Concluso il Corso di Giornalismo all'Università della Terza Età

Intervista ad alcuni corsisti

giovedì 30 maggio 2019
Riceviamo e pubblichiamo.

Ho avuto il piacere e l'onore di tenere il "Corso di Giornalismo - l'Intervista", presso l'Ute di Terlizzi (in foto unos catto d'archivio, ndr). Gli incontri hanno generato uno scambio reciproco di informazioni. Dopo le prime lezioni dedicate alla storia del giornalismo e a come è mutato nel tempo, passando dal cartaceo al digitale, abbiamo analizzato le diverse forme di comunicazione a nostra disposizione, focalizzando l'attenzione su giornali, radio, TV, Social Network. La seconda parte del corso ha fornito ai corsisti gli strumenti necessari per imparare a 'raccogliere' interviste. Abbiamo appreso che non è importante intervistare il personaggio famoso, ogni persona ha cose da raccontare, che possono coinvolgere e trasmettere emozioni, basta fare le domande giuste.
A fine anno abbiamo deciso di intervistare alcuni corsisti dell'Ute, per mettere in pratica quanto imparato e al tempo stesso raccogliere preziosi consigli e suggerimenti sulla bellissima realtà che è l'Università della Terza Età a Terlizzi
(Maria Teresa De Scisciolo).

L'intervista è stata realizzata da Angela Percoco, Nicolò Fiore, Mimma Piemontese, Maria Urbano, Nicoletta Albanese ed altri. Sono stati intervistati corsisti dei laboratori di teatro, naturopatia applicata e creazione artistica, presi a campione.

Che cosa rappresenta per voi l'Ute?
È una bella realtà. È un punto di riferimento. È imparare. È un modo per socializzare ed incontrarsi. È un arricchimento grazie allo scambio di esperienze.

È il primo anno che la frequentate?
Dalla sua fondazione, altri da 10 anni, la maggior parte da alcuni anni, un gruppo numeroso da qualche anno.

Quale corso vi ha appassionato di più e perché?
La pittura, il ricamo, la musicoterapia, la ginnastica dolce, il ballo, la creazione artistica, la letteratura, l'astronomia, tutti i corsi hanno permesso di socializzare con estrema facilità. L'Ute è una realtà così varia, con tante offerte formative, in ognuna ogni iscritto si sente realizzato.

L'Ute è lezioni, conferenze, presentazione di libri, teatro, concorsi. Cosa preferite di tutto questo?
Tutto, importante è imparare e stare insieme.

Parlate a casa con figli e nipoti del vostro impegno presso l'Ute?
Si parla molto, si stabilisce un dialogo, ci si confronta con i giovani che imparano a conoscerci e ad ascoltarci.

Quanto è impegnativo, secondo voi, il lavoro organizzativo svolto da Presidenza, Direzione e segreteria dell'Ute?
È molto impegnativo e apprezzabile, c'è il massimo sforzo perché tutto si svolga bene, c'è un grande rispetto, c'è accoglienza, comprensione, umiltà, veri sentimenti che servono alla nostra età.

Vi sentite di dare consigli per il futuro o è già tutto perfetto?
Nella vita si può sempre migliorare, proviamo a fornire qualche consiglio: non accavallare determinate lezioni nello stesso giorno, organizzandole in modo da dare a tutti la possibilità di frequentare i corsi; avere la possibilità di frequentare per più giorni a settimana, possibilmente anche di mattina; organizzare i momenti conviviali a pranzo e non a cena; sarebbe bello pensare al rilascio di un certificato di frequenza a fine anno scolastico; utilizzare un corpo più grande nella stampa dei testi per il corso di canto.

Vi piacerebbe avere una sede definitiva tutta vostra? Se è si, perché?
Vogliamo una nostra sede per non sentirci ospiti ma padroni dei nostri spazi.

Se poteste chiedere una cosa al Sindaco, cosa vi piacerebbe chiedergli?
Interessarsi di più alla Terza Età, depositaria di saperi, di storia, di saggezza. Avere una sede propria definitiva con una palestra, arredo adeguato all'età, un bus navetta. Si potrebbe pensare come possibile sede all'ex centro di addestramento professionale in Viale dei Garofani, adeguatamente ristrutturato. Chiediamo di mantenere le promesse fatte all'Ute ad ogni inizio di anno accademico.

Per concludere usate un solo aggettivo per definire l'Ute di Terlizzi.
Meravigliosa, interessante, dà vita e gioia, è una grande famiglia che accoglie chiunque abbia desiderio di entrare a farne parte, per dare un senso alla vita.
Non crediamo possa essere data dimostrazione migliore di questa realtà attiva, inclusiva, che merita attenzione e pieno coinvolgimento istituzionale.