Confiscati beni per 4,5 milioni ad un 54enne: sigilli anche a Terlizzi

Il provvedimento di confisca nei confronti dell'ex usuraio Antonio Livrieri, di Corato, riguarda 13 unità immobiliari

venerdì 7 maggio 2021 13.47
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Bari hanno eseguito un provvedimento di confisca di beni per circa 4,5 milioni di euro nei confronti di Antonio Livrieri 56enne di Corato, già condannato per usura, ricettazione, rapina e furto. 13 le unità immobiliari confiscate, anche a Terlizzi.

L'attività investigativa è stata condotta dalla Sezione specializzata in misure di prevenzione ed indagini patrimoniali del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, e ha permesso di evidenziare tanto la pericolosità sociale quanto l'illecita provenienza dell'ingente disponibilità finanziaria e soprattutto immobiliare del 56enne pluripregiudicato. I beni, già sequestrati nel mese di dicembre del 2019, sono stati adesso definitivamente confiscati e trasferiti nelle mani dello Stato.

L'importante risultato ha richiesto una lunga e meticolosa analisi e ricostruzione dell'attività economica e finanziaria dell'uomo e del suo intero nucleo familiare, snodatasi per oltre 30 anni. In questo lungo lasso di tempo, il coratino aveva costituito un piccolo impero, acquisendo 13 unità immobiliari, dislocate tra i comuni di Corato, Bisceglie e Terlizzi, accumulando disponibilità finanziarie conservate su svariati conti correnti accesi presso otto diversi istituti di credito.

La copiosa documentazione prodotta dai Carabinieri ha evidenziato come il 56enne - dedito alle più svariate attività delittuose sin dagli anni '80, anche attraverso l'interposizione dei suoi stretti congiunti e già condannato per i reati di usura, ricettazione, rapina e di furto - aveva "riciclato" i capitali illecitamente accumulati soprattutto attraverso l'acquisto di immobili fra i tre comuni. Il tutto nonostante dichiarasse al fisco un reddito medio di circa 4.700,00 euro annui.

L'ennesima confisca disposta dalla magistratura ed eseguita dall'Arma non fa che confermare l'importanza strategica della lotta ai patrimoni illeciti accumulati dalla criminalità che, con sempre maggiore arguzia, cerca di ripulire le ricchezze ottenute dai traffici illegali e costantemente sottratte all'economia reale.