Cellulari e sim nascosti in cella, fra gli indagati una 30enne di Terlizzi

Alla dottoressa che quel giorno era di servizio nel carcere di Bari, è contestato il reato di omessa denuncia

venerdì 22 marzo 2024 13.46
Nelle loro celle nascondevano i cellulari e le sim, intestate a soggetti fittizi, per poter comunicare più facilmente con l'esterno, e in particolare con i loro cari. Dal 9 agosto al 9 novembre 2022 sono state documentate decine di telefonate dalla casa circondariale di Bari a mogli, sorelle e mamme di 17 detenuti, ora indagati.

L'ultima indagine sul carcere barese, diretta dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Desirèe Digeronimo e delegata al Nucleo Investigativo dell'amministrazione penitenziaria, riguarda 17 reclusi e una 30enne dottoressa di Terlizzi in servizio nel penitenziario il giorno in cui la perquisizione in una cella di due detenuti rilevò la presenza dei vari cellulari. Tra gli indagati, dunque, c'è anche la professionista che era di servizio: a lei è contestata l'omessa denuncia.

Di tutti questi 17 detenuti, fino ad alcuni mesi fa in cella a Bari e poi molti trasferiti o scarcerati, gli investigatori hanno accertato l'uso indebito di telefoni cellulari. I dispositivi furono sequestrati in una perquisizione il 14 ottobre 2022. Gli agenti scoprirono due telefoni e sei sim intestate a soggetti fittizi. Le prime telefonate illecite rilevate dalla analisi dei tabulati risalgono a poco più di due mesi prima. Le ultime, però, sono anche successive al sequestro degli apparecchi telefonici.

A tutti gli indagati, la Procura della Repubblica di Bari ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Ora i 18 destinatari del provvedimento - i 17 reclusi e la dottoressa - avranno adesso 20 giorni per chiedere di essere interrogati o depositare memorie prima che la Procura valuti la richiesta di processo.