Coldiretti lancia allarme su eventi estremi sulle campagne
Sono già 145 nel 2024 con tornado, grandinate e nubifragi improvvisi e violenti che si abbattono su un territorio fragile
lunedì 21 ottobre 2024
È manna la pioggia sui campi arsi da mesi dalla siccità, ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni (in foto la campagna cerasicola 2023 rovinata), con il 95,6% dei comuni pugliesi a rischio di dissesto idrogeologico, erosione costiera e frane. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell'ultimo rapporto dell'ISPRA, in relazione all'allerta arancione che persiste sulla Puglia.
Sono 145 gli eventi estremi che si sono abbattuti sulla Puglia nel 2024, secondo i dati ESWD, con tornado, grandinate, tempeste di vento e nubifragi improvvisi e violenti, che si abbattono su un territorio fragile – denuncia Coldiretti Puglia - ma è stata la siccità che già dall'inverno ha creato le condizioni critiche per dichiarare lo stato di calamità.
Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall'inverno ne hanno fatto già le spese tutte le produzioni agricole, con la crisi idrica che tra l'altro ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l'aggravio dei costi – incalza Coldiretti Puglia - per l'acquisto di mangimi per garantire l'alimentazione degli animali nelle stalle, ma a preoccupare sono le stime della prossima campagna di raccolta delle olive, con un crollo in media del 40%.
Occorre poi ridurre il consumo di terreno fertile con la immediata approvazione della legge sulla salvaguardia della destinazione agricola dei suoli, sostenuta dalla Coldiretti, con l'obiettivo del "saldo zero" di consumo del suolo naturale entro il 2050. Per razionalizzare gli interventi – continua la Coldiretti – è necessario un piano sperimentale per la valorizzazione dei beni pubblici prodotti in aree montane e marginali compresa la possibilità di riconoscere i crediti di carbonio ai produttori di tali aree. Ancora, è indispensabile la piena attuazione della legge di orientamento che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali "alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale. Parimenti, serve rilanciare, tramite sostegno all'acquisto de capi e delle strutture di ricovero necessarie, la zootecnia di montagna e delle aree interne, che permette a tali superfici di essere pascolate e mantenute.
Ciò rappresenta – rileva la Coldiretti Puglia– il giusto riconoscimento della capacità delle imprese agricole di svolgere azioni costanti di tutela del territorio anche attraverso l'introduzione di misure di sostegno fiscale per chi risiede nelle aree di montagna e per incentivare l'insediamento e la prosecuzione di attività economiche in particolare nel campo dei servizi agricoli, forestali, turistici e culturali. Per limitare gli effetti devastanti del maltempo occorre inoltre contrastare ogni forma di abusivismo che espone a fallimenti e frustrazioni ogni nuova politica di pianificazione territoriale e promuovere interventi di rigenerazione urbanistica a partire dal censimento degli immobili già realizzati nelle aree a rischio. Dal punto di vista ambientale serve poi avviare un piano per la riforestazione delle aree ad alto rischio con criteri adeguati alla vulnerabilità geologico-ambientale anche con risorse già destinate alle grandi opere di infrastrutturazione energetica e di mobilità.
Diventa strategica la semplificazione burocratica e degli impegni amministrativi per le imprese che operano nella aree interne, intervenendo sulla manutenzione del verde urbano per garantire la sicurezza anche nelle città – conclude Coldiretti – coinvolgendo direttamente le imprese agricole nelle iniziative di riqualificazione ambientale.
Sono 145 gli eventi estremi che si sono abbattuti sulla Puglia nel 2024, secondo i dati ESWD, con tornado, grandinate, tempeste di vento e nubifragi improvvisi e violenti, che si abbattono su un territorio fragile – denuncia Coldiretti Puglia - ma è stata la siccità che già dall'inverno ha creato le condizioni critiche per dichiarare lo stato di calamità.
Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall'inverno ne hanno fatto già le spese tutte le produzioni agricole, con la crisi idrica che tra l'altro ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l'aggravio dei costi – incalza Coldiretti Puglia - per l'acquisto di mangimi per garantire l'alimentazione degli animali nelle stalle, ma a preoccupare sono le stime della prossima campagna di raccolta delle olive, con un crollo in media del 40%.
Occorre poi ridurre il consumo di terreno fertile con la immediata approvazione della legge sulla salvaguardia della destinazione agricola dei suoli, sostenuta dalla Coldiretti, con l'obiettivo del "saldo zero" di consumo del suolo naturale entro il 2050. Per razionalizzare gli interventi – continua la Coldiretti – è necessario un piano sperimentale per la valorizzazione dei beni pubblici prodotti in aree montane e marginali compresa la possibilità di riconoscere i crediti di carbonio ai produttori di tali aree. Ancora, è indispensabile la piena attuazione della legge di orientamento che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali "alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale. Parimenti, serve rilanciare, tramite sostegno all'acquisto de capi e delle strutture di ricovero necessarie, la zootecnia di montagna e delle aree interne, che permette a tali superfici di essere pascolate e mantenute.
Ciò rappresenta – rileva la Coldiretti Puglia– il giusto riconoscimento della capacità delle imprese agricole di svolgere azioni costanti di tutela del territorio anche attraverso l'introduzione di misure di sostegno fiscale per chi risiede nelle aree di montagna e per incentivare l'insediamento e la prosecuzione di attività economiche in particolare nel campo dei servizi agricoli, forestali, turistici e culturali. Per limitare gli effetti devastanti del maltempo occorre inoltre contrastare ogni forma di abusivismo che espone a fallimenti e frustrazioni ogni nuova politica di pianificazione territoriale e promuovere interventi di rigenerazione urbanistica a partire dal censimento degli immobili già realizzati nelle aree a rischio. Dal punto di vista ambientale serve poi avviare un piano per la riforestazione delle aree ad alto rischio con criteri adeguati alla vulnerabilità geologico-ambientale anche con risorse già destinate alle grandi opere di infrastrutturazione energetica e di mobilità.
Diventa strategica la semplificazione burocratica e degli impegni amministrativi per le imprese che operano nella aree interne, intervenendo sulla manutenzione del verde urbano per garantire la sicurezza anche nelle città – conclude Coldiretti – coinvolgendo direttamente le imprese agricole nelle iniziative di riqualificazione ambientale.