Diffusione dello SPID: in quali regioni si registra l'utilizzo maggiore
L’identità digitale come "chiave elettronica" con la quale si possono aprire numerose “porte” online
sabato 20 gennaio 2024
Per poter accedere alla maggior parte dei servizi messi a disposizione dei cittadini da parte della Pubblica Amministrazione, uno dei metodi più intuitivi e comodi consiste nell'inserire la propria identità digitale. Quest'ultima, nota comunemente come SPID, si ottiene facendo richiesta, ed è stata lanciata in Italia da diversi anni come previsto dal PNRR. Nonostante la sua utilità, i dati relativi allo SPID stanno rallentando clamorosamente, e il governo si sta interrogando sulle cause, riflettendo anche sull'imminente futuro. L'identità digitale va interpretata come se fosse a tutti gli effetti una chiave elettronica con la quale si possono aprire numerose "porte" online, tra cui i già citati servizi della Pubblica Amministrazione.
Nonostante sia attivo da ormai diversi anni e sia largamente utilizzato da milioni di cittadini e imprese, lo SPID non è ancora diventato uno strumento di cui tutti gli italiani fanno uso, anche perché molte persone – specie i più anziani – non sono a conoscenza del fatto che si possa fare l'attivazione dello SPID da casa in pochi minuti (il sito letterasenzabusta.com fornisce informazioni al riguardo) e hanno l'errata convinzione che sia complicato da usare.
Inoltre, in tanti non hanno nemmeno effettuato il passaggio alla carta d'identità elettronica, preservando la forma cartacea tradizionale, e rendendo di conseguenza pressoché inutile l'acquisizione dell'identità digitale. Ma i suoi benefici sono davvero tanti, e una fetta di popolazione ne sta giovando, specialmente da quando i tempi della digitalizzazione si sono accelerati per via della pandemia. Dunque, in quali regioni si registra l'utilizzo maggiore dello SPID?
Grazie all'Osservatorio Digital Identity, presente in una sezione apposita interna al famoso Politecnico di Milano, è possibile ottenere una certa consapevolezza circa i dati legati allo SPID in Italia. Infatti, si segnala che il 54% della popolazione possiede l'identità digitale, ma nell'ultimo anno c'è stato un brusco rallentamento per quanto riguarda le richieste. Analizzando le statistiche si comprende che lo SPID è perlopiù diffuso tra persone in una fascia d'età compresa tra i 18 e i 24 anni, mentre è quasi nullo il suo utilizzo tra gli over 75, i quali manifestano maggiori difficoltà nel fare domanda.
Tuttavia, in Italia c'è un'interessante suddivisione dello SPID, il quale è più diffuso in alcune regioni rispetto ad altre. Osservando da vicino questa differenziazione geografica, si delinea il Lazio come il territorio nel quale lo SPID è maggiormente in circolazione (il 74% della popolazione ne è in possesso). Segue la Lombardia, dove il 70% degli abitanti ha lo SPID. Per quanto riguarda i dati delle altre regioni sopra una percentuale pari al 50%, troviamo:
Nel 2023 lo SPID è stato utilizzato in media 17 volte nell'arco dell'intero anno, mentre nel 2022 il dato mostrava una media di 25 volte. L'uso maggiore è relativo agli accessi nei servizi dedicati ai cittadini, ad esempio per prendere parte ad un concorso pubblico, oppure per accedere al cashback e così via. Le presenze della carta d'identità elettronica sono aumentate, e ora ben 34 milioni di italiani possiedono questa moderna versione del documento.
SPID in Italia: potrebbero esserci cambiamenti?
Nel 2024 potrebbero subentrare degli interessanti cambiamenti relativi allo SPID, anche in seguito al rallentamento della sua diffusione. Siccome nel 2026 entrerà in vigore il portafoglio digitale europeo, e in maniera univoca in tutte le nazioni dell'UE, l'Italia potrebbe integrare l'identità digitale con un nuovo sistema, il quale è stato testato per parecchio tempo. Si sta facendo riferimento ad IT Wallet, un portafoglio online che potrebbe sostituire quello tradizionale. Ma al momento non ci sono grosse informazioni a riguardo, e ci sarà ancora da attendere per saperne di più.
pubbliredazionale
Nonostante sia attivo da ormai diversi anni e sia largamente utilizzato da milioni di cittadini e imprese, lo SPID non è ancora diventato uno strumento di cui tutti gli italiani fanno uso, anche perché molte persone – specie i più anziani – non sono a conoscenza del fatto che si possa fare l'attivazione dello SPID da casa in pochi minuti (il sito letterasenzabusta.com fornisce informazioni al riguardo) e hanno l'errata convinzione che sia complicato da usare.
Inoltre, in tanti non hanno nemmeno effettuato il passaggio alla carta d'identità elettronica, preservando la forma cartacea tradizionale, e rendendo di conseguenza pressoché inutile l'acquisizione dell'identità digitale. Ma i suoi benefici sono davvero tanti, e una fetta di popolazione ne sta giovando, specialmente da quando i tempi della digitalizzazione si sono accelerati per via della pandemia. Dunque, in quali regioni si registra l'utilizzo maggiore dello SPID?
In quali regioni è maggiormente utilizzato lo SPID?
Grazie all'Osservatorio Digital Identity, presente in una sezione apposita interna al famoso Politecnico di Milano, è possibile ottenere una certa consapevolezza circa i dati legati allo SPID in Italia. Infatti, si segnala che il 54% della popolazione possiede l'identità digitale, ma nell'ultimo anno c'è stato un brusco rallentamento per quanto riguarda le richieste. Analizzando le statistiche si comprende che lo SPID è perlopiù diffuso tra persone in una fascia d'età compresa tra i 18 e i 24 anni, mentre è quasi nullo il suo utilizzo tra gli over 75, i quali manifestano maggiori difficoltà nel fare domanda.
Tuttavia, in Italia c'è un'interessante suddivisione dello SPID, il quale è più diffuso in alcune regioni rispetto ad altre. Osservando da vicino questa differenziazione geografica, si delinea il Lazio come il territorio nel quale lo SPID è maggiormente in circolazione (il 74% della popolazione ne è in possesso). Segue la Lombardia, dove il 70% degli abitanti ha lo SPID. Per quanto riguarda i dati delle altre regioni sopra una percentuale pari al 50%, troviamo:
- Campania 62%
- Emilia-Romagna 62%
- Piemonte 62%
- Calabria 54%
- Marche 53%
- Molise 52%
Nel 2023 lo SPID è stato utilizzato in media 17 volte nell'arco dell'intero anno, mentre nel 2022 il dato mostrava una media di 25 volte. L'uso maggiore è relativo agli accessi nei servizi dedicati ai cittadini, ad esempio per prendere parte ad un concorso pubblico, oppure per accedere al cashback e così via. Le presenze della carta d'identità elettronica sono aumentate, e ora ben 34 milioni di italiani possiedono questa moderna versione del documento.
SPID in Italia: potrebbero esserci cambiamenti?
Nel 2024 potrebbero subentrare degli interessanti cambiamenti relativi allo SPID, anche in seguito al rallentamento della sua diffusione. Siccome nel 2026 entrerà in vigore il portafoglio digitale europeo, e in maniera univoca in tutte le nazioni dell'UE, l'Italia potrebbe integrare l'identità digitale con un nuovo sistema, il quale è stato testato per parecchio tempo. Si sta facendo riferimento ad IT Wallet, un portafoglio online che potrebbe sostituire quello tradizionale. Ma al momento non ci sono grosse informazioni a riguardo, e ci sarà ancora da attendere per saperne di più.
pubbliredazionale