Ospedale, le opposizioni difendono Emiliano: «Non si può chiedere al Ministero di cambiare il Piano di Riordino se tutte le comunità non sono d'accordo»
Ospedale primo livello a Corato? E' tutto ancora da valutare
mercoledì 6 giugno 2018
10.11
«Non si può chiedere al Ministero di cambiare il Piano di Riordino se tutte le comunità non sono d'accordo». Questa è la tesi dell'opposizione consiliare di Terlizzi sul tema sanità e ospedale del Nord Barese. Dopo la riunione tra Emiliano e il sindaco Gemmato che l'altro ieri si è tenuta a Bari (allargata a una delegazione del Consiglio comunale), se qualcuno si aspettava una presa di posizione più dura da parte dell'opposizione terlizzese o se qualcuno si aspettava di vedere i consiglieri di Città civile, Pd e Gaetano Minutillo (Forza Italia) in trincea per chiedere a Emiliano di far presto e magari nel frattempo rafforzare l'ospedale di Terlizzi, be' questo qualcuno sarà probabilmente rimasto deluso.
In una nota pubblicata sui social, i consiglieri di opposizione sembrano prendersela più con il sindaco per le foto dell'incontro che egli ha pubblicato su facebook, che con la Regione Puglia che invece per un anno e mezzo dalla firma della Carta di Ruvo nulla ha fatto per l'ospedale Michele Sarcone e anzi si è mossa solo dopo le numerose richieste di incontro partite proprio da palazzo di Città a partire da dicembre scorso.
«Non si può chiedere al Ministero di cambiare il Piano di Riordino se tutte le comunità non sono d'accordo» dice il comunicato congiunto centrosinistra-Forza Italia. Si rimane stupefatti da un sentimento che assomiglia alla rassegnazione. Tra l'altro non è il Ministero della Salute il soggetto che redige o modifica il Piano di riordino ospedaliero (il Ministero valuta solo i conti dei sistemi sanitari regionali), ma è la Regione in totale autonomia a decidere quale ospedale chiudere, così come peraltro ha fatto. E allora dove sono finiti tutti quelli che anni fa protestavano contro Fitto?
«Come consiglieri di opposizione - si legge ancora nella nota - in questi mesi abbiamo lavorato, in silenzio, per cercare di recuperare un clima di dialogo e di collaborazione con i vertici regionali, superando la sterile logica di contrapposizione e le lotte di campanile che fino a questo momento hanno contraddistinto la propaganda della maggioranza, controproducenti per la città e l'ospedale stesso. Per questo abbiamo invitato il sindaco a reiterare la richiesta di incontro al presidente che ieri ci ha ricevuto a Bari presso la presidenza regionale. Abbiamo condiviso l'obiettivo di coinvolgere i consigli comunali di Terlizzi, Ruvo, Corato, Bitonto, Giovinazzo e Molfetta affinché si dia indirizzo al Presidente di attivare il percorso di individuazione dell'ospedale di Primo Livello nel nord barese, con la nomina in brevissimo tempo della Commissione Tecnica, come anche previsto nella Carta di Ruvo, composta da professionisti esperti e distanti dal territorio del nord barese per evitare condizionamenti».
Belle parole, certo. Peccato che questo impegno a nominare una commissione tecnica, Emiliano l'aveva già preso un anno e mezzo fa. Impegno purtroppo non mantenuto finora, visto che poi nel piano di riordino ci ha messo Corato alla voce "ospedale di primo livello". Ma Città Civile, Pd e Gaetano Minutillo, non battono ciglio. «Attualmente la individuazione dell'ospedale di Primo Livello è Corato solo sulla carta, per poter salvaguardare il Punto Nascita (che non poteva stare in un ospedale base e senza anestesisti). Quindi sarebbe tutto da valutare. Si è parlato anche di un Ruolo Unico per la turnazione dei pochi anestesisti in servizio, così da far rimettere in funzione le sale operatorie del Sarcone.
Ed ecco, invece, tutta la veemenza dove è finita: «Ci dispiace che il sindaco abbia utilizzato anche questa occasione per farsi propaganda spicciola rilasciando dichiarazioni in prima persona quando in realtà rappresentava la voce dell'intero consiglio. Non ci interessano le foto di giornale e gli articoli propagandistici ma che sia garantito il diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini».
In una nota pubblicata sui social, i consiglieri di opposizione sembrano prendersela più con il sindaco per le foto dell'incontro che egli ha pubblicato su facebook, che con la Regione Puglia che invece per un anno e mezzo dalla firma della Carta di Ruvo nulla ha fatto per l'ospedale Michele Sarcone e anzi si è mossa solo dopo le numerose richieste di incontro partite proprio da palazzo di Città a partire da dicembre scorso.
«Non si può chiedere al Ministero di cambiare il Piano di Riordino se tutte le comunità non sono d'accordo» dice il comunicato congiunto centrosinistra-Forza Italia. Si rimane stupefatti da un sentimento che assomiglia alla rassegnazione. Tra l'altro non è il Ministero della Salute il soggetto che redige o modifica il Piano di riordino ospedaliero (il Ministero valuta solo i conti dei sistemi sanitari regionali), ma è la Regione in totale autonomia a decidere quale ospedale chiudere, così come peraltro ha fatto. E allora dove sono finiti tutti quelli che anni fa protestavano contro Fitto?
«Come consiglieri di opposizione - si legge ancora nella nota - in questi mesi abbiamo lavorato, in silenzio, per cercare di recuperare un clima di dialogo e di collaborazione con i vertici regionali, superando la sterile logica di contrapposizione e le lotte di campanile che fino a questo momento hanno contraddistinto la propaganda della maggioranza, controproducenti per la città e l'ospedale stesso. Per questo abbiamo invitato il sindaco a reiterare la richiesta di incontro al presidente che ieri ci ha ricevuto a Bari presso la presidenza regionale. Abbiamo condiviso l'obiettivo di coinvolgere i consigli comunali di Terlizzi, Ruvo, Corato, Bitonto, Giovinazzo e Molfetta affinché si dia indirizzo al Presidente di attivare il percorso di individuazione dell'ospedale di Primo Livello nel nord barese, con la nomina in brevissimo tempo della Commissione Tecnica, come anche previsto nella Carta di Ruvo, composta da professionisti esperti e distanti dal territorio del nord barese per evitare condizionamenti».
Belle parole, certo. Peccato che questo impegno a nominare una commissione tecnica, Emiliano l'aveva già preso un anno e mezzo fa. Impegno purtroppo non mantenuto finora, visto che poi nel piano di riordino ci ha messo Corato alla voce "ospedale di primo livello". Ma Città Civile, Pd e Gaetano Minutillo, non battono ciglio. «Attualmente la individuazione dell'ospedale di Primo Livello è Corato solo sulla carta, per poter salvaguardare il Punto Nascita (che non poteva stare in un ospedale base e senza anestesisti). Quindi sarebbe tutto da valutare. Si è parlato anche di un Ruolo Unico per la turnazione dei pochi anestesisti in servizio, così da far rimettere in funzione le sale operatorie del Sarcone.
Ed ecco, invece, tutta la veemenza dove è finita: «Ci dispiace che il sindaco abbia utilizzato anche questa occasione per farsi propaganda spicciola rilasciando dichiarazioni in prima persona quando in realtà rappresentava la voce dell'intero consiglio. Non ci interessano le foto di giornale e gli articoli propagandistici ma che sia garantito il diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini».