Contatori gas nel centro storico, La Corrente Terlizzi protocolla mozione consiliare

Sotto la lente d'ingrandimento la mancanza di un provvedimento che disciplini l'alloggiamento

mercoledì 20 ottobre 2021
A cura di Gianluca Battista
«Siamo convinti del fatto che le città ci parlino. Con gli edifici e le piazze e le strade. Con l'arredo urbano, i prati e gli alberi.
Con le mille infinitesime opportunità che vengono (o non vengono) predisposte per permetterci di viverle meglio e bene.
Ecco una città brutta non potrà che comunicarci un uguale senso di disordine e disagio, se "urbano" significa proprio "della città", ma vuol dire anche "cortese, gentile, educato" la ragione è proprio nel fatto che la città è anche tanto altro dal solo costruito».


Iniziava così un post di qualche giorno fa de La Corrente, il movimento civico che vede in Giuseppe Volpe la sua espressione in Consiglio comunale. Sotto la lente d'ingrandimento non solo i lavori di ripristino del basolato di molte arterie e piazze del borgo antico terlizzese, ma l'alloggiamento dei contatori del gas, per cui mancherebbe una regolamentazione.

Così, grazie al lavoro sinergico di un gruppo spontaneo di residenti e lo stesso Volpe, La Corrente ha protocollato una mozione consiliare per impegnare «il Sindaco e la Giunta comunale ad approvare un provvedimento urgente contenente i criteri orientativi di seguito esposti, che ricalcano peraltro le indicazioni sugli impianti tecnologici già definite nel nuovo Piano particolareggiato del centro storico, tuttora in fase di definizione».

Infatti, si legge nell'atto in via preliminare, «né il nuovo Regolamento edilizio comunale, all'art.29 bis – Interventi conservativi sugli immobili storici disciplina gli interventi in centro storico, né il Piano particolareggiato del centro storico in vigore, forniscono alcuna indicazione o prescrizione circa la posa in opera in facciata degli impianti tecnologici e delle relative nicchie a servizio delle singole utenze».

Una lacuna che, continua La Corrente nella sua mozione, con ogni evidenza potrebbe «mettere a rischio la conservazione, il decoro e la tutela delle facciate degli edifici storici del borgo antico, che si caratterizzano per le loro trame murarie regolari e continue. Desta preoccupazione l'obbligo, rivolto dalle imprese fornitrici di gas e acqua, di realizzare le nicchie all'esterno delle abitazioni, in corrispondenza delle murature portanti, di dimensioni pari a cm 45x60x25 per singola utenza. Tale obbligo non appare in sintonia con l'esigenza di salvaguardia del patrimonio edilizio storico - osservano dal movimento civico di sinistra - che, proprio per l'assenza di opportune prescrizioni da parte del Comune, rischia di venire seriamente compromesso».

Le nicchie sulle facciate degli immobili sono grandi e, secondo il coordinamento de La Corrente, lo sono pur di rispettare «le prescrizioni su dimensione e posizionamento richieste alle imprese fornitrici». Prescrizioni troppo confuse e che rischiano, sostengono dal movimento di opposizione, di moltiplicare i casi di «manomissione delle facciate storiche come il taglio dello stipite di una porta per la realizzazione di una nicchia conforme allo standard richiesto».

C'è dunque necessità che l'Amministrazione comunale si attivi con urgenza per disciplinare al meglio quanto sta già accadendo. Da qui la richiesta d'impegno rivolto all'intero esecutivo cittadino.