"Casa de Napoli solo al piano terra potrebbe accogliere 40 migranti"
Vincenzo di Tria: "Anche i servizi igienici sarebbero sufficienti a coprire il fabbisogno di 40 ospiti"
lunedì 23 novembre 2015
17.13
Vincenzo di Tria, consigliere comunale capogruppo di Uniti a Sinistra, risponde al corsivo di TerlizziViva (http://www.terlizziviva.it/notizie/casa-de-napoli-si-o-no-per-favore-fateci-capire/) sulla possibilità che Casa de Napoli possa anche quest'anno essere adibiti all'ospitalità dei migranti stagionali. Riportiamo qui di seguito la sua posizione:
«Facciamo una premessa, Uniti a Sinistra vuole accogliere chi fugge da guerre e sofferenze, crede nell'integrazione e nel multicullturalismo, ma vuole anche che il tutto avvenga in armonia con le Leggi e le regole del vivere civile, a differenza di quanto è avvenuto l'anno scorso a Terlizzi.
L'approssimazione con la quale lo scorso anno l'amministrazione Gemmato ha gestito il fenomeno migratorio, ha spiazzato tutti, compresa la Prefettura di Bari, allertata dagli esposti che comuni cittadini hanno presentato presso la locale tenenza dei Carabinieri per denunciare situazioni di grave rischio.
È per questo che quest'anno, su suggerimento della Prefettura, il sindaco Gemmato ha inserito d'urgenza il punto sull'accoglienza dei migranti all'ordine del giorno del consiglio comunale del 12 novembre, per coinvolgere l'intero consiglio sulle scelte, già fatte, che si apprestava a rendere pubbliche. Io in consiglio ho detto chiaramente come la pensa Uniti a Sinistra sul loro modo di fare accoglienza e ho richiamato l'amministrazione al rispetto delle Leggi e dei criteri contenuti nei manuali operativi redatti dall'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, ma la verità è che la maggioranza aveva già deciso di cambiare sede per l'accoglienza e di sfruttare questa volta la struttura della Pacecco. Lo ha fatto dire al dirigente dell'Ufficio Tecnico, che ha anche affermato che se si volessero applicare le norme, nella De Napoli potrebbero essere accolti appena 12 migranti, mentre la Pacecco avrebbe una maggiore "capacità".
Un'affermazione grave, considerato che per 8 mesi la De Napoli ha ospitato ben oltre le 12 unità di cui ha parlato il dirigente, superando anche i 100 ospiti in alcuni giorni d'inverno, sotto gli occhi dell'ufficio tecnico comunale chiamato a più riprese ad effettuare riparazioni e sotto gli occhi della polizia municipale, chiamata più volte per questioni di ordine pubblico.
A noi di Uniti a Sinistra sembra che la scoperta fatta quest'anno dall'Ufficio Tecnico dell'inadeguatezza della De Napoli, nasconda altre "esigenze" di tipo politico, che hanno frettolosamente fatto dirottare l'accoglienza dei migranti nella scuola di viale Pacecco. Per la De Napoli arriverà un importante finanziamento per renderla un Centro di Accoglienza per Famiglie in Difficoltà e c'è chi non vede l'ora di mettere a frutto i fondi stanziati dalla Regione.
Riteniamo anche che il calcolo dell'Ufficio Tecnico sia sbagliato, e che nella De Napoli, che ospitava 5 sezioni di scuola dell'infanzia con oltre 100 bambini, ci siano ben più di 12 posti per l'accoglienza dei migranti. Il manuale dell'ANCI dice che si possono alloggiare 4 migranti per ambiente, ma gli ambienti sono capienti aule scolastiche, che potrebbero anche essere divise in due e quindi ospitare al solo piano terra 40 migranti. Anche i servizi igienici sarebbero sufficienti, considerando che ne serve uno ogni 6 persone, e nella De Napoli ce ne sono ben oltre i 7 necessari a coprire il fabbisogno di 40 ospiti. E comunque stiamo parlando di una struttura che ha anche un piano interrato illuminato da ampie finestre, riscaldato e dotato anch'esso di servizi igienici, che l'anno scorso è stato utilizzato senza tanti problemi da parte degli uffici comunali.
Certo, stiamo parlando di una struttura che è stata fatta sgomberare dalle forze dell'ordine a giugno scorso, dopo che era stato abbondantemente superata la scadenza di fine gennaio scritta nelle delibere. Un edificio pubblico lasciato in condizioni disastrose che io stesso ho potuto constatare, in compagnia del consigliere Gaetano Malerba e di alcuni vigili urbani, scattando anche qualche foto che volentieri consegno alla vostra testata.
Soldi dei cittadini buttati via, senza che nessuno si sia degnato di recuperare fondi pubblici almeno per riparare i danni. Fatta questa analisi, torno sulla scelta fatta quest'anno da Gemmato di accogliere i migranti nella Pacecco e manifesto la contrarietà dell'associazione che rappresento ad una simile collocazione, che non tiene conto della presenza di una scuola dell'infanzia nello stesso plesso e degli stessi uffici pubblici appena trasferiti. Le funzioni concentrate nello stesso edificio creano oggettivamente delle forti criticità, e le manifestazioni di dissenso dei genitori dei bambini che frequentano quella scuola non possono essere semplicisticamente liquidate con l'accusa di xenofobia e di "non accettazione del diverso".
L'accoglienza è anche un problema di ordine pubblico, che ci piaccia o no, e anche chi si dichiara di sinistra deve porsi questa necessità, insita nella gestione ordinaria dei centri.
Ecco perché abbiamo ritenuto di indicare ancora per quest'anno la sede della De Napoli con l'imperativo di rispettare tutte le regole, non solo gli standard edilizi dietro cui ci si nasconde per distogliere l'attenzione. Non facciamoci ingannare.
Vincenzo di Tria per UNITI A SINISTRA
«Facciamo una premessa, Uniti a Sinistra vuole accogliere chi fugge da guerre e sofferenze, crede nell'integrazione e nel multicullturalismo, ma vuole anche che il tutto avvenga in armonia con le Leggi e le regole del vivere civile, a differenza di quanto è avvenuto l'anno scorso a Terlizzi.
L'approssimazione con la quale lo scorso anno l'amministrazione Gemmato ha gestito il fenomeno migratorio, ha spiazzato tutti, compresa la Prefettura di Bari, allertata dagli esposti che comuni cittadini hanno presentato presso la locale tenenza dei Carabinieri per denunciare situazioni di grave rischio.
È per questo che quest'anno, su suggerimento della Prefettura, il sindaco Gemmato ha inserito d'urgenza il punto sull'accoglienza dei migranti all'ordine del giorno del consiglio comunale del 12 novembre, per coinvolgere l'intero consiglio sulle scelte, già fatte, che si apprestava a rendere pubbliche. Io in consiglio ho detto chiaramente come la pensa Uniti a Sinistra sul loro modo di fare accoglienza e ho richiamato l'amministrazione al rispetto delle Leggi e dei criteri contenuti nei manuali operativi redatti dall'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, ma la verità è che la maggioranza aveva già deciso di cambiare sede per l'accoglienza e di sfruttare questa volta la struttura della Pacecco. Lo ha fatto dire al dirigente dell'Ufficio Tecnico, che ha anche affermato che se si volessero applicare le norme, nella De Napoli potrebbero essere accolti appena 12 migranti, mentre la Pacecco avrebbe una maggiore "capacità".
Un'affermazione grave, considerato che per 8 mesi la De Napoli ha ospitato ben oltre le 12 unità di cui ha parlato il dirigente, superando anche i 100 ospiti in alcuni giorni d'inverno, sotto gli occhi dell'ufficio tecnico comunale chiamato a più riprese ad effettuare riparazioni e sotto gli occhi della polizia municipale, chiamata più volte per questioni di ordine pubblico.
A noi di Uniti a Sinistra sembra che la scoperta fatta quest'anno dall'Ufficio Tecnico dell'inadeguatezza della De Napoli, nasconda altre "esigenze" di tipo politico, che hanno frettolosamente fatto dirottare l'accoglienza dei migranti nella scuola di viale Pacecco. Per la De Napoli arriverà un importante finanziamento per renderla un Centro di Accoglienza per Famiglie in Difficoltà e c'è chi non vede l'ora di mettere a frutto i fondi stanziati dalla Regione.
Riteniamo anche che il calcolo dell'Ufficio Tecnico sia sbagliato, e che nella De Napoli, che ospitava 5 sezioni di scuola dell'infanzia con oltre 100 bambini, ci siano ben più di 12 posti per l'accoglienza dei migranti. Il manuale dell'ANCI dice che si possono alloggiare 4 migranti per ambiente, ma gli ambienti sono capienti aule scolastiche, che potrebbero anche essere divise in due e quindi ospitare al solo piano terra 40 migranti. Anche i servizi igienici sarebbero sufficienti, considerando che ne serve uno ogni 6 persone, e nella De Napoli ce ne sono ben oltre i 7 necessari a coprire il fabbisogno di 40 ospiti. E comunque stiamo parlando di una struttura che ha anche un piano interrato illuminato da ampie finestre, riscaldato e dotato anch'esso di servizi igienici, che l'anno scorso è stato utilizzato senza tanti problemi da parte degli uffici comunali.
Certo, stiamo parlando di una struttura che è stata fatta sgomberare dalle forze dell'ordine a giugno scorso, dopo che era stato abbondantemente superata la scadenza di fine gennaio scritta nelle delibere. Un edificio pubblico lasciato in condizioni disastrose che io stesso ho potuto constatare, in compagnia del consigliere Gaetano Malerba e di alcuni vigili urbani, scattando anche qualche foto che volentieri consegno alla vostra testata.
Soldi dei cittadini buttati via, senza che nessuno si sia degnato di recuperare fondi pubblici almeno per riparare i danni. Fatta questa analisi, torno sulla scelta fatta quest'anno da Gemmato di accogliere i migranti nella Pacecco e manifesto la contrarietà dell'associazione che rappresento ad una simile collocazione, che non tiene conto della presenza di una scuola dell'infanzia nello stesso plesso e degli stessi uffici pubblici appena trasferiti. Le funzioni concentrate nello stesso edificio creano oggettivamente delle forti criticità, e le manifestazioni di dissenso dei genitori dei bambini che frequentano quella scuola non possono essere semplicisticamente liquidate con l'accusa di xenofobia e di "non accettazione del diverso".
L'accoglienza è anche un problema di ordine pubblico, che ci piaccia o no, e anche chi si dichiara di sinistra deve porsi questa necessità, insita nella gestione ordinaria dei centri.
Ecco perché abbiamo ritenuto di indicare ancora per quest'anno la sede della De Napoli con l'imperativo di rispettare tutte le regole, non solo gli standard edilizi dietro cui ci si nasconde per distogliere l'attenzione. Non facciamoci ingannare.
Vincenzo di Tria per UNITI A SINISTRA