Campagna viticola e olivicola 2015, si deciderà tutto nei prossimi dieci giorni
La pioggia necessaria per gli ulivi potrebbe danneggiare l'uva da tavola
mercoledì 9 settembre 2015
7.43
Al giungere della stagione autunnale cresce l'apprensione tra gli agricoltori sulle sorti delle diverse colture, nel circondario, prevalentemente uliveti, mandorleti e qualche vigna.
Se la raccolta delle mandorle, caratterizzata dalla scarsità del prodotto ma da prezzi elevati, è ormai conclusa, gli addetti al settore hanno gli occhi puntati sulle sorti dell'uva e delle olive.
Guardando tra le 'spalliere' e i 'tendoni' di vite delle nostre campagne (quasi tutti di uva baresana, nota anche come turca), si scorgono grappoli ancora non perfettamente maturi.
I pochi vigneti rimasti a Terlizzi, infatti, sono allocati nei terreni più profondi e a forte ritenzione idrica, gli unici a consentire una coltura con metodo tradizionale (senza irrigazione).
Gli stessi terreni, a ben vedere, risultano fortemente provati dalla siccità invernale di due anni consecutivi tale da impedir loro di accumulare la riserva sufficiente per la maturazione senza irrigazione.
Niente è perduto però. Un settembre asciutto e senza rugiada, infatti, potrà donare alla nostra uva la croccantezza e l'elevato valore zuccherino tipico della qualità.
Sono in attesa di piogge, invece, gli agricoltori che sperano in una buona annata olivicola. Le piante infatti, potranno resistere altri pochi giorni in assenza di precipitazioni per poter assicurare ottima qualità e buoni volumi.
Verrebbe da dire che la buona riuscita di una raccolta escluda l'altra, in realtà non è così. La pioggia, accompagnata all'abbassamento delle temperature ed una buona ventilazione (tale da evitare che il sole forte picchi sui grappoli d'uva umidi bruciandoli) consegnerebbe agli agricoltori due prodotti di eccellenza.
Se la raccolta delle mandorle, caratterizzata dalla scarsità del prodotto ma da prezzi elevati, è ormai conclusa, gli addetti al settore hanno gli occhi puntati sulle sorti dell'uva e delle olive.
Guardando tra le 'spalliere' e i 'tendoni' di vite delle nostre campagne (quasi tutti di uva baresana, nota anche come turca), si scorgono grappoli ancora non perfettamente maturi.
I pochi vigneti rimasti a Terlizzi, infatti, sono allocati nei terreni più profondi e a forte ritenzione idrica, gli unici a consentire una coltura con metodo tradizionale (senza irrigazione).
Gli stessi terreni, a ben vedere, risultano fortemente provati dalla siccità invernale di due anni consecutivi tale da impedir loro di accumulare la riserva sufficiente per la maturazione senza irrigazione.
Niente è perduto però. Un settembre asciutto e senza rugiada, infatti, potrà donare alla nostra uva la croccantezza e l'elevato valore zuccherino tipico della qualità.
Sono in attesa di piogge, invece, gli agricoltori che sperano in una buona annata olivicola. Le piante infatti, potranno resistere altri pochi giorni in assenza di precipitazioni per poter assicurare ottima qualità e buoni volumi.
Verrebbe da dire che la buona riuscita di una raccolta escluda l'altra, in realtà non è così. La pioggia, accompagnata all'abbassamento delle temperature ed una buona ventilazione (tale da evitare che il sole forte picchi sui grappoli d'uva umidi bruciandoli) consegnerebbe agli agricoltori due prodotti di eccellenza.