Che cosa è venuto a dire Emiliano a Ruvo?

La verità è che il governatore non ha aggiunto nulla di nuovo

mercoledì 12 ottobre 2016 7.45
«L'ospedale unico di primo livello del Nord Barese sarà immediatamente integrato nel piano di riordino ospedaliero regionale». Questa è la promessa che il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ieri ha lasciato nel palasport Colombo di Ruvo. Applausi a scena aperta. L'anestesista molfettese Felice Spaccavento e gli operatori sanitari che avevano promosso l'incontro non aspettavano di sentire altro. Ed era prevedibile che Emiliano venisse a Ruvo a prendersi gli applausi, che altro sennò.

Sicché alla fine della storia abbiamo che dopo aver messo la sua firma sul declassamento dell'ospedale di Terlizzi e dopo aver pesantemente ridimensionato gli ospedali di Molfetta e Corato, il governatore è venuto pure a prendersi gli applausi. Bravo, non c'è che dire. Gli è bastato fare qualche battuta simpaticona, dare qualche pacca sulla spalla a qualche medico, strizzare l'occhio alla «comunità che riprende in mano il suo destino» e scaricare le colpe dei ritardi sulla «burocrazia» dell'Asl regionale» per ammettere che, ops… avete ragione, quei cattivoni dei burocrati che stanno attorno a me lì a Bari si sono dimenticati di un intero pezzo della Puglia. Come se egli non fosse, tra le altre cose, anche l'assessore regionale alla Sanità, cioè il vertice politico più importante in materia.

Ma, vabbè, lasciamo stare perplessità e guardiamo avanti, guardiamo avanti.
Il punto è che pure a voler guardare avanti restano le perplessità: al netto delle belle parole di Emiliano secondo cui «oggi stiamo facendo qualcosa di straordinario», e al netto della «cittadinanza dal basso», definizione che così tanto piace ai commentatori anche solo a sentirla pronunciare, resta una domanda essenziale: in che che cosa consiste concretamente l'impegno di Emiliano? Posto che la previsione di un presidio del Nord Barese da realizzare tra Molfetta e Bisceglie, lungo la direttrice della 16bis, era già inserita in un piano di riordino ospedaliero, era quindi già legge, che cosa è venuto ad aggiungere ieri sera il governatore a Ruvo? Perdonateci davvero ma noi non lo abbiamo proprio capito.

Ha forse elencato le fonti economiche cui attingere per finanziare il nuovo presidio ospedaliero? Ha per caso parlato di un atto esecutivo che darà impulso quantomeno a un progetto preliminare? Ha per caso promesso un cronoprogramma che dia certezza sui tempi di realizzazione di questa maxi struttura ospedaliera?
Noi tutte queste cose non le abbiamo sentite.
Abbiamo sentito solo gli applausi.

Cosimo de Gioia