono di esserne venuti a conoscenza solo tramite la stampa. «Il comportamento del sindaco è stato altamente scorretto - ha tuonato il consigliere del Pd Michele Berardi - il 10 marzo scorso fummo chiamati a decidere del possibile congelamento delle azioni esecutive poste in essere nei confronti della Censum, cercammo di dare il nostro contributo ma siamo stati gabbati rispetto a una vicenda che comporta anche una responsabilità patrimoniale da parte di ciascuno di noi. Infatti, otto giorno dopo c'era un'udienza preliminare nei confronti della Censum che è stata rinviata perché gli indagati hanno chiesto di poter coltivare un accordo transattivo con il Comune di Terlizzi. Il sindaco - ha spiegato Berardi - avrebbe dovuto sentire il dovere di informare il consiglio comunale che da lì a otto giorno ci sarebbe stata quell'udienza preliminare. Laddove avessimo deciso di aderire alla proposta transattiva della Censum avremmo inconsapevolmente agevolato la posizione giudiziaria degli imputati.»
Dall'altra parte il sindaco Gemmato ha accusato i rappresentanti dell'opposizione ed in particolare Berardi (all'epoca assessore) e l'ex consigliere Pasquale Vitagliano, di fare 'due pesi e due misure' con esplicito riferimento ai procedimenti giudiziari del 2007, quando ad essere coinvolti furono un'altra azienda a servizio del comune ed un altro dipendente dello stesso ente. Secondo il primo cittadino, in quella circostanza l'allora sindaco Vincenzo Di Tria ritenne di non dover informare la città e il consiglio degli sviluppi processuali, con il beneplacito del suo assessore e dell'allora consigliere di città civile che presentò interrogazione a riguardo.
Era meno di un mese fa quando l'opposizione decideva di cessare l'autosospensione dai lavori, ma quel clima di ritrovato confronto sembra già essere un ricordo molto lontano.
In sintesi il centrosinistra accusa l'amministrazione Gemmato di non aver mostrato, proprio in occasione di quel consiglio, tutte le carte in gioco riguardo la vicenda penale della Censum: dopo pochi giorni da quel consiglio comunale (nel quale si era discusso delle modalità più efficaci per recuperare il credito vantato nei confronti della ex concessionaria dei tributi), ci sarebbe stata l'udienza preliminare contro gli ex dirigenti della Censum ma i consiglieri di centrosinistra sostengono di esserne venuti a conoscenza solo tramite la stampa. «Il comportamento del sindaco è stato altamente scorretto - ha tuonato il consigliere del Pd Michele Berardi - il 10 marzo scorso fummo chiamati a decidere del possibile congelamento delle azioni esecutive poste in essere nei confronti della Censum, cercammo di dare il nostro contributo ma siamo stati gabbati rispetto a una vicenda che comporta anche una responsabilità patrimoniale da parte di ciascuno di noi. Infatti, otto giorno dopo c'era un'udienza preliminare nei confronti della Censum che è stata rinviata perché gli indagati hanno chiesto di poter coltivare un accordo transattivo con il Comune di Terlizzi. Il sindaco - ha spiegato Berardi - avrebbe dovuto sentire il dovere di informare il consiglio comunale che da lì a otto giorno ci sarebbe stata quell'udienza preliminare. Laddove avessimo deciso di aderire alla proposta transattiva della Censum avremmo inconsapevolmente agevolato la posizione giudiziaria degli imputati.»
Dall'altra parte il sindaco Gemmato ha accusato i rappresentanti dell'opposizione ed in particolare Berardi (all'epoca assessore) e l'ex consigliere Pasquale Vitagliano, di fare 'due pesi e due misure' con esplicito riferimento ai procedimenti giudiziari del 2007, quando ad essere coinvolti furono un'altra azienda a servizio del comune ed un altro dipendente dello stesso ente. Secondo il primo cittadino, in quella circostanza l'allora sindaco Vincenzo Di Tria ritenne di non dover informare la città e il consiglio degli sviluppi processuali, con il beneplacito del suo assessore e dell'allora consigliere di città civile che presentò interrogazione a riguardo.