Contrabbando di olio lubrificante, sotto sequestro un impianto sulla Molfetta-Terlizzi
Il complessivo giro d'affari è stato quantificato dai finanzieri in circa 11,5 milioni di euro
martedì 3 maggio 2016
6.31
C'è anche un impianto di distribuzione sulla provinciale Molfetta-Terlizzi tra le società coinvolte nell'operazione della guardia di finanza che ieri ha smacherato il contrabbando di 13 milioni di litri di olio lubrificante giunto dalla Polonia e spacciato per gasolio.
Il prodotto proveniente dalla Polonia veniva commercializzato, anche a Molfetta, come gasolio per autotrazione a compiacenti distributori stradali ovvero a ditte di autotrasporto italiane, che riuscivano così ad abbattere illecitamente i propri costi. Le indagini della Compagnia delle Fiamme Gialle di Trani sono state avviate a seguito di sequestro, nel novembre 2014 a Corato, di oltre 80.000 litri di olio lubrificante destinato quale gasolio per autotrazione, a ditte coratine e baresi.
La frode, scoperta dai finanzieri, era alquanto articolata: per il tramite di fabbriche di prodotti energetici in Polonia l'associazione criminale era riuscita a predisporre una miscela energetica che fiscalmente, e quindi documentalmente, era assimilabile all'olio lubrificante (prodotto non sottoposto ad accisa) ma tuttavia, avendone le stesse caratteristiche energetiche (e visive), poteva ben essere commercializzato nei distributori stradali.
L'utilizzo di falsa documentazione fiscale e commerciale accompagnava ovviamente la commercializzazione del prodotto, e tutto questo permetteva ai singoli soggetti economici interessati alla truffa di frodare il fisco italiano nonché gli ignari automobilisti che, a fronte del prezzo pagato per acquistare gasolio, effettuavano un rifornimento di olio lubrificante.
Difatti, i vantaggi che conseguiva l'organizzazione erano duplici: per un verso, essendo le imposte che gravano sul gasolio per autotrazione assoggettate ad aliquota maggiore rispetto quella per l'olio lubrificante, versavano minori imposte; per l'altro, la commercializzazione di olio lubrificante al prezzo del gasolio (sensibilmente più elevato rispetto il primo) consentiva un margine di ricavo maggiore. Il complessivo giro d'affari è stato quantificato dai finanzieri in circa 11,5 milioni di euro come imposte complessivamente evase, cui vanno sommati circa 2,5 milioni di ricavi illeciti derivanti dall'attività di contrabbando.
Proprio per questo, il provvedimento disposto dal giudice per le indagini preliminari ha previsto anche il sequestro per equivalente di beni e altre attività, nonché il sequestro preventivo di numerose società coinvolte nell'illecita commercializzazione. E tra queste società ce n'è una di Molfetta: il suo impianto, ubicato sulla strada provinciale 112 (quella che collega Molfetta a Terlizzi) è stato posto sotto sequestro.
Ventisette persone facenti parte di un'associazione a delinquere transnazionale dedita al contrabbando di gasolio sono state destinatarie di diverse misure cautelari personali, mentre sequestri e perquisizioni sono state effettuate di 50 società al temine di indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Trani. Il provvedimento è stato adottato, su richiesta del procuratore Carlo Maria Capristo e del sostituto Alessandro Donato Pesce, dal giudice per le indagini preliminari di Trani Maria Grazia Caserta, nei confronti di cittadini italiani e stranieri che, a vario titolo, tra settembre 2014 e novembre 2015, hanno introdotto sul territorio nazionale italiano circa 13 milioni di litri di olio lubrificante in assoluta evasione d'accisa.
Il prodotto proveniente dalla Polonia veniva commercializzato, anche a Molfetta, come gasolio per autotrazione a compiacenti distributori stradali ovvero a ditte di autotrasporto italiane, che riuscivano così ad abbattere illecitamente i propri costi. Le indagini della Compagnia delle Fiamme Gialle di Trani sono state avviate a seguito di sequestro, nel novembre 2014 a Corato, di oltre 80.000 litri di olio lubrificante destinato quale gasolio per autotrazione, a ditte coratine e baresi.
La frode, scoperta dai finanzieri, era alquanto articolata: per il tramite di fabbriche di prodotti energetici in Polonia l'associazione criminale era riuscita a predisporre una miscela energetica che fiscalmente, e quindi documentalmente, era assimilabile all'olio lubrificante (prodotto non sottoposto ad accisa) ma tuttavia, avendone le stesse caratteristiche energetiche (e visive), poteva ben essere commercializzato nei distributori stradali.
L'utilizzo di falsa documentazione fiscale e commerciale accompagnava ovviamente la commercializzazione del prodotto, e tutto questo permetteva ai singoli soggetti economici interessati alla truffa di frodare il fisco italiano nonché gli ignari automobilisti che, a fronte del prezzo pagato per acquistare gasolio, effettuavano un rifornimento di olio lubrificante.
Difatti, i vantaggi che conseguiva l'organizzazione erano duplici: per un verso, essendo le imposte che gravano sul gasolio per autotrazione assoggettate ad aliquota maggiore rispetto quella per l'olio lubrificante, versavano minori imposte; per l'altro, la commercializzazione di olio lubrificante al prezzo del gasolio (sensibilmente più elevato rispetto il primo) consentiva un margine di ricavo maggiore. Il complessivo giro d'affari è stato quantificato dai finanzieri in circa 11,5 milioni di euro come imposte complessivamente evase, cui vanno sommati circa 2,5 milioni di ricavi illeciti derivanti dall'attività di contrabbando.
Proprio per questo, il provvedimento disposto dal giudice per le indagini preliminari ha previsto anche il sequestro per equivalente di beni e altre attività, nonché il sequestro preventivo di numerose società coinvolte nell'illecita commercializzazione. E tra queste società ce n'è una di Molfetta: il suo impianto, ubicato sulla strada provinciale 112 (quella che collega Molfetta a Terlizzi) è stato posto sotto sequestro.
Ventisette persone facenti parte di un'associazione a delinquere transnazionale dedita al contrabbando di gasolio sono state destinatarie di diverse misure cautelari personali, mentre sequestri e perquisizioni sono state effettuate di 50 società al temine di indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Trani. Il provvedimento è stato adottato, su richiesta del procuratore Carlo Maria Capristo e del sostituto Alessandro Donato Pesce, dal giudice per le indagini preliminari di Trani Maria Grazia Caserta, nei confronti di cittadini italiani e stranieri che, a vario titolo, tra settembre 2014 e novembre 2015, hanno introdotto sul territorio nazionale italiano circa 13 milioni di litri di olio lubrificante in assoluta evasione d'accisa.