Caso Censum, ieri sentita la teste chiave del processo
Continua il processo a Trani: ieri è stata la volta di Maria Giuseppina Fucilli
giovedì 23 febbraio 2017
14.57
Va avanti il processo Censum che vede sul banco degli imputati i vertici dell'ex concessionaria che si occupava direttamente della raccolta dei tributi per conto del Comune e la dirigente comunale del settore finanziario, Francesca Panzini.
Come è noto, il caso riguarda le somme dei tributi locali 2008-2012 che la concessionaria incassava per conto del Comune e che non hai mai riversato nelle casse dell'ente per un ammanco stimato in 1,2 milioni di euro.
Ieri ennesima udienza presso il Tribunale di Trani. Per oltre due ore la Procura e gli avvocati della difesa hanno ascoltato Maria Giuseppina Fucilli, funzionario addetto all'ufficio tributi del comune, teste chiave di tutta l'inchiesta. L'ipotesi sostenuta dalla Procura, infatti, è che a seguito delle cosiddette cartelle pazze la Fuccilli propose alla Panzini di sospendere per sei mesi il servizio di riscossione curato dalla Censum attraverso la rete chiamata "Qui Risolto". Sempre secondo l'accusa, la Fucilli in quel clima fu trasferita, dopo anni, ai Servizi Demografici e sarebbe stata "velatamente minacciata" a desistere dalla sua proposta nel corso di una riunione con la Panzini e Redavid (rappresentante della Censum).
La Censum (il cui rapporto contrattuale con il comune ebbe inizio con la precedente amministrazione comunale Di Tria) si occupava della raccolta dei tributi versati da parte dei contribuenti, soldi che però transitavano direttamente sui conti della società come da contratto. Risale invece al 2012 la scoperta dell'ammanco di 1.200.000 euro circa, mai versati nelle casse comunali, vicenda che ha portato le indagini a coinvolgere anche responsabile della Ragioneria del Comune di Terlizzi. Il processo è stato aggiornato al prossimo 17 maggio.
Come è noto, il caso riguarda le somme dei tributi locali 2008-2012 che la concessionaria incassava per conto del Comune e che non hai mai riversato nelle casse dell'ente per un ammanco stimato in 1,2 milioni di euro.
Ieri ennesima udienza presso il Tribunale di Trani. Per oltre due ore la Procura e gli avvocati della difesa hanno ascoltato Maria Giuseppina Fucilli, funzionario addetto all'ufficio tributi del comune, teste chiave di tutta l'inchiesta. L'ipotesi sostenuta dalla Procura, infatti, è che a seguito delle cosiddette cartelle pazze la Fuccilli propose alla Panzini di sospendere per sei mesi il servizio di riscossione curato dalla Censum attraverso la rete chiamata "Qui Risolto". Sempre secondo l'accusa, la Fucilli in quel clima fu trasferita, dopo anni, ai Servizi Demografici e sarebbe stata "velatamente minacciata" a desistere dalla sua proposta nel corso di una riunione con la Panzini e Redavid (rappresentante della Censum).
La Censum (il cui rapporto contrattuale con il comune ebbe inizio con la precedente amministrazione comunale Di Tria) si occupava della raccolta dei tributi versati da parte dei contribuenti, soldi che però transitavano direttamente sui conti della società come da contratto. Risale invece al 2012 la scoperta dell'ammanco di 1.200.000 euro circa, mai versati nelle casse comunali, vicenda che ha portato le indagini a coinvolgere anche responsabile della Ragioneria del Comune di Terlizzi. Il processo è stato aggiornato al prossimo 17 maggio.