Dimesso dal 'Miulli' il quarantunenne terlizzese che aveva contratto il Coronavirus
Giuseppe alla sua gente: «Rispettate le regole imposte in questi giorni, solo cosi andrà tutto bene»
venerdì 10 aprile 2020
06.00
Una lieta notizia si alterna alle notizie poco rosee in questo periodo così buio per la nostra comunità. Giuseppe, il quarantunenne terlizzese ricoverato all'Ospedale "Miulli" di Acquaviva delle Fonti dopo esser risultato positivo al Coronavirus ha vinto la sua battaglia ed è stato dimesso ieri, giovedì 9 aprile, dal nosocomio in cui era ricoverato da sedici giorni.
Cosa sente di raccontarci di questi giorni di ricovero al 'Miulli'? Vuole ringraziare qualcuno?
«Per quanto riguarda la mia esperienza al "Miulli", non posso che essere contento del personale medico e paramedico, sia a livello professionale, sia umano, poiché tutto il personale sa ciò che deve fare e lo fa con passione e amore, anche in questo momento delicatissimo. Sono squisitissimi tutti sotto l'aspetto umano. Sin dal momento del mio arrivo, nella notte tra il 23 e 24 marzo scorsi, sono stato accolto in maniera esemplare e la prima cosa che hanno fatto è stata quella di tranquillizzarmi. L'ultima oggi, salutandomi affettuosamente. Professionisti con il cuore d'oro. Ovviamente li ringrazio tutti non trascurando nessuno».
Quali sono stati i momenti più duri e quando ha tirato un sospiro di sollievo pensando che ce l'avrebbe fatta a battere il virus?
«Questo periodo è stato di buio totale, sembrava che stessi facendo un brutto sogno, un incubo in cui non riuscivo a svegliarmi. Quando ho saputo di avere in me purtroppo questo virus mi è crollato il mondo addosso, ma non ho mai perso la voglia di combattere. Alcune volte pensavo a tutti i miei famigliari che stavano soffrendo e mi facevano forza e così ho combattuto ogni giorno. Il momento di luce coincide con la fine del brutto sogno, cioè stamattina quando il medico è arrivato e mi ha detto: "Bravo, hai visto che hai vinto tu!? Oggi torni a casa". In quel preciso istante ho visto la luce ed è finito il brutto sogno».
I consigli che si sente di dare ai terlizzesi in questo difficile momento?
«Il consiglio che vorrei dare ai miei concittadini, e spero che lo accettino facendolo loro, è di rispettare le regole imposte in questi giorni. Di uscire solo nei casi di necessità che tutti conosciamo, di usare i dispositivi di protezione, perché solo così "Andrà tutto bene", perché quello che vi ho raccontato non è un film ma è durissima realtà. In tanti non stanno ritornando. State a casa. E grazie a chi mi ha sostenuto in queste settimane».
Cosa sente di raccontarci di questi giorni di ricovero al 'Miulli'? Vuole ringraziare qualcuno?
«Per quanto riguarda la mia esperienza al "Miulli", non posso che essere contento del personale medico e paramedico, sia a livello professionale, sia umano, poiché tutto il personale sa ciò che deve fare e lo fa con passione e amore, anche in questo momento delicatissimo. Sono squisitissimi tutti sotto l'aspetto umano. Sin dal momento del mio arrivo, nella notte tra il 23 e 24 marzo scorsi, sono stato accolto in maniera esemplare e la prima cosa che hanno fatto è stata quella di tranquillizzarmi. L'ultima oggi, salutandomi affettuosamente. Professionisti con il cuore d'oro. Ovviamente li ringrazio tutti non trascurando nessuno».
Quali sono stati i momenti più duri e quando ha tirato un sospiro di sollievo pensando che ce l'avrebbe fatta a battere il virus?
«Questo periodo è stato di buio totale, sembrava che stessi facendo un brutto sogno, un incubo in cui non riuscivo a svegliarmi. Quando ho saputo di avere in me purtroppo questo virus mi è crollato il mondo addosso, ma non ho mai perso la voglia di combattere. Alcune volte pensavo a tutti i miei famigliari che stavano soffrendo e mi facevano forza e così ho combattuto ogni giorno. Il momento di luce coincide con la fine del brutto sogno, cioè stamattina quando il medico è arrivato e mi ha detto: "Bravo, hai visto che hai vinto tu!? Oggi torni a casa". In quel preciso istante ho visto la luce ed è finito il brutto sogno».
I consigli che si sente di dare ai terlizzesi in questo difficile momento?
«Il consiglio che vorrei dare ai miei concittadini, e spero che lo accettino facendolo loro, è di rispettare le regole imposte in questi giorni. Di uscire solo nei casi di necessità che tutti conosciamo, di usare i dispositivi di protezione, perché solo così "Andrà tutto bene", perché quello che vi ho raccontato non è un film ma è durissima realtà. In tanti non stanno ritornando. State a casa. E grazie a chi mi ha sostenuto in queste settimane».