Città Civile: «Eccesso di protezione da parte dell’amministrazione Gemmato nei confronti della dirigente Panzini e della Censum»

Il caso Censum riaccende lo scontro politico tra maggioranza e opposizione

sabato 11 aprile 2015 10.37
A cura di Vincenza Urbano

Alla vigilia del consiglio comunale, Città Civile e Libertà è Partecipazione hanno incontrato la cittadinanza per discutere ancora una volta della questione Censum, tema piuttosto scottante per i terlizzesi.

"Si tratta di una croce che è stata piantata sulla schiena di questa comunità", afferma Pasquale Vitagliano, referente di Città Civile. "Il consiglio comunale di Marzo, in cui hanno presenziato anche i consiglieri di opposizione che provenivano da un periodo di autosospensione, si è svolto in un clima di eccessiva cordialità. Dopo abbiamo ravvisato un eccesso di protezione da parte dell'amministrazione Gemmato nei confronti della dirigente Panzini e della Censum, fino ad affermare che non c'è stato un giudizio immediato. Perché si vuole ottenebrare così tanto la mente dei cittadini? Da un punto di vista tecnico-giuridico, è opportuno informare che ad oggi si parla di giudizio immediato nei confronti della Panzini, ai sensi dell'articolo 453 del codice di procedura penale."

Vitagliano aggiunge che la gestione comunale dei tributi a Terlizzi viene definita "anarchica". Secondo quanto espresso dalla procura della Corte dei Conti, "i fatti oggetto di approfondite verifiche hanno consentito di individuare un'associazione per delinquere che ha posto in essere gravi reati al fine di consentire vantaggi patrimoniali e finanziari. È evidente che qualora fosse stata effettuata una minima attività di controllo da parte dell'ufficio finanziario, tali condotte avrebbero potuto essere contestate formalmente alla società con l'effetto di determinare la risoluzione del contratto. Risulta pertanto gravemente colposa la condotta del dirigente che non solo non ha applicato le richiamate previsioni contrattuali, ma ha ratificato l'ulteriore proroga del contratto".


Ospite dell'evento, l'avvocato Michele Di Pinto il quale ha spiegato che per fronte ad una situazione di tal portata, soggetti collettivi e politici hanno la possibilità di costituirsi parte civile nell'ambito del procedimento penale, rivendicando il risarcimento per la lesione del diritto, dal momento che Terlizzi ha subito un grave danno economico.

"La nostra è una battaglia a favore della comunità: noi siamo portatori non solo degli interessi dei nostri iscritti ma anche e soprattutto di tutti i cittadini", conclude Vito D'amato, segretario di Città Civile.