Crolli al "Sarcone", è bagarre politica tra Amministrazione ed opposizioni
Gemmato: «Tutti zitti gli statisti da tastiera». Città Civile replica: «Ospedale "ghigliottinato" da Fitto»
martedì 24 settembre 2019
È bagarre tra i partiti ed i movimenti politici sulle sorti dell'Ospedale "Sarcone" di Terlizzi, in cui, all'interno del Blocco Ambulatori, una decina di giorni fa era crollato l'intonaco in orari di servizio. Solo per puro caso nessuno del personale era rimasto ferito e gli ambulatori erano stati trasferiti a Ruvo di Puglia e Corato.
Così il Sindaco Ninni Gemmato aveva sentito l'esigenza di scrivere un post in cui, dopo aver raccontato quanto accaduto nel nosocomio, ribadiva il suo punto di vista: «Questa volta - scriveva - gli statisti da tastiera nostrani stanno tutti zitti, tutti nascosti nella convenienza politica, niente flash-mob, niente petizioni, niente interrogazioni. Spento anche lo spargi-odio su Facebook, niente comunicati stampa sui giornali online. L'Ospedale e la salute dei pazienti non valgono nemmeno uno spicciolo di onestà intellettuale - era stato l'attacco - o l'ammissione che questo governo regionale di centrosinistra sia totalmente fallimentare. Non venite più a darci lezioni su manutenzioni e rilancio della città: non ne siete capaci e non ve lo potete permettere! State lasciando morire un fiore all'occhiello della nostra città!
Già diversi mesi fa - chiosava il primo cittadino - abbiamo invitato Michele Emiliano in Consiglio comunale sul tema salute nel Nord Barese, ma dal Governatore in persona non è ancora giunta nessuna disponibilità. Ho il sospetto che a nessuno interessi lo svuotamento in atto nell'ospedale di Terlizzi».
La risposta delle opposizioni era arrivata a più voci. Dapprima lo aveva fatto Pasquale Vitagliano, il quale aveva ricordato al primo cittadino, che a tagliare fondi all'ospedale terlizzese era stato l'on. Raffaele Fitto, oggi passato proprio a Fratelli d'Italia.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Città Civile che aveva quindi ripreso in buona parte il post di Vitagliano in cui si legge: « Chi ha "ghigliottinato" il "Sarcone" è un tale di nome Fitto, che crediamo adesso militi nel suo partito Fratelli d'Italia; nel contempo a Terlizzi c'era un'Amministrazione di destra che vedeva Gemmato presidente del Consiglio comunale. Quella Amministrazione - era stata l'accusa - non ha mosso un dito per impedire lo scempio, nonostante eravate e siete della stessa parte politica. I cittadini di Terlizzi manifestavano contro Fitto e tu, tuo fratello e compagnia bella facevate altro».
Infine la sottolineatura: «La smetta di utilizzare il logo del Comune di Terlizzi per comunicazioni di partito, non istituzionali. Si tratta di una pratica ingannevole e illegittima che lede l'autorevolezza delle istituzioni [...] . È ora! Finalmente sta tirando fuori la sua vera indole. Siamo vicini alla ritirata o per lo meno questo è ciò che la stragrande maggioranza dei terlizzesi, stremati dalla sua inconcludente arroganza, si augura», era stata la conclusione al vetriolo.
Siamo certi che la bagarre sul "Sarcone" proseguirà per settimane. Ciò che conta è che la Regione Puglia trovi una soluzione rapida per evitare l'enorme disagio che stanno sopportando tantissimi utenti che quotidianamente si stanno spostando da Terlizzi in comuni viciniori.
Così il Sindaco Ninni Gemmato aveva sentito l'esigenza di scrivere un post in cui, dopo aver raccontato quanto accaduto nel nosocomio, ribadiva il suo punto di vista: «Questa volta - scriveva - gli statisti da tastiera nostrani stanno tutti zitti, tutti nascosti nella convenienza politica, niente flash-mob, niente petizioni, niente interrogazioni. Spento anche lo spargi-odio su Facebook, niente comunicati stampa sui giornali online. L'Ospedale e la salute dei pazienti non valgono nemmeno uno spicciolo di onestà intellettuale - era stato l'attacco - o l'ammissione che questo governo regionale di centrosinistra sia totalmente fallimentare. Non venite più a darci lezioni su manutenzioni e rilancio della città: non ne siete capaci e non ve lo potete permettere! State lasciando morire un fiore all'occhiello della nostra città!
Già diversi mesi fa - chiosava il primo cittadino - abbiamo invitato Michele Emiliano in Consiglio comunale sul tema salute nel Nord Barese, ma dal Governatore in persona non è ancora giunta nessuna disponibilità. Ho il sospetto che a nessuno interessi lo svuotamento in atto nell'ospedale di Terlizzi».
La risposta delle opposizioni era arrivata a più voci. Dapprima lo aveva fatto Pasquale Vitagliano, il quale aveva ricordato al primo cittadino, che a tagliare fondi all'ospedale terlizzese era stato l'on. Raffaele Fitto, oggi passato proprio a Fratelli d'Italia.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Città Civile che aveva quindi ripreso in buona parte il post di Vitagliano in cui si legge: « Chi ha "ghigliottinato" il "Sarcone" è un tale di nome Fitto, che crediamo adesso militi nel suo partito Fratelli d'Italia; nel contempo a Terlizzi c'era un'Amministrazione di destra che vedeva Gemmato presidente del Consiglio comunale. Quella Amministrazione - era stata l'accusa - non ha mosso un dito per impedire lo scempio, nonostante eravate e siete della stessa parte politica. I cittadini di Terlizzi manifestavano contro Fitto e tu, tuo fratello e compagnia bella facevate altro».
Infine la sottolineatura: «La smetta di utilizzare il logo del Comune di Terlizzi per comunicazioni di partito, non istituzionali. Si tratta di una pratica ingannevole e illegittima che lede l'autorevolezza delle istituzioni [...] . È ora! Finalmente sta tirando fuori la sua vera indole. Siamo vicini alla ritirata o per lo meno questo è ciò che la stragrande maggioranza dei terlizzesi, stremati dalla sua inconcludente arroganza, si augura», era stata la conclusione al vetriolo.
Siamo certi che la bagarre sul "Sarcone" proseguirà per settimane. Ciò che conta è che la Regione Puglia trovi una soluzione rapida per evitare l'enorme disagio che stanno sopportando tantissimi utenti che quotidianamente si stanno spostando da Terlizzi in comuni viciniori.