Cittadinanza a Zaki, La Corrente: «Solo bugie da sindaco e maggioranza»
Duro attacco dopo il Consiglio comunale di ieri
martedì 25 maggio 2021
«Oggi (ieri, ndr), in apertura di Consiglio comunale, il nostro Consigliere Giuseppe Volpe ha chiesto di poter visionare l'ordine del giorno che doveva essere approvato dal sindaco e dalla Giunta (quello famoso "da inviare alla Farnesina") entro una settimana dall'ultimo Consiglio (29 aprile!). Ovviamente di questo ordine del giorno non c'è traccia».
A denunciarlo dalla pagina Facebook è il movimento La Corrente, che è stata il traino affinché Terlizzi concedesse la cittadinanza all'attivista dei diritti umani Patrick Zaki, recluso in Egitto dal febbraio dello scorso anno ed al quale altri comuni italiani l'hanno concessa. Non un fatto formale, ma un primo passo per far pressione su Il Cairo affinché rilasci Zaki.
«Comprendiamo l'imbarazzo del sindaco e il suo tentativo, piuttosto goffo e maldestro, di voler "giustificare" con un post qualche giorno dopo il mancato voto sulla mozione - insistono dal gruppo di opposizione - , approvata invece senza alcun problema in centinaia di comuni nel resto d'Italia. Ma talvolta sarebbe meglio non dire nulla piuttosto che peggiorare la situazione con comunicati al limite del paradossale e che rappresentano solo una evidente "pezza a colori"».
«Il sindaco - continua la dura nota de La Corrente - , come suo solito, ha cercato artatamente di fare confusione con argomenti fasulli e raccontando falsità. La verità è una sola: il partito del sindaco è contrario alla cittadinanza onoraria, così come sono contrari al conferimento della cittadinanza italiana, visto che qualche giorno fa i 33 Senatori del suo partito si sono astenuti (unico gruppo) sulla mozione per il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick».
Secondo Volpe e tutto il gruppo de La Corrente, Ninni Gemmato avrebbe dovuto esprimere nettamente la sua contrarietà «senza nascondersi dietro inesistenti problemi di carattere procedurale e, addirittura, impedendo al consiglio di esprimere il proprio voto sulla mozione, precedente gravissimo».
L'affondo del movimento civico di sinistra coinvolge però anche le altre forze a sostegno dell'esecutivo cittadino che, a quanto si legge, si sarebbero «lasciate condizionare da questa linea assurda, incomprensibile ed "intransigente"».
La Corrente va oltre e ipotizza una convinzione già consolidata nel primo cittadino ed in Fratelli d'Italia ed attacca ancora: «Del resto non si comprenderebbe come mai il sindaco non abbia aderito alle tante iniziative e campagne nazionali portate avanti dagli Enti locali e dalle organizzazioni per i diritti umani in questo anno e 3 mesi di prigionia di Patrick (un esempio: a fine Gennaio la sezione di Amnesty International Molfetta aveva chiesto al sindaco di illuminare di giallo un monumento o un luogo simbolo della nostra città in occasione del primo anno di ingiusta prigionia di Patrick. Ci risulta che il primo cittadino non abbia neanche risposto).
La "solidarietà" vera - è l'affondo conclusivo - si esprime con gesti ed azioni concrete, non con un vago, presunto ed inutile odg (che nessuno ha avuto ancora la fortuna di visionare), utilizzato strumentalmente solo per impedire il voto in aula virtuale sulla mozione presentata dal nostro Consigliere».
Gemmato e la maggioranza avevano espresso solidarietà all'attivista, ma avevano tuttavia paventato, attraverso un'ampia nota, problemi di carattere procedurale nella concessione della cittadinanza. Il dibattito resta aperto e le posizioni, al momento, sembrano inconciliabili. Intanto il tempo passa e questo è uno di quei casi in cui non ce n'è più, ferme restando le necessarie iniziative concrete anche in campo economico che il nostro Governo dovrebbe mettere in essere nei confronti dell'Egitto.
A denunciarlo dalla pagina Facebook è il movimento La Corrente, che è stata il traino affinché Terlizzi concedesse la cittadinanza all'attivista dei diritti umani Patrick Zaki, recluso in Egitto dal febbraio dello scorso anno ed al quale altri comuni italiani l'hanno concessa. Non un fatto formale, ma un primo passo per far pressione su Il Cairo affinché rilasci Zaki.
«Comprendiamo l'imbarazzo del sindaco e il suo tentativo, piuttosto goffo e maldestro, di voler "giustificare" con un post qualche giorno dopo il mancato voto sulla mozione - insistono dal gruppo di opposizione - , approvata invece senza alcun problema in centinaia di comuni nel resto d'Italia. Ma talvolta sarebbe meglio non dire nulla piuttosto che peggiorare la situazione con comunicati al limite del paradossale e che rappresentano solo una evidente "pezza a colori"».
«Il sindaco - continua la dura nota de La Corrente - , come suo solito, ha cercato artatamente di fare confusione con argomenti fasulli e raccontando falsità. La verità è una sola: il partito del sindaco è contrario alla cittadinanza onoraria, così come sono contrari al conferimento della cittadinanza italiana, visto che qualche giorno fa i 33 Senatori del suo partito si sono astenuti (unico gruppo) sulla mozione per il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick».
Secondo Volpe e tutto il gruppo de La Corrente, Ninni Gemmato avrebbe dovuto esprimere nettamente la sua contrarietà «senza nascondersi dietro inesistenti problemi di carattere procedurale e, addirittura, impedendo al consiglio di esprimere il proprio voto sulla mozione, precedente gravissimo».
L'affondo del movimento civico di sinistra coinvolge però anche le altre forze a sostegno dell'esecutivo cittadino che, a quanto si legge, si sarebbero «lasciate condizionare da questa linea assurda, incomprensibile ed "intransigente"».
La Corrente va oltre e ipotizza una convinzione già consolidata nel primo cittadino ed in Fratelli d'Italia ed attacca ancora: «Del resto non si comprenderebbe come mai il sindaco non abbia aderito alle tante iniziative e campagne nazionali portate avanti dagli Enti locali e dalle organizzazioni per i diritti umani in questo anno e 3 mesi di prigionia di Patrick (un esempio: a fine Gennaio la sezione di Amnesty International Molfetta aveva chiesto al sindaco di illuminare di giallo un monumento o un luogo simbolo della nostra città in occasione del primo anno di ingiusta prigionia di Patrick. Ci risulta che il primo cittadino non abbia neanche risposto).
La "solidarietà" vera - è l'affondo conclusivo - si esprime con gesti ed azioni concrete, non con un vago, presunto ed inutile odg (che nessuno ha avuto ancora la fortuna di visionare), utilizzato strumentalmente solo per impedire il voto in aula virtuale sulla mozione presentata dal nostro Consigliere».
Gemmato e la maggioranza avevano espresso solidarietà all'attivista, ma avevano tuttavia paventato, attraverso un'ampia nota, problemi di carattere procedurale nella concessione della cittadinanza. Il dibattito resta aperto e le posizioni, al momento, sembrano inconciliabili. Intanto il tempo passa e questo è uno di quei casi in cui non ce n'è più, ferme restando le necessarie iniziative concrete anche in campo economico che il nostro Governo dovrebbe mettere in essere nei confronti dell'Egitto.