Città Civile scrive a Emiliano e Lopalco: «Vogliamo servizi sanitari a Terlizzi»
Tardivi gli interventi del 118 per carenza di personale
domenica 29 novembre 2020
6.01
Assistenza sanitaria ridotta all'osso e gravi rischi per la tutela della salute. È quanto denuncia Città Civile con una missiva rivolta al Governatore pugliese Michele Emiliano e all'Assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco, focalizzandosi sulla «grave mancanza di presidi e servizi sanitari minimi sul territorio di Terlizzi».
A seguito della chiusura definitiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Terlizzi, il movimento civico «chiede a gran voce che sia garantita la presenza di un'ambulanza e auto medica con l'assistenza di un medico».
Si legge nel documento ufficiale, infatti, che è ritenuta «offensiva» l'assenza di un presidio di soccorso immediato che garantisca il pronto intervento per una popolazione di circa 27 mila abitanti.
Questo disappunto scaturisce da una serie di episodi, susseguitisi uno dopo l'altro di recente, in cui cittadini che hanno avvertito un improvviso malore sono stati soccorsi dagli operatori sanitari dopo quasi un'ora di angosciante attesa.
«Solo un paio di giorni fa si è sfiorata la tragedia: un signore di circa 60 anni, colto da infarto in pieno centro cittadino, è stato soccorso dal 118 (ai cui operatori esprimiamo viva gratitudine) dopo 1 ora dalla segnalazione», si tratta dell'ultima triste sventura riportata nella nota da Città Civile, «Se il malcapitato non avesse avuto la "fortuna" di essere colto da malore nei pressi di una farmacia e non avesse ricevuto l'assistenza di "volontari", oggi staremmo qui a denunciare una tragedia».
Gli interventi del 118 possono segnare la differenza tra una vita che si salva e una che si spezza. La straordinarietà della pandemia ha catalizzato su di sé gran parte dell'attenzione ma le patologie ordinarie sono sempre in agguato e necessitano allo stesso modo della dovuta accortezza.
«Un plauso va naturalmente al lavoro degli operatori sanitari che sono allo stremo, combattendo tutti i giorni in poche unità - ci tiene a sottolineare la segretaria Daniela Zappatore -. Ma è anche chiaro che dalle politiche passate si è generato un impoverimento della medicina territoriale: in questo momento quello che c'è è assolutamente insufficiente e inadeguato per rispondere alle tante richieste provenienti dal nostro paese».
In un periodo storico in cui sembra che la sanità pugliese sia a un passo dal collasso, si attendono risposte, dunque, dalle massime autorità regionali affinché si possano prevenire tristi sciagure.
A seguito della chiusura definitiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Terlizzi, il movimento civico «chiede a gran voce che sia garantita la presenza di un'ambulanza e auto medica con l'assistenza di un medico».
Si legge nel documento ufficiale, infatti, che è ritenuta «offensiva» l'assenza di un presidio di soccorso immediato che garantisca il pronto intervento per una popolazione di circa 27 mila abitanti.
Questo disappunto scaturisce da una serie di episodi, susseguitisi uno dopo l'altro di recente, in cui cittadini che hanno avvertito un improvviso malore sono stati soccorsi dagli operatori sanitari dopo quasi un'ora di angosciante attesa.
«Solo un paio di giorni fa si è sfiorata la tragedia: un signore di circa 60 anni, colto da infarto in pieno centro cittadino, è stato soccorso dal 118 (ai cui operatori esprimiamo viva gratitudine) dopo 1 ora dalla segnalazione», si tratta dell'ultima triste sventura riportata nella nota da Città Civile, «Se il malcapitato non avesse avuto la "fortuna" di essere colto da malore nei pressi di una farmacia e non avesse ricevuto l'assistenza di "volontari", oggi staremmo qui a denunciare una tragedia».
Gli interventi del 118 possono segnare la differenza tra una vita che si salva e una che si spezza. La straordinarietà della pandemia ha catalizzato su di sé gran parte dell'attenzione ma le patologie ordinarie sono sempre in agguato e necessitano allo stesso modo della dovuta accortezza.
«Un plauso va naturalmente al lavoro degli operatori sanitari che sono allo stremo, combattendo tutti i giorni in poche unità - ci tiene a sottolineare la segretaria Daniela Zappatore -. Ma è anche chiaro che dalle politiche passate si è generato un impoverimento della medicina territoriale: in questo momento quello che c'è è assolutamente insufficiente e inadeguato per rispondere alle tante richieste provenienti dal nostro paese».
In un periodo storico in cui sembra che la sanità pugliese sia a un passo dal collasso, si attendono risposte, dunque, dalle massime autorità regionali affinché si possano prevenire tristi sciagure.