Crisi Mercatone Uno, sale la paura tra i 61 dipendenti di Terlizzi
L'azienda di Imola a un passo dal fallimento, chiede il concordato preventivo
venerdì 20 febbraio 2015
6.58
Sale la paura attorno al futuro del Mercatone Uno. L'azienda a livello nazionale sta soffrendo i morsi della crisi economica che sta colpendo pesantemente tutto il settore della grande distribuzione. Auchan di Triggiano, Euronics di Andria, il gruppo Coop Estense Ipercoop (che propio oggi ha annunciato un piano di riduzione dei costi con interventi anche sul personale) e adesso all'elenco si aggiunge anche il Mercatone Uno.
Secondo alcune indiscrezioni la storica società, specializzata nella distribuzione di mobili, complementi di arredo e casalinghi, con sede a Imola, avrebbe chiesto al Tribunale di Bologna il concordato preventivo in bianco. Quest'ultimo è uno strumento previsto dalla legge che consente all'imprenditore in stato di crisi di evitare, prima che si arrivi al fallimento vero e proprio, che i creditori aggrediscano il patrimonio. In altre parole Mercatone Uno vorrebbe cedere alcune sedi ad altre società interessate per evitare il fallimento, favorendo così il risanamento e soprattutto la prosecuzione dell'attività di impresa.
Nella struttura di Terlizzi lavorano ben 61 dipendenti, mentre in Puglia i lavoratori sono circa 120. Ovviamente, c'è grande preoccupazione per le sorti del punto vendita terlizzese e per il futuro delle persone che vi lavorano.
Secondo alcune indiscrezioni la storica società, specializzata nella distribuzione di mobili, complementi di arredo e casalinghi, con sede a Imola, avrebbe chiesto al Tribunale di Bologna il concordato preventivo in bianco. Quest'ultimo è uno strumento previsto dalla legge che consente all'imprenditore in stato di crisi di evitare, prima che si arrivi al fallimento vero e proprio, che i creditori aggrediscano il patrimonio. In altre parole Mercatone Uno vorrebbe cedere alcune sedi ad altre società interessate per evitare il fallimento, favorendo così il risanamento e soprattutto la prosecuzione dell'attività di impresa.
Nella struttura di Terlizzi lavorano ben 61 dipendenti, mentre in Puglia i lavoratori sono circa 120. Ovviamente, c'è grande preoccupazione per le sorti del punto vendita terlizzese e per il futuro delle persone che vi lavorano.