Città Civile aderisce alla Giornata Mondiale del Rifugiato
L'appello ai Sindaci per l'iscrizione anagrafica. Ed a Terlizzi sono apparsi striscioni solidali
venerdì 21 giugno 2019
08.00
Vi riportiamo integralmente l'appello lanciato da Città Civile che aderisce alla Giornata Mondiale del Rifugiato. In città sono apparsi striscioni a sostegno dell'iniziativa che intende supportare l'idea della nascita di un'anagrafe per i coloro i quali scappano da conflitti e carestie.
Con #dirittincomune chiediamo ai Sindaci un impegno per l'iscrizione anagrafica.
Aderiamo all'appello promosso da ActionAid Italia, dall'Associazione Studi Giuridici Immigrazione e dai sindaci di Crema, Siracusa e Palermo affinché tutti i Sindaci sottoscrivano un impegno a iscrivere nei registri anagrafici i richiedenti asilo, anche dopo l'entrata in vigore del cd decreto sicurezza e immigrazione (legge 132/18).
L'articolo 13 della legge, infatti, prevede delle nuove disposizioni per l'iscrizione anagrafica che sono state oggetto di diverse interpretazioni, anche tra gli amministratori: alla prima lettura è prevalsa l'idea che ai richiedenti asilo fosse preclusa la possibilità di effettuare l'iscrizione all'anagrafe.
Tuttavia le recenti ordinanze dei Tribunali di Firenze, Bologna e Genova, secondo i quali il diritto all'iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo è tuttora vigente ed esigibile, ci portano a chiedere ai Sindaci di impegnarsi perché questo diritto sia effettivamente garantito, rendendo così possibile ottenere il rilascio del certificato di residenza e della carta d'identità, nei fatti utile a beneficiare di servizi pubblici come l'asilo, la formazione professionale, l'accesso all'edilizia pubblica, la concessioni di eventuali sussidi, o l'iscrizione a un centro per l'impiego.
Sono in gioco diritti essenziali, che nei fatti spesso sono inaccessibili o compromessi in assenza di iscrizione anagrafica. I diritti sono un bene comune irrinunciabile. Tutti noi, singoli cittadini, società civile organizzata, siamo chiamati in causa quando vengono compromessi o resi inaccessibili.
Con #dirittincomune vogliamo promuovere un'azione ampia e aperta, rivolta sia agli amministratori delle nostre città sia alle organizzazioni solidali, perché i diritti di tutti siano sempre garantiti e si combatta il rischio di esclusione e marginalità sociale. È in discussione la qualità della nostra democrazia.
Non è né corretto né etico privare di diritti universalmente riconosciuti persone che attendono dallo Stato una risposta a una legittima istanza. Lasciare questi uomini e queste donne in un limbo, nella impossibilità di trovarsi un lavoro o di accedere ai livelli minimi di assistenza, significa aumentare l'insicurezza di tutti.
Con #dirittincomune chiediamo ai Sindaci un impegno per l'iscrizione anagrafica.
Aderiamo all'appello promosso da ActionAid Italia, dall'Associazione Studi Giuridici Immigrazione e dai sindaci di Crema, Siracusa e Palermo affinché tutti i Sindaci sottoscrivano un impegno a iscrivere nei registri anagrafici i richiedenti asilo, anche dopo l'entrata in vigore del cd decreto sicurezza e immigrazione (legge 132/18).
L'articolo 13 della legge, infatti, prevede delle nuove disposizioni per l'iscrizione anagrafica che sono state oggetto di diverse interpretazioni, anche tra gli amministratori: alla prima lettura è prevalsa l'idea che ai richiedenti asilo fosse preclusa la possibilità di effettuare l'iscrizione all'anagrafe.
Tuttavia le recenti ordinanze dei Tribunali di Firenze, Bologna e Genova, secondo i quali il diritto all'iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo è tuttora vigente ed esigibile, ci portano a chiedere ai Sindaci di impegnarsi perché questo diritto sia effettivamente garantito, rendendo così possibile ottenere il rilascio del certificato di residenza e della carta d'identità, nei fatti utile a beneficiare di servizi pubblici come l'asilo, la formazione professionale, l'accesso all'edilizia pubblica, la concessioni di eventuali sussidi, o l'iscrizione a un centro per l'impiego.
Sono in gioco diritti essenziali, che nei fatti spesso sono inaccessibili o compromessi in assenza di iscrizione anagrafica. I diritti sono un bene comune irrinunciabile. Tutti noi, singoli cittadini, società civile organizzata, siamo chiamati in causa quando vengono compromessi o resi inaccessibili.
Con #dirittincomune vogliamo promuovere un'azione ampia e aperta, rivolta sia agli amministratori delle nostre città sia alle organizzazioni solidali, perché i diritti di tutti siano sempre garantiti e si combatta il rischio di esclusione e marginalità sociale. È in discussione la qualità della nostra democrazia.
Non è né corretto né etico privare di diritti universalmente riconosciuti persone che attendono dallo Stato una risposta a una legittima istanza. Lasciare questi uomini e queste donne in un limbo, nella impossibilità di trovarsi un lavoro o di accedere ai livelli minimi di assistenza, significa aumentare l'insicurezza di tutti.