Elezioni amministrative 2022, entra in gioco Italia Viva
La nota del coordinatore Giovanni Mele
giovedì 10 febbraio 2022
Entra in gioco Italia Viva Terlizzi e lo fa con una nota del suo coordinamento cittadino. Le elezioni amministrative si avvicinano e la città dei fiori si appresta a vivere una competizione differente rispetto alle ultime, perché a destra ci dovrà necessariamente essere un dopo-Gemmato ed a sinistra bisognerà far quadrare un cerchio che nelle scorse campagne elettorali non si è mai chiuso.
Italia Viva entra sul grande palcoscenico del confronto politico e non lo fa dalla porta di servizio, ma cercando di mettere in chiaro la propria posizione di partenza, pronta a discutere con tutte le forze alternative all'attuale compagine governativa, eccetto i grillini.
Di seguito il comunicato integrale.
«È partita finalmente la campagna elettorale. Evviva, è il più grande momento di democrazia per una comunità, per una città.
Ma questo "spazio" in cui cittadini e cittadine dovrebbero ritrovarsi a discutere e confrontarsi ha necessità di regole, di principi da porre alla base di ogni dibattito, di scelte che siano le più virtuose per la collettività.
E questo "spazio", dove ogni cittadino dovrebbe portare il proprio contributo, alla fine del confronto dovrebbe portare a delle scelte e ad avere le donne e uomini giusti che ci rappresentino.
Poi si sa bene che la pratica democratica è difficile da mettere in opera perché passa dalla quotidianità, dalle azioni, dai gesti, dai comportamenti da ciò che realmente si fa per attuarla.
Capiamo bene che questo è un desiderio utopico, idealista.
Ma chi di ideali vive ha la forza e l'autorevolezza di esser donna e uomo libero perché non ha posizioni o rendite politiche, seppur legittime, da tutelare e quindi persona più oggettiva rispetto alle questioni.
È nostro scopo portare nella prossima coalizione di governo i valori che ci contraddistinguono: democrazia partecipata, condivisione dei progetti politici, allargamento ad un percorso partecipato a chi ne condivide gli stessi principi.
Noi ci ritroveremo in un percorso politico che anteponga i SI ai no, che sia partecipato, che sia incarnato in donne e uomini capaci di trasformare in azioni di governo i programmi elettorali.
E allora, è di qua, che i veti debbono iniziare a chiamarsi "perimetro politico", che le etichette di "capitano" della nave non se le attribuisca nessuno, perché, se si vince, non vinca una fazione politica ma una città. Questo è il nostro orizzonte!
Siamo chiaramente alternativi alla compagine politica che sta portando negativamente a termine questa esperienza di governo della città, ma, se questa esperienza termina con la caratteristica di essere stata poco inclusiva, certamente non possiamo accettare di far parte di altre coalizioni politiche che ragionano in maniera speculare ma con una casacca di colore differente, non cambierebbe nulla.
E' arrivato il tempo di mettersi a lavorare, ciascuno con le sue forze, per ricucire una città scollata dalla politica, appiattita su inutili e deleteri personalismi, assente nel tessuto sociale, imprenditoriale e produttivo.
Siamo certi che a questo messaggio di democrazia e partecipazione alcune forze politiche lo condivideranno e lo faranno proprio perché "partecipazione" e "democrazia" non sono figlie di accordo di "pochi".
Non possiamo accettare questa visione dai "padri" politici che ci raccontavano queste lezioni dai palchi ed assistere invece nel "metodo" esattamente all' opposto.
Spesso ci si pavoneggia con la parola democrazia ma nei fatti la si pratica poco.
I tempi sono cambiati, abbiamo davanti a noi una società scolarizzata, con tantissimi professionisti, imprenditori, che arrivano dall'altra parte del mondo con click.
Ci fa specie che si possa pensare di parlare di "futuro" ai più giovani con un linguaggio superato.
Purtroppo i giovani questa città li ha persi, non ci ascoltano più!
La vera vittoria non sarà quella elettorale, ma quella "culturale" di vero cambiamento, una battaglia molto dura ma, d'altra parte, molto entusiasmante e gratificante che ci porterà al "Buon governo della città". Noi ci siamo se saremo dentro questi pochi, elementari,concetti di democrazia. In altri percorsi non ci saremo anche a costo di sostenere una battaglia solitaria e puramente idealista.
E se siamo quelli che vogliono le riforme, non possiamo che ripartire dalla riforma del "linguaggio" e del "metodo" che porti al percorso tracciato della cultura democratica, quella vera! .
E se quello che ha detto il nostro Presidente della Repubblica è vero come crediamo: "Un' Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano", sarebbe utile che a livello locale seguendo tale monito educativo, che sia giusto che anche noi crediamo a una Terlizzi più equa, più accogliente, legata a principi di democrazia e ascolto di aiuto e/o propositivo per ogni realtà socio-popolare locale. Noi non possiamo che essere con lui!
Che tutti siano essere partecipi di un progetto politico, con espresso richiamo alle forze politiche europeiste, popolari, liberaldemocratiche, socialdemocratiche.
Non possiamo invece condividere percorsi politici populisti di destra o dei grillini di sinistra... Non vincono alcuni, vince una comunità, vince una città che ha estremamente bisogno di un rilancio in tutti i settori socio-economici-culturali e produttivi».
COORDINAMENTO CITTADINO ITALIA VIVA
Italia Viva entra sul grande palcoscenico del confronto politico e non lo fa dalla porta di servizio, ma cercando di mettere in chiaro la propria posizione di partenza, pronta a discutere con tutte le forze alternative all'attuale compagine governativa, eccetto i grillini.
Di seguito il comunicato integrale.
«È partita finalmente la campagna elettorale. Evviva, è il più grande momento di democrazia per una comunità, per una città.
Ma questo "spazio" in cui cittadini e cittadine dovrebbero ritrovarsi a discutere e confrontarsi ha necessità di regole, di principi da porre alla base di ogni dibattito, di scelte che siano le più virtuose per la collettività.
E questo "spazio", dove ogni cittadino dovrebbe portare il proprio contributo, alla fine del confronto dovrebbe portare a delle scelte e ad avere le donne e uomini giusti che ci rappresentino.
Poi si sa bene che la pratica democratica è difficile da mettere in opera perché passa dalla quotidianità, dalle azioni, dai gesti, dai comportamenti da ciò che realmente si fa per attuarla.
Capiamo bene che questo è un desiderio utopico, idealista.
Ma chi di ideali vive ha la forza e l'autorevolezza di esser donna e uomo libero perché non ha posizioni o rendite politiche, seppur legittime, da tutelare e quindi persona più oggettiva rispetto alle questioni.
È nostro scopo portare nella prossima coalizione di governo i valori che ci contraddistinguono: democrazia partecipata, condivisione dei progetti politici, allargamento ad un percorso partecipato a chi ne condivide gli stessi principi.
Noi ci ritroveremo in un percorso politico che anteponga i SI ai no, che sia partecipato, che sia incarnato in donne e uomini capaci di trasformare in azioni di governo i programmi elettorali.
E allora, è di qua, che i veti debbono iniziare a chiamarsi "perimetro politico", che le etichette di "capitano" della nave non se le attribuisca nessuno, perché, se si vince, non vinca una fazione politica ma una città. Questo è il nostro orizzonte!
Siamo chiaramente alternativi alla compagine politica che sta portando negativamente a termine questa esperienza di governo della città, ma, se questa esperienza termina con la caratteristica di essere stata poco inclusiva, certamente non possiamo accettare di far parte di altre coalizioni politiche che ragionano in maniera speculare ma con una casacca di colore differente, non cambierebbe nulla.
E' arrivato il tempo di mettersi a lavorare, ciascuno con le sue forze, per ricucire una città scollata dalla politica, appiattita su inutili e deleteri personalismi, assente nel tessuto sociale, imprenditoriale e produttivo.
Siamo certi che a questo messaggio di democrazia e partecipazione alcune forze politiche lo condivideranno e lo faranno proprio perché "partecipazione" e "democrazia" non sono figlie di accordo di "pochi".
Non possiamo accettare questa visione dai "padri" politici che ci raccontavano queste lezioni dai palchi ed assistere invece nel "metodo" esattamente all' opposto.
Spesso ci si pavoneggia con la parola democrazia ma nei fatti la si pratica poco.
I tempi sono cambiati, abbiamo davanti a noi una società scolarizzata, con tantissimi professionisti, imprenditori, che arrivano dall'altra parte del mondo con click.
Ci fa specie che si possa pensare di parlare di "futuro" ai più giovani con un linguaggio superato.
Purtroppo i giovani questa città li ha persi, non ci ascoltano più!
La vera vittoria non sarà quella elettorale, ma quella "culturale" di vero cambiamento, una battaglia molto dura ma, d'altra parte, molto entusiasmante e gratificante che ci porterà al "Buon governo della città". Noi ci siamo se saremo dentro questi pochi, elementari,concetti di democrazia. In altri percorsi non ci saremo anche a costo di sostenere una battaglia solitaria e puramente idealista.
E se siamo quelli che vogliono le riforme, non possiamo che ripartire dalla riforma del "linguaggio" e del "metodo" che porti al percorso tracciato della cultura democratica, quella vera! .
E se quello che ha detto il nostro Presidente della Repubblica è vero come crediamo: "Un' Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano", sarebbe utile che a livello locale seguendo tale monito educativo, che sia giusto che anche noi crediamo a una Terlizzi più equa, più accogliente, legata a principi di democrazia e ascolto di aiuto e/o propositivo per ogni realtà socio-popolare locale. Noi non possiamo che essere con lui!
Che tutti siano essere partecipi di un progetto politico, con espresso richiamo alle forze politiche europeiste, popolari, liberaldemocratiche, socialdemocratiche.
Non possiamo invece condividere percorsi politici populisti di destra o dei grillini di sinistra... Non vincono alcuni, vince una comunità, vince una città che ha estremamente bisogno di un rilancio in tutti i settori socio-economici-culturali e produttivi».
COORDINAMENTO CITTADINO ITALIA VIVA