Cellulopoli smentisce Rifondazione comunista: «Notizie false e tendenziose solo per avere un po' di ribalta»
L'amministratrice Lamaparelli: «Informazioni non veritiere tese a screditare una delle poche realtà imprenditoriali operanti sul territorio in maniera seria»
giovedì 2 novembre 2017
12.48
«Quanto riportato è assolutamente falso ed infondato, palesemente tendenzioso e volutamente denigratorio nei confronti». Rosanna Lamparelli, amministratore unico di Cellulopoli S.r.l. smentisce in toto le affermazioni riportate in una nota diffusa da Rifondazione Comunista di Terlizzi e Ruvo riguardanti presunti disagi ai lavoratori del call-center.
«Il tutto - aggiunge Lamparelli - si rivela un vile tentativo di guadagnare la ribalta ed acquisire notorietà mediante la diffusione di informazioni non veritiere tese a screditare una delle poche realtà imprenditoriali operanti sul territorio in maniera seria ed in grado di garantire un significativo livello occupazionale. Falsa ed infondata la notizia relativa a promesse di pagamento disattese, così come assolutamente falsa la notizia del mancato pagamento delle mensilità di agosto e settembre».
«Falsa ed infondata la notizia delle condizioni di lavoro precarie, atteso che proprio la società ha aderito, tra le prime, al nuovo accordo sindacale di settore con decorrenza 1° aprile 2017. Così come assolutamente non corrispondenti alla realtà tutte le altre accuse, che poi genericamente sfociano nel denunciare atteggiamenti di "settore" non più correlati alla sola scrivente, evidente espressione della volontà di alimentare polemiche sterili per fare opera di proselitismo, creando per questa via però solo ed unicamente disinformazione».
«Ne consegue in sintesi un comunicato, da parte di Rifondazione Comunista, non solo incentrato su falsità ma anche confusionario, segno evidente di una assoluta mancanza di serietà e professionalità».
«Il tutto - aggiunge Lamparelli - si rivela un vile tentativo di guadagnare la ribalta ed acquisire notorietà mediante la diffusione di informazioni non veritiere tese a screditare una delle poche realtà imprenditoriali operanti sul territorio in maniera seria ed in grado di garantire un significativo livello occupazionale. Falsa ed infondata la notizia relativa a promesse di pagamento disattese, così come assolutamente falsa la notizia del mancato pagamento delle mensilità di agosto e settembre».
«Falsa ed infondata la notizia delle condizioni di lavoro precarie, atteso che proprio la società ha aderito, tra le prime, al nuovo accordo sindacale di settore con decorrenza 1° aprile 2017. Così come assolutamente non corrispondenti alla realtà tutte le altre accuse, che poi genericamente sfociano nel denunciare atteggiamenti di "settore" non più correlati alla sola scrivente, evidente espressione della volontà di alimentare polemiche sterili per fare opera di proselitismo, creando per questa via però solo ed unicamente disinformazione».
«Ne consegue in sintesi un comunicato, da parte di Rifondazione Comunista, non solo incentrato su falsità ma anche confusionario, segno evidente di una assoluta mancanza di serietà e professionalità».