Carcasse di animali tra i rifiuti: l'ombra della macellazione clandestina
Terlizzi-Molfetta-Ruvo è l'area dei continui ritrovamenti
martedì 28 febbraio 2017
18.10
Resti di carcasse di animali ritrovati nelle campagne tra Ruvo Molfetta. Brandelli di carne e ossa che sbucano da un cartone e altri resti direttamente sul terreno. Se si tratti di uno o più animali è difficile stabilirlo ma, il ritrovamento avvenuto ieri ieri da parte degli uomini dell'associazione G.e.p.a (le guardie ecozoofile di protezione ambientale), è l'ennesimo caso dopo quello avvenuto qualche mese fa nell'agro tra Terlizzi e Ruvo nei pressi di contrada Fondo Rotondo e di altri ritrovamenti analoghi avvenuti sempre da queste parti. Quattro gli episodi scoperti a distanza di pochi mesi che confermano quanto sia sempre più diffusa la modalità di uccidere e macellare animali senza il rispetto delle leggi in materia.
Già a gennaio fu fatta la richiesta al commissario prefettizio di Molfetta Mauro Passerotti di un incontro con tutte le associazioni ambientaliste e animaliste. Qualche mese prima fu Pasquale Salvemini, esponente della Lega per l'Abolizione della Caccia e del WWF, a lanciare l'allarme sostenendo di non escludere l'ipotesi della macellazione clandestina. Allarme che oggi viene ribadito con forza: Un allarme, dice Salvemini, che prescinde dal ritrovamento di ieri: «quel cartone abbandonato nelle campagne tra Molfetta e Ruvo potrebbe anche essere il risultato di un abbandono illegale da parte di qualche macellaio».
«In occasione dei rinvenimenti degli ultimi mesi, tra i territori di Molfetta, Ruvo e Terlizzi - afferma Salvemini - avevamo detto che erano la spia di una realtà sommersa, ma anche che non sarebbe finita lì». «Il WWF e la Lega per l'Abolizione della Caccia - continua - hanno avviato una serie di accertamenti in terra di Bari che porteranno a breve ad una puntuale azione repressiva nei confronti di diversi allevamenti abusivi». Per Salvemini, «occorre ottimizzare le informazioni in nostro possesso per cercare di arginare un fenomeno del tutto illegale e molto pericoloso dal punto di vista sanitario. E questo - assicura - lo stiamo facendo in collaborazione con le forze dell'ordine».
La filiera parte con i classici furti di bestiame, poi macellati clandestinamente e quindi immessi nei circuiti di vendita. «Quelle carni sono molto pericolose per la salute perché prive di controlli sanitari», ammonisce. «L'invito che rivolgiamo alle persone - prosegue - è di rifornirsi attraverso i soli punti accreditati, verificando sempre la tracciabilità delle carni», raccomanda Salvemini. Che si dice preoccupato in vista delle festività pasquali: «Con l'avvicinarsi della Pasqua, la carne macellata, soprattutto agnelli e pecore, privi di ogni indicazione di tracciabilità sarà presumibilmente destinata a imbandire le tavole delle famiglie della zona a nord di Bari».
Già a gennaio fu fatta la richiesta al commissario prefettizio di Molfetta Mauro Passerotti di un incontro con tutte le associazioni ambientaliste e animaliste. Qualche mese prima fu Pasquale Salvemini, esponente della Lega per l'Abolizione della Caccia e del WWF, a lanciare l'allarme sostenendo di non escludere l'ipotesi della macellazione clandestina. Allarme che oggi viene ribadito con forza: Un allarme, dice Salvemini, che prescinde dal ritrovamento di ieri: «quel cartone abbandonato nelle campagne tra Molfetta e Ruvo potrebbe anche essere il risultato di un abbandono illegale da parte di qualche macellaio».
«In occasione dei rinvenimenti degli ultimi mesi, tra i territori di Molfetta, Ruvo e Terlizzi - afferma Salvemini - avevamo detto che erano la spia di una realtà sommersa, ma anche che non sarebbe finita lì». «Il WWF e la Lega per l'Abolizione della Caccia - continua - hanno avviato una serie di accertamenti in terra di Bari che porteranno a breve ad una puntuale azione repressiva nei confronti di diversi allevamenti abusivi». Per Salvemini, «occorre ottimizzare le informazioni in nostro possesso per cercare di arginare un fenomeno del tutto illegale e molto pericoloso dal punto di vista sanitario. E questo - assicura - lo stiamo facendo in collaborazione con le forze dell'ordine».
La filiera parte con i classici furti di bestiame, poi macellati clandestinamente e quindi immessi nei circuiti di vendita. «Quelle carni sono molto pericolose per la salute perché prive di controlli sanitari», ammonisce. «L'invito che rivolgiamo alle persone - prosegue - è di rifornirsi attraverso i soli punti accreditati, verificando sempre la tracciabilità delle carni», raccomanda Salvemini. Che si dice preoccupato in vista delle festività pasquali: «Con l'avvicinarsi della Pasqua, la carne macellata, soprattutto agnelli e pecore, privi di ogni indicazione di tracciabilità sarà presumibilmente destinata a imbandire le tavole delle famiglie della zona a nord di Bari».