Cimitero: le criticità sollevate da Italia Viva
Riscontrato un avanzato stato di degrado nella necropoli cittadina
sabato 25 maggio 2024
È stato effettuato un sopralluogo alquanto attento nel cimitero comunale di Terlizzi da parte della sezione locale di Italia Viva, guidata dall'ingegnere Gianni Mele, al fine di rilevare le criticità al momento più evidenti. TerlizziViva ha raccolto in esclusiva le osservazioni del coordinatore Mele per approfondire gli aspetti più problematici della necropoli cittadina.
In primo luogo, balzano agli occhi i viali sconnessi, poiché l'asfalto è dissestato così come la pavimentazione in pietra. Anche i cordoli perimetrali delle aree cimiteriali non sono affatto in buono stato. Le aiuole e il verde, peraltro, sono poco curati. Si riscontra una generale incuria nella pulizia dei percorsi pedonali.
In seconda battuta, le strutture presentano lesioni all'intonaco e ai frontini delle coperture in avanzato stato di degrado, rispetto ai quali andrebbe effettuato un importante intervento di manutenzione.
Anche le attrezzature cimiteriali paiono carenti. Sembra, infatti, insufficiente il numero dei montacarichi e delle barelle in proporzione alla capienza del cimitero, le quali ultime vengono utilizzate per trasportare i defunti dalla camera mortuaria ai rispettivi loculi. Si aggiunge, al riguardo, che scarseggerebbero anche i vani murari dove vengono depositati i resti del defunto.
Inoltre, andrebbero monitorate le disdette delle lampade votive. Secondo Mele, infatti, ad oggi non si conosce né il numero effettivo delle lampade attive né il numero delle disdette. Un servizio funzionante, si precisa, avrebbe determinato un introito di somme nelle casse del Comune. Poi, un'eventuale realizzazione di impianti di energia alternativa avrebbe ridotto negli anni i consumi delle utenze.
Talune incertezze ruotano intorno alla camera mortuaria. Ci si chiede, innanzitutto, se sia agibile o meno. È stata finanche annotata l'assenza, all'interno della camera mortuaria, di un banco per le ispezioni cadaveriche in caso di morti accidentali, come ad esempio nei casi di incidenti stradali. È prassi, invero, che in ipotesi di accertamento necroscopico con medico legale, il defunto venga trasferito a Bari o altrove.
Un'ultima riflessione attiene alla Cappella di Costantinopoli. Nonostante sia di proprietà della Confraternita, a parere di Mele, l'amministrazione dovrebbe impegnarsi con fondi propri a sistemarla, dopo oltre venti anni di completo abbandono, poiché verserebbe in condizioni di pericolo per l'incolumità pubblica.
In primo luogo, balzano agli occhi i viali sconnessi, poiché l'asfalto è dissestato così come la pavimentazione in pietra. Anche i cordoli perimetrali delle aree cimiteriali non sono affatto in buono stato. Le aiuole e il verde, peraltro, sono poco curati. Si riscontra una generale incuria nella pulizia dei percorsi pedonali.
In seconda battuta, le strutture presentano lesioni all'intonaco e ai frontini delle coperture in avanzato stato di degrado, rispetto ai quali andrebbe effettuato un importante intervento di manutenzione.
Anche le attrezzature cimiteriali paiono carenti. Sembra, infatti, insufficiente il numero dei montacarichi e delle barelle in proporzione alla capienza del cimitero, le quali ultime vengono utilizzate per trasportare i defunti dalla camera mortuaria ai rispettivi loculi. Si aggiunge, al riguardo, che scarseggerebbero anche i vani murari dove vengono depositati i resti del defunto.
Inoltre, andrebbero monitorate le disdette delle lampade votive. Secondo Mele, infatti, ad oggi non si conosce né il numero effettivo delle lampade attive né il numero delle disdette. Un servizio funzionante, si precisa, avrebbe determinato un introito di somme nelle casse del Comune. Poi, un'eventuale realizzazione di impianti di energia alternativa avrebbe ridotto negli anni i consumi delle utenze.
Talune incertezze ruotano intorno alla camera mortuaria. Ci si chiede, innanzitutto, se sia agibile o meno. È stata finanche annotata l'assenza, all'interno della camera mortuaria, di un banco per le ispezioni cadaveriche in caso di morti accidentali, come ad esempio nei casi di incidenti stradali. È prassi, invero, che in ipotesi di accertamento necroscopico con medico legale, il defunto venga trasferito a Bari o altrove.
Un'ultima riflessione attiene alla Cappella di Costantinopoli. Nonostante sia di proprietà della Confraternita, a parere di Mele, l'amministrazione dovrebbe impegnarsi con fondi propri a sistemarla, dopo oltre venti anni di completo abbandono, poiché verserebbe in condizioni di pericolo per l'incolumità pubblica.