Crisi, i floricoltori scrivono al Sindaco di Terlizzi: il commento amaro di Michele Grassi
Il Consigliere del PD ricorda i fasti di un tempo ed affonda il colpo con gli amministratori
martedì 20 aprile 2021
La crisi del Mercato dei Fiori a Terlizzi è sotto gli occhi di tutto. La crisi in periodo pandemico, in realtà, ha solo ulteriormente accelerato un processo già esiste da tempo e per gli operatori ogni giorno si fa sempre più dura.
LE RIVENDICAZIONI DEGLI OPERATORI DEL SETTORE FLORICOLO
Nel marzo scorso hanno quindi scritto una lettera indirizzata al Sindaco, Ninni Gemmato, in cui evidenziano lo svuotamento del mercato stesso, col conseguente abbandono di grossi gruppi imprenditoriali, e l'inizio di una sorta di mercato parallelo a pochi chilometri di distanza. Una situazione insostenibile, sostengono giustamente i floricoltori, i quali nella missiva evidenziano anche altre problematiche collegate ad una burocrazia che sa essere asfissiante: lunghe attese per una nuova tessera; costi esosi di box e posteggi; tariffe applicate per la Tari anche ad annate precedenti.
Gli interrogativi quindi sono tanti. Gli operatori del settore si chiedono perché nel comparto salentino (Taviano e Leverano) energia elettrica e Tari siano inclusi nel costo del posteggio o del box ed a Terlizzi tutto questo non sia applicabile. Dubbi sono stati espressi anche sulla produzione di rifiuti, che a detta dei floricoltori in buona parte arriverebbe dall'esterno.
Insomma, una situazione per cui non è più procrastinabile l'installazione di un sistema wi-fi adeguato, il ripristino dell'orario di apertura alle 5.30 e l'abolizione di un ticket di ingresso per chi è possessore di un posteggio. Andrebbe, secondo i richiedenti, velocizzato con un semplice atto notorio il rinnovo della tessere e bisognerebbe dare accesso a tutti i possessori di partita IVA, vista la liberalizzazione delle categorie merceologiche.
Sin qui le richieste, con quella essenziale di una maggiore collaborazione con le istituzioni locali, senza ulteriori esitazioni, che resta invariata, vitale.
Ma sul punto è intervenuto ad un mesetto di distanza anche il Consigliere comunale del Partito Democratico, Michele Grassi.
LA POSIZIONE DI MICHELE GRASSI
«Era un tempo la Città dei Fiori - osserva Michele Grassi -, oggi molto meno. Non parliamo dei fiori nei giardini, nel parco, nei rondò, nelle fioriere, sui balconi. Parliamo di un Comune che ha da sempre il mercato del florovivaismo, di un Comune che ha una mega piattaforma mercatale, costata tanti sacrifici e tanti danari alla Regione Puglia e all'Unione Europea. In questi ultimi anni, anche precedenti al Covid, l'Amministrazione che governa Terlizzi - ha attaccato l'esponente Dem - senza alcun entusiasmo e senza alcuna strategia, ha abbandonato - giorno dopo giorno - il comparto produttivo, tanto che una serie di operatori ha avviato fortunatamente una raccolta firme dando seguito ad una ribellione civile, finalizzata soltanto a costruire momenti di crescita collettivi e aziendali. Vorrebbe interloquire con l'Amministrazione incapace all'ascolto, alla condivisione, alla pianificazione, alla strategia. Nulla di più e nulla di meno. Ma la sordità, la cecità e pure l'assenza degli Amministratori è totale - è l'affondo duro nei confronti di Gemmato e dei suoi -. Un tempo Terlizzi era conosciuta come la città dei fiori, per i carri floreali, per i portoni fioriti, per gli addobbi alla Scala, a Bormio, a San Pietro, a Ravenna. Un tempo c'era il Dirigente Agronomo per lo Sviluppo Economico del territorio, oggi Terlizzi viaggia con la Gestapo e nient'altro», è la sua amara conclusione.
LE RIVENDICAZIONI DEGLI OPERATORI DEL SETTORE FLORICOLO
Nel marzo scorso hanno quindi scritto una lettera indirizzata al Sindaco, Ninni Gemmato, in cui evidenziano lo svuotamento del mercato stesso, col conseguente abbandono di grossi gruppi imprenditoriali, e l'inizio di una sorta di mercato parallelo a pochi chilometri di distanza. Una situazione insostenibile, sostengono giustamente i floricoltori, i quali nella missiva evidenziano anche altre problematiche collegate ad una burocrazia che sa essere asfissiante: lunghe attese per una nuova tessera; costi esosi di box e posteggi; tariffe applicate per la Tari anche ad annate precedenti.
Gli interrogativi quindi sono tanti. Gli operatori del settore si chiedono perché nel comparto salentino (Taviano e Leverano) energia elettrica e Tari siano inclusi nel costo del posteggio o del box ed a Terlizzi tutto questo non sia applicabile. Dubbi sono stati espressi anche sulla produzione di rifiuti, che a detta dei floricoltori in buona parte arriverebbe dall'esterno.
Insomma, una situazione per cui non è più procrastinabile l'installazione di un sistema wi-fi adeguato, il ripristino dell'orario di apertura alle 5.30 e l'abolizione di un ticket di ingresso per chi è possessore di un posteggio. Andrebbe, secondo i richiedenti, velocizzato con un semplice atto notorio il rinnovo della tessere e bisognerebbe dare accesso a tutti i possessori di partita IVA, vista la liberalizzazione delle categorie merceologiche.
Sin qui le richieste, con quella essenziale di una maggiore collaborazione con le istituzioni locali, senza ulteriori esitazioni, che resta invariata, vitale.
Ma sul punto è intervenuto ad un mesetto di distanza anche il Consigliere comunale del Partito Democratico, Michele Grassi.
LA POSIZIONE DI MICHELE GRASSI
«Era un tempo la Città dei Fiori - osserva Michele Grassi -, oggi molto meno. Non parliamo dei fiori nei giardini, nel parco, nei rondò, nelle fioriere, sui balconi. Parliamo di un Comune che ha da sempre il mercato del florovivaismo, di un Comune che ha una mega piattaforma mercatale, costata tanti sacrifici e tanti danari alla Regione Puglia e all'Unione Europea. In questi ultimi anni, anche precedenti al Covid, l'Amministrazione che governa Terlizzi - ha attaccato l'esponente Dem - senza alcun entusiasmo e senza alcuna strategia, ha abbandonato - giorno dopo giorno - il comparto produttivo, tanto che una serie di operatori ha avviato fortunatamente una raccolta firme dando seguito ad una ribellione civile, finalizzata soltanto a costruire momenti di crescita collettivi e aziendali. Vorrebbe interloquire con l'Amministrazione incapace all'ascolto, alla condivisione, alla pianificazione, alla strategia. Nulla di più e nulla di meno. Ma la sordità, la cecità e pure l'assenza degli Amministratori è totale - è l'affondo duro nei confronti di Gemmato e dei suoi -. Un tempo Terlizzi era conosciuta come la città dei fiori, per i carri floreali, per i portoni fioriti, per gli addobbi alla Scala, a Bormio, a San Pietro, a Ravenna. Un tempo c'era il Dirigente Agronomo per lo Sviluppo Economico del territorio, oggi Terlizzi viaggia con la Gestapo e nient'altro», è la sua amara conclusione.