Città Civile, sulle lampade votive il Comune ha sbagliato gli importi
Duro attacco all'amministrazione Gemmato sul caso "cartelle pazze"
lunedì 26 gennaio 2015
9.10
«I cittadini di Terlizzi sono bombardati dai tributi attraverso cartelle esattoriali sbagliate e illegittime.» Così Pasquale Vitagliano, esponente di punta del movimento Città Civile, riassume la critica situazione che stanno vivendo i terlizzesi, definendola come una vera e propria "vessazione". Il maltempo e l'aria fredda non hanno fermato gli esponenti del movimento Città Civile che in Largo la Ginestra ieri sera hanno contestato a gran voce l'operato dell'amministrazione Gemmato.
«È giusto - è la tesi sostenuta durante il comizio - che il cittadino paghi le tasse, a condizione, però, che lo Stato e, più in particolare, il Comune non figurino come esattori violenti e confusi. A fronte di un atteggiamento poco chiaro dell'autorità, i cittadini hanno il diritto di opporre resistenza con l'auspicio che la giustizia faccia il suo corso in tempi ragionevolmente brevi. Il caso Censum del resto non è stato archiviato, anzi continua a generare forti malcontenti nel paese.»
Per Città Civile il risentimento da parte dei cittadini in questo momento è fomentato anche dal caso lampade votive per le quali il Comune chiede coattivamente il pagamento dell'illuminazione nonostante esse siano rimaste spente per lungo tempo. «C'è un errore negli importi per quanto riguarda il pagamento del 2011: la delibera che ne ha previsto la tariffa parla di 23 euro Iva compresa e non di 27,60 euro come invece è stato riportato» afferma Lucia D'amato, «inoltre per un servizio che non è stato reso, non si può chiedere il pagamento di un canone di abbonamento.»
Presente, insieme al resto dell'opposizione, anche il consigliere comunale Michele Cagnetta autosospesosi a novembre «per la mancata trasparenza di cui sono impregnati i muri del palazzo di città.» Tuttavia il consigliere ha precisato che, a breve, tornerà ad espletare le sue funzioni amministrative anche per vigilare sull'operato della maggioranza.
«È giusto - è la tesi sostenuta durante il comizio - che il cittadino paghi le tasse, a condizione, però, che lo Stato e, più in particolare, il Comune non figurino come esattori violenti e confusi. A fronte di un atteggiamento poco chiaro dell'autorità, i cittadini hanno il diritto di opporre resistenza con l'auspicio che la giustizia faccia il suo corso in tempi ragionevolmente brevi. Il caso Censum del resto non è stato archiviato, anzi continua a generare forti malcontenti nel paese.»
Per Città Civile il risentimento da parte dei cittadini in questo momento è fomentato anche dal caso lampade votive per le quali il Comune chiede coattivamente il pagamento dell'illuminazione nonostante esse siano rimaste spente per lungo tempo. «C'è un errore negli importi per quanto riguarda il pagamento del 2011: la delibera che ne ha previsto la tariffa parla di 23 euro Iva compresa e non di 27,60 euro come invece è stato riportato» afferma Lucia D'amato, «inoltre per un servizio che non è stato reso, non si può chiedere il pagamento di un canone di abbonamento.»
Presente, insieme al resto dell'opposizione, anche il consigliere comunale Michele Cagnetta autosospesosi a novembre «per la mancata trasparenza di cui sono impregnati i muri del palazzo di città.» Tuttavia il consigliere ha precisato che, a breve, tornerà ad espletare le sue funzioni amministrative anche per vigilare sull'operato della maggioranza.