Città Civile Terlizzi: «Sì alla politica dell'ascolto e dell'incontro»
Il movimento civico aderisce all'appello di ANPI e Libera per l'unità delle forze democratiche e antifasciste
martedì 19 gennaio 2021
15.33
«Abbiamo aderito all'appello lanciato da numerose realtà associative, come ANPI e LIBERA, insieme a partiti, movimenti e sindacati.
Quello che occorre è "una nuova visione per il nostro Paese. Cambiare per rinascere, ricomporre ciò che è disperso, unire ciò che è diviso, donare vicinanza dove c'è solitudine, vincere la paura costruendo fiducia"».
È questa la posizione ufficiale del movimento civico Città Civile di Terlizzi, che aderisce alla chiamata antifascista e punta alla coesione (idea condivisa da La Corrente, di cui leggerete domani, ndr) delle forze di sinistra e di quelle moderate: «Parole che risuonano con ancora maggior forza alla luce della crisi istituzionale in corso ma che non nascono da questa contingenza. Piuttosto sono una presa d'atto che se il Paese vuole ripartire davvero può farlo solo se non lascerà indietro nessuno e se tutti offriranno il proprio contributo».
Al documento stanno aderendo associazioni che operano nel settore del volontariato, della cultura, della cooperazione, ma anche movimenti e sindacati e parte del mondo dell'informazione che guarda a sinistra, nonché settori accademici e della scienza.
«A nostro parere è la giusta direzione da intraprendere», spiegano da Città Civile e la coordinatrice Daniela Zappatore spiega il perché nel dettaglio: «Uniamoci - è al sua posizione -. Promuoviamo i valori della solidarietà e della prossimità. Sosteniamo quello della vita. Diamo spazio ad una politica dell'ascolto e dell'incontro. Lavoriamo per eliminare le disuguaglianze e ridare dignità ad ogni persona. Valorizziamo le differenze. Percorriamo strade conosciute ma poco battute quella della pace, della tolleranza, dei diritti umani, della partecipazione democratica. Impariamo - è la chiusa - dal passato, speriamo nel futuro».
Quello che occorre è "una nuova visione per il nostro Paese. Cambiare per rinascere, ricomporre ciò che è disperso, unire ciò che è diviso, donare vicinanza dove c'è solitudine, vincere la paura costruendo fiducia"».
È questa la posizione ufficiale del movimento civico Città Civile di Terlizzi, che aderisce alla chiamata antifascista e punta alla coesione (idea condivisa da La Corrente, di cui leggerete domani, ndr) delle forze di sinistra e di quelle moderate: «Parole che risuonano con ancora maggior forza alla luce della crisi istituzionale in corso ma che non nascono da questa contingenza. Piuttosto sono una presa d'atto che se il Paese vuole ripartire davvero può farlo solo se non lascerà indietro nessuno e se tutti offriranno il proprio contributo».
Al documento stanno aderendo associazioni che operano nel settore del volontariato, della cultura, della cooperazione, ma anche movimenti e sindacati e parte del mondo dell'informazione che guarda a sinistra, nonché settori accademici e della scienza.
«A nostro parere è la giusta direzione da intraprendere», spiegano da Città Civile e la coordinatrice Daniela Zappatore spiega il perché nel dettaglio: «Uniamoci - è al sua posizione -. Promuoviamo i valori della solidarietà e della prossimità. Sosteniamo quello della vita. Diamo spazio ad una politica dell'ascolto e dell'incontro. Lavoriamo per eliminare le disuguaglianze e ridare dignità ad ogni persona. Valorizziamo le differenze. Percorriamo strade conosciute ma poco battute quella della pace, della tolleranza, dei diritti umani, della partecipazione democratica. Impariamo - è la chiusa - dal passato, speriamo nel futuro».