Casa de Napoli sì o no, per favore fateci capire!
Suggerita come alternativa per l'accoglienza: ma lì possono starci solo in 12
lunedì 23 novembre 2015
6.49
Per favore aiutateci a capire: Casa de Napoli è o non è idonea ad accogliere le decine e decine di migranti stagionali che anche quest'anno si sono riversati su Terlizzi per la campagna olivicola? Lo chiediamo perché la polemica sul trasferimento dei migranti presso la scuola Pacecco ormai è divampata e ci pare che da un giorno all'altro certe posizioni della politica cambino improvvisamente con il rischio di disorientare.
In particolare, non si comprende quale sia di preciso la proposta di Uniti a Sinistra in merito alle politiche di accoglienza dei migranti, o quantomeno noi non l'abbiamo compresa del tutto. Vediamo di riassumere: il movimento che ha tra i suoi maggiori esponenti l'ex sindaco Vincenzo di Tria critica aspramente l'attuale amministrazione Gemmato per come un anno fa organizzò l'intera macchina organizzativa dell'accoglienza. E fin qui va bene, ci mancherebbe, la critica ci sta tutta e per certi versi è pure condivisibile. Qualcuno rinfaccia a di Tria che quella fu la prima esperienza in assoluto in fatto di ospitalità dei migranti e che durante la sua amministrazione i migranti non ebbero nemmeno un tetto per ripararsi dal freddo. Tuttavia, al di là del già noto botta e risposta, gli appunti di Uniti a Sinistra non sono campati in aria. L'anno scorso, in effetti, non tutto funzionò per il meglio: le risse fuori della struttura, i disordini dentro, gli atti vandalici e i danni a Casa de Napoli riassunti con lo sgombero forzato a giugno scorso. Tutto vero.
Ma veniamo ad oggi. Nell'ultimo consiglio comunale del 13 novembre scorso, tra le altre cose di Tria rimarcò la relazione del dirigente Gianferrini laddove citava le norme nazionali dell'Anci, in base alle quali l'immobile comunale Casa de Napoli potrebbe accogliere al massimo 12 persone. L'ex sindaco regalò simbolicamente quello stesso manuale al consigliere Adamo, delegato ai Servizi Sociali. Insomma, quello che conta sapere è che a voler rispettare le leggi sulla sicurezza eccetera, dentro Casa de Napoli possono dormire non più di una decine di migranti.
Bene. Oggi Uniti a Sinistra in un manifesto dice "no" alla scuola Pacecco e "sì" a Casa de Napoli. Stesso discorso per il Partito Democratico che sta sostenendo la protesta dei genitori della Pacecco e propone Casa de Napoli come alternativa. Ed è qui che qualcosa sembra sfuggire alla coerenza. Ma come, di nuovo Casa de Napoli? Dando per certo che l'ex sindaco di Tria e il Pd sappiano che a Terlizzi sono arrivati quasi un centinaio di migranti, la domanda è: una volta che se ne portano 12 a Casa de Napoli (come impone la legge) tutti gli altri che resterebbero fuori dove suggerisce di ospitarli (sempre nel rispetto delle leggi)?
In particolare, non si comprende quale sia di preciso la proposta di Uniti a Sinistra in merito alle politiche di accoglienza dei migranti, o quantomeno noi non l'abbiamo compresa del tutto. Vediamo di riassumere: il movimento che ha tra i suoi maggiori esponenti l'ex sindaco Vincenzo di Tria critica aspramente l'attuale amministrazione Gemmato per come un anno fa organizzò l'intera macchina organizzativa dell'accoglienza. E fin qui va bene, ci mancherebbe, la critica ci sta tutta e per certi versi è pure condivisibile. Qualcuno rinfaccia a di Tria che quella fu la prima esperienza in assoluto in fatto di ospitalità dei migranti e che durante la sua amministrazione i migranti non ebbero nemmeno un tetto per ripararsi dal freddo. Tuttavia, al di là del già noto botta e risposta, gli appunti di Uniti a Sinistra non sono campati in aria. L'anno scorso, in effetti, non tutto funzionò per il meglio: le risse fuori della struttura, i disordini dentro, gli atti vandalici e i danni a Casa de Napoli riassunti con lo sgombero forzato a giugno scorso. Tutto vero.
Ma veniamo ad oggi. Nell'ultimo consiglio comunale del 13 novembre scorso, tra le altre cose di Tria rimarcò la relazione del dirigente Gianferrini laddove citava le norme nazionali dell'Anci, in base alle quali l'immobile comunale Casa de Napoli potrebbe accogliere al massimo 12 persone. L'ex sindaco regalò simbolicamente quello stesso manuale al consigliere Adamo, delegato ai Servizi Sociali. Insomma, quello che conta sapere è che a voler rispettare le leggi sulla sicurezza eccetera, dentro Casa de Napoli possono dormire non più di una decine di migranti.
Bene. Oggi Uniti a Sinistra in un manifesto dice "no" alla scuola Pacecco e "sì" a Casa de Napoli. Stesso discorso per il Partito Democratico che sta sostenendo la protesta dei genitori della Pacecco e propone Casa de Napoli come alternativa. Ed è qui che qualcosa sembra sfuggire alla coerenza. Ma come, di nuovo Casa de Napoli? Dando per certo che l'ex sindaco di Tria e il Pd sappiano che a Terlizzi sono arrivati quasi un centinaio di migranti, la domanda è: una volta che se ne portano 12 a Casa de Napoli (come impone la legge) tutti gli altri che resterebbero fuori dove suggerisce di ospitarli (sempre nel rispetto delle leggi)?