Come vivono l'amore i terlizzesi?
Storie di coppia e riflessioni sull'amore
martedì 14 febbraio 2017
9.56
Con l'incedere degli anni cambiano gli usi e i costumi sociali, gli sconvolgimenti culturali degli ultimi tempi e il progredire tecnologico hanno profondamente segnato anche il modo di vivere l'amore e il rapporto di coppia. Nessun manuale offre risposte esaustive sull'elisir di una relazione duratura. L'amore odierno si distingue profondamente da quello passato: oggi, si matura una diversa consapevolezza di sé e delle qualità che si ricercano in un partner. Terlizziviva ha raccolto le opinioni e le riflessioni di alcuni lettori sui differenti aspetti di un legame affettivo.
Angela, 57 anni, coniugata da circa trent'anni, ha stilato una piccola classifica di quelli che potrebbero rivelarsi gli ingredienti fondamentali per una ricetta di amore felice «Rispetto, coinvolgimento mentale e attrazione fisica: il primo è un concetto molto ampio che va dalla fiducia reciproca al riconoscimento della libertà dell'altro; il secondo si incentra principalmente su un continuo stimolo intellettuale e l'ultimo si esplica in una forma di comunicazione somatica e intensa».
Una delle parole chiave emersa ripetutamente nelle considerazioni degli intervistati è «condivisione», da intendersi come «piacere sinallagmatico», ovvero come scambio di pensieri ed esperienze vissute insieme. «Amare qualcuno ha senso se ti aggiunge pezzi che non pensavi ti appartenessero», commenta Giuseppe, 40 anni.
Nonostante oggi le difficoltà economiche rappresentino un ostacolo per molti giovani, c'è anche chi non perde l'entusiasmo di formare una famiglia e di sposare la persona che ama. Chiara, 28 anni, dopo nove anni di fidanzamento ci svela cosa la spinge a fare un passo così importante «Il desiderio di realizzare una vita con la persona che mi completa. Supportarsi a vicenda, conservando sempre la propria individualità: la nostra strategia vincente».
Talvolta, si sa, i rapporti vengono messi duramente alla prova quando uno dei due partner per esigenze lavorative va a vivere molti chilometri distanti. Alessandra, 24 anni, dopo un quinquennio di relazione «a portata di mano», riesce a cogliere anche i lati positivi, sebbene la sofferenza non manchi. «Cambiare i ritmi e i luoghi aiuta a combattere la routine. Ma il contatto solo virtuale è limitante, amplifica le incomprensioni e riduce notevolmente la piacevolezza dei momenti trascorsi insieme. Spesso attendo un mesetto prima di rivedere il mio compagno: non solidarizzare con la sua quotidianità mi priva di qualcosa della sua vita».
Lo spopolamento dei social network ha mutato in molti casi anche il modo di approcciarsi alle nuove ed eventuali conoscenze, consentendo ai più timidi di cogliere maggiori possibilità sulle piattaforme online. Eppure, per altri versi, ha depotenziato la genuinità di un corteggiamento dal vivo, sostituendo un impacciato invito a uscire pronunciato a voce con un asettico schermo. «I social hanno fatto perdere il valore e la bellezza delle piccole cose. In un certo senso hanno contribuito ad alienare le persone: una frase dolce non rende alla stessa maniera se detta viso a viso anziché scritta su una tastiera», commenta Francesco, 25 anni.
Anche il «compromesso» rientra usualmente nel vocabolario del rapporto di coppia. Giungere a un punto d'incontro per bilanciare le esigenze di entrambi contribuirebbe a consolidare il legame. «Sempre nell'attenzione degli spazi del partner, talvolta occorre fare un passo in avanti verso l'altro, sottraendo un tassello al tempo che dedichiamo a noi stessi», sostiene Giovanna, 33 anni.
L'amore, pertanto, può essere definito come una sorta di «sinergia», ovvero come la reazione di due persone che lavorano e s'impegnano insieme per produrre un risultato non ottenibile singolarmente.
Angela, 57 anni, coniugata da circa trent'anni, ha stilato una piccola classifica di quelli che potrebbero rivelarsi gli ingredienti fondamentali per una ricetta di amore felice «Rispetto, coinvolgimento mentale e attrazione fisica: il primo è un concetto molto ampio che va dalla fiducia reciproca al riconoscimento della libertà dell'altro; il secondo si incentra principalmente su un continuo stimolo intellettuale e l'ultimo si esplica in una forma di comunicazione somatica e intensa».
Una delle parole chiave emersa ripetutamente nelle considerazioni degli intervistati è «condivisione», da intendersi come «piacere sinallagmatico», ovvero come scambio di pensieri ed esperienze vissute insieme. «Amare qualcuno ha senso se ti aggiunge pezzi che non pensavi ti appartenessero», commenta Giuseppe, 40 anni.
Nonostante oggi le difficoltà economiche rappresentino un ostacolo per molti giovani, c'è anche chi non perde l'entusiasmo di formare una famiglia e di sposare la persona che ama. Chiara, 28 anni, dopo nove anni di fidanzamento ci svela cosa la spinge a fare un passo così importante «Il desiderio di realizzare una vita con la persona che mi completa. Supportarsi a vicenda, conservando sempre la propria individualità: la nostra strategia vincente».
Talvolta, si sa, i rapporti vengono messi duramente alla prova quando uno dei due partner per esigenze lavorative va a vivere molti chilometri distanti. Alessandra, 24 anni, dopo un quinquennio di relazione «a portata di mano», riesce a cogliere anche i lati positivi, sebbene la sofferenza non manchi. «Cambiare i ritmi e i luoghi aiuta a combattere la routine. Ma il contatto solo virtuale è limitante, amplifica le incomprensioni e riduce notevolmente la piacevolezza dei momenti trascorsi insieme. Spesso attendo un mesetto prima di rivedere il mio compagno: non solidarizzare con la sua quotidianità mi priva di qualcosa della sua vita».
Lo spopolamento dei social network ha mutato in molti casi anche il modo di approcciarsi alle nuove ed eventuali conoscenze, consentendo ai più timidi di cogliere maggiori possibilità sulle piattaforme online. Eppure, per altri versi, ha depotenziato la genuinità di un corteggiamento dal vivo, sostituendo un impacciato invito a uscire pronunciato a voce con un asettico schermo. «I social hanno fatto perdere il valore e la bellezza delle piccole cose. In un certo senso hanno contribuito ad alienare le persone: una frase dolce non rende alla stessa maniera se detta viso a viso anziché scritta su una tastiera», commenta Francesco, 25 anni.
Anche il «compromesso» rientra usualmente nel vocabolario del rapporto di coppia. Giungere a un punto d'incontro per bilanciare le esigenze di entrambi contribuirebbe a consolidare il legame. «Sempre nell'attenzione degli spazi del partner, talvolta occorre fare un passo in avanti verso l'altro, sottraendo un tassello al tempo che dedichiamo a noi stessi», sostiene Giovanna, 33 anni.
L'amore, pertanto, può essere definito come una sorta di «sinergia», ovvero come la reazione di due persone che lavorano e s'impegnano insieme per produrre un risultato non ottenibile singolarmente.