Caso De Palma: Barione attacca, Sigrisi risponde
Querelle politica tra il consigliere di centrodestra ed il presidente del Consiglio comunale
venerdì 23 dicembre 2022
1.15
Il caso della presunta incompatibilità dell'assessore Michelangelo De Palma è in questi giorni al centro del dibattito politico cittadino, fattosi incandescente nelle ultime ore.
L'ATTACCO DI BARIONE
Il centrodestra, per bocca del consigliere Francesco Barione, aveva fatto sapere nelle scorse ore di non gradire affatto la trattazione a porte chiuse della vicenda di una presunta incompatibilità della componente dell'esecutivo cittadino.
Secondo l'esponente di Fratelli d'Italia «gli stessi che un tempo si spacciavano per paladini della legalità e della trasparenza, oggi hanno deciso che i terlizzesi non dovranno né vedere, né ascoltare, né sapere». E Barione aveva rincarato la dose, affermando «dopo che all'opposizione è stata negata per ben due volte la richiesta di discutere in aula della posizione dell'assessore De Palma e dopo essere stati costretti a farlo grazie all'intervento della Prefettura, il Sindaco e la sua maggioranza ora hanno deciso di blindare l'argomento De Palma e farlo passare sotto silenzio».
Il consigliere di destra si era poi spinto più avanti: «Ritengo - era stata la sua pozione - sia una scelta di regime che manca di rispetto prima di tutto ai cittadini terlizzesi. Che paura hanno di confrontarsi a carte scoperte? Perché lasciare fuori i cittadini? Noi abbiamo delle ragioni politiche serie per sostenere che l'assessore De Palma si trovi in una condizione di grave conflitto di interesse e debba quindi dimettersi: le vogliamo illustrare in aula, pubblicamente, a garanzia dello stesso De Palma, che immaginiamo sia ancora – senza se e senza ma – un tifoso della legalità e della trasparenza».
«Nel caso dell'assessore Vendola - aveva evidenziato ancora Barone - i fatti hanno dimostrato che avevamo ragione: anche questa volta siamo pronti a confrontarci con serietà e responsabilità. Peraltro, credo che una discussione fatta alla luce del sole, nella massima trasparenza, sia il modo migliore per mettere un punto su questa vicenda, sia un'opportunità per lo stesso assessore alle De Palma di chiarire una volta per tutte la sua posizione, evitando così che si alimentino le tante voci che girano in città sui motivi della sua incompatibilità».
Per Barione, dunque, il sindaco Michelangelo De Chirico, Giampaolo Sigrisi da presidente della massima assise e gli esponenti di maggioranza sarebbero in preda alla paura, non vi sarebbe da parte loro trasparenza.
LA REPLICA DI SIGRISI
Non si è però fatta attendere la replica del presidente Giampaolo Sigrisi che ha definito «scriteriate» le dichiarazioni di Barione.
«Quando si mescolano le poche conoscenze alla spasmodica voglia di mettere in mostra qualità che, in realtà, non si hanno - è l'attacco di Sigrisi - ne viene fuori una miscela esplosiva per la quale il paziente affetto da queste patologie perde totalmente la misura del rispetto di se stesso, dimenticando ciò che si rappresenta e la funzione sociale della propria rappresentanza.
Il consigliere Barione, infatti, con le sue dichiarazioni, dimostra di non conoscere affatto il regolamento consiliare nonostante siede sugli scranni della massima assise cittadina da ben cinque anni e mezzo».
«Mi tocca spiegargli - ha rimarcato - che l'articolo 48 del summenzionato regolamento, in relazione alle sedute segrete, recita:
1. Le sedute sono segrete quando si tratti di questioni riservate o personali o il Consiglio deliberi
espressamente, anche durante una seduta pubblica, di passare a seduta segreta, su proposta scritta e
motivata di almeno un capogruppo.
2. Sulla proposta di passare a seduta segreta il Consiglio delibera senza discussione.
3. Su quanto ha formato oggetto di discussione in seduta segreta i presenti sono vincolati al segreto.
4. Durante la seduta segreta restano presenti in aula, oltre ai Consiglieri, il Sindaco ed il Segretario della
seduta.
Ecco, l'ultimo punto all'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale rientra proprio in queste casistiche!!!», ha quindi evidenziato il presidente del Consiglio comunale.
«Fermo restando di essere estremamente convinto che l'organo consiliare non sia tenuto a discutere di temi inerenti la Giunta comunale, credo sia opportuno, in primo luogo, avere premura di tutelare le persone, e, quando si conoscono le "tentazioni derivanti dall'ignoranza" è d'obbligo evitare che un Consiglio Comunale si trasformi in un'arena con "felini famelici a caccia di una preda" - è la durissima presa di posizione -. È molto chiaro, altresì, che il capogruppo di Fratelli d'Italia preferisce il clima de lo scandalismo in coerenza alle proprie radici culturali della compagine di cui fa parte, anziché una discussione istituzionale e nel rispetto del Regolamento. Al netto di questo, fa specie come questo consigliere di minoranza oggi, ma tra i maggiori complici, nella scorsa amministrazione, della totale mancanza di trasparenza e di un sistema serrato di segretezza degli atti, oggi, improvvisamente, accusi gli avversari di scelte da regime», è la conclusione di Sigrisi.
L'ATTACCO DI BARIONE
Il centrodestra, per bocca del consigliere Francesco Barione, aveva fatto sapere nelle scorse ore di non gradire affatto la trattazione a porte chiuse della vicenda di una presunta incompatibilità della componente dell'esecutivo cittadino.
Secondo l'esponente di Fratelli d'Italia «gli stessi che un tempo si spacciavano per paladini della legalità e della trasparenza, oggi hanno deciso che i terlizzesi non dovranno né vedere, né ascoltare, né sapere». E Barione aveva rincarato la dose, affermando «dopo che all'opposizione è stata negata per ben due volte la richiesta di discutere in aula della posizione dell'assessore De Palma e dopo essere stati costretti a farlo grazie all'intervento della Prefettura, il Sindaco e la sua maggioranza ora hanno deciso di blindare l'argomento De Palma e farlo passare sotto silenzio».
Il consigliere di destra si era poi spinto più avanti: «Ritengo - era stata la sua pozione - sia una scelta di regime che manca di rispetto prima di tutto ai cittadini terlizzesi. Che paura hanno di confrontarsi a carte scoperte? Perché lasciare fuori i cittadini? Noi abbiamo delle ragioni politiche serie per sostenere che l'assessore De Palma si trovi in una condizione di grave conflitto di interesse e debba quindi dimettersi: le vogliamo illustrare in aula, pubblicamente, a garanzia dello stesso De Palma, che immaginiamo sia ancora – senza se e senza ma – un tifoso della legalità e della trasparenza».
«Nel caso dell'assessore Vendola - aveva evidenziato ancora Barone - i fatti hanno dimostrato che avevamo ragione: anche questa volta siamo pronti a confrontarci con serietà e responsabilità. Peraltro, credo che una discussione fatta alla luce del sole, nella massima trasparenza, sia il modo migliore per mettere un punto su questa vicenda, sia un'opportunità per lo stesso assessore alle De Palma di chiarire una volta per tutte la sua posizione, evitando così che si alimentino le tante voci che girano in città sui motivi della sua incompatibilità».
Per Barione, dunque, il sindaco Michelangelo De Chirico, Giampaolo Sigrisi da presidente della massima assise e gli esponenti di maggioranza sarebbero in preda alla paura, non vi sarebbe da parte loro trasparenza.
LA REPLICA DI SIGRISI
Non si è però fatta attendere la replica del presidente Giampaolo Sigrisi che ha definito «scriteriate» le dichiarazioni di Barione.
«Quando si mescolano le poche conoscenze alla spasmodica voglia di mettere in mostra qualità che, in realtà, non si hanno - è l'attacco di Sigrisi - ne viene fuori una miscela esplosiva per la quale il paziente affetto da queste patologie perde totalmente la misura del rispetto di se stesso, dimenticando ciò che si rappresenta e la funzione sociale della propria rappresentanza.
Il consigliere Barione, infatti, con le sue dichiarazioni, dimostra di non conoscere affatto il regolamento consiliare nonostante siede sugli scranni della massima assise cittadina da ben cinque anni e mezzo».
«Mi tocca spiegargli - ha rimarcato - che l'articolo 48 del summenzionato regolamento, in relazione alle sedute segrete, recita:
1. Le sedute sono segrete quando si tratti di questioni riservate o personali o il Consiglio deliberi
espressamente, anche durante una seduta pubblica, di passare a seduta segreta, su proposta scritta e
motivata di almeno un capogruppo.
2. Sulla proposta di passare a seduta segreta il Consiglio delibera senza discussione.
3. Su quanto ha formato oggetto di discussione in seduta segreta i presenti sono vincolati al segreto.
4. Durante la seduta segreta restano presenti in aula, oltre ai Consiglieri, il Sindaco ed il Segretario della
seduta.
Ecco, l'ultimo punto all'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale rientra proprio in queste casistiche!!!», ha quindi evidenziato il presidente del Consiglio comunale.
«Fermo restando di essere estremamente convinto che l'organo consiliare non sia tenuto a discutere di temi inerenti la Giunta comunale, credo sia opportuno, in primo luogo, avere premura di tutelare le persone, e, quando si conoscono le "tentazioni derivanti dall'ignoranza" è d'obbligo evitare che un Consiglio Comunale si trasformi in un'arena con "felini famelici a caccia di una preda" - è la durissima presa di posizione -. È molto chiaro, altresì, che il capogruppo di Fratelli d'Italia preferisce il clima de lo scandalismo in coerenza alle proprie radici culturali della compagine di cui fa parte, anziché una discussione istituzionale e nel rispetto del Regolamento. Al netto di questo, fa specie come questo consigliere di minoranza oggi, ma tra i maggiori complici, nella scorsa amministrazione, della totale mancanza di trasparenza e di un sistema serrato di segretezza degli atti, oggi, improvvisamente, accusi gli avversari di scelte da regime», è la conclusione di Sigrisi.