Elezioni amministrative 2022, è bagarre nel PD di Terlizzi
Il commissario propone un nome quale candidato sindaco, ma c'è chi ne contesta la linea e chiede le primarie quale strumento di massima democrazia
giovedì 24 febbraio 2022
È nuovamente bagarre nel Partito Democratico di Terlizzi, in vista delle elezioni amministrative.
Due i fronti aperti. Il primo a sostegno del commissario Francesco Paolicelli, che avrebbe avanzato un nome quale candidato sindaco, il secondo, si dice maggioritario, rappresentato in una missiva a firma di Vito Barile al titolo "Noi del PD partecipato contro quello nominato".
Chiara la polemica con il commissario chiamato a gestire la fase di transizione dopo le dimissioni della segretaria Malayka Balzano. «Ritiene legittimo - si legge con riferimento a Paolicelli - l'"atto unilaterale" di candidare a sindaco un nominato». Barile e i suoi rimarcano come una scelta imposta «disattenderebbe il documento politico di coalizione» e di fatto violerebbe la volontà della base che invece «acclama le primarie, come da statuto».
Insomma, secondo i dissidenti ci vogliono le primarie per scegliere «il migliore» dei candidati possibili e non una persona imposta, poiché questo è un «metodo oggettivamente valido, un'alta forma partecipativa, momento di festa democratica» capace di coinvolgere anche gli alleati.
L'appello è netto: «Il PD partecipato prevalga su quello nominato!», rimarca Barile, «il tempo è scaduto e le responsabilità saranno denunciate. Noi - conclude la nota - preferiamo perseguire la politica partecipata».
Nei prossimi giorni potrebbero sciogliersi alcuni nodi, ma la divisione interna appare in queste ore netta.
Due i fronti aperti. Il primo a sostegno del commissario Francesco Paolicelli, che avrebbe avanzato un nome quale candidato sindaco, il secondo, si dice maggioritario, rappresentato in una missiva a firma di Vito Barile al titolo "Noi del PD partecipato contro quello nominato".
Chiara la polemica con il commissario chiamato a gestire la fase di transizione dopo le dimissioni della segretaria Malayka Balzano. «Ritiene legittimo - si legge con riferimento a Paolicelli - l'"atto unilaterale" di candidare a sindaco un nominato». Barile e i suoi rimarcano come una scelta imposta «disattenderebbe il documento politico di coalizione» e di fatto violerebbe la volontà della base che invece «acclama le primarie, come da statuto».
Insomma, secondo i dissidenti ci vogliono le primarie per scegliere «il migliore» dei candidati possibili e non una persona imposta, poiché questo è un «metodo oggettivamente valido, un'alta forma partecipativa, momento di festa democratica» capace di coinvolgere anche gli alleati.
L'appello è netto: «Il PD partecipato prevalga su quello nominato!», rimarca Barile, «il tempo è scaduto e le responsabilità saranno denunciate. Noi - conclude la nota - preferiamo perseguire la politica partecipata».
Nei prossimi giorni potrebbero sciogliersi alcuni nodi, ma la divisione interna appare in queste ore netta.