Emiliano non diffamò l’ex sindaco Gemmato, archiviato il caso
La querela dopo un comizio il 9 giugno 2022 durante la campagna elettorale per le comunali
giovedì 17 ottobre 2024
19.59
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, non diffamò l'ex sindaco di Terlizzi, Nicola Gemmato. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Carmen Anna Lidia Corvino, accogliendo la richiesta di archiviazione del sostituto procuratore della Procura della Repubblica, Ubaldo Leo.
A questa richiesta, a maggio dello scorso anno, aveva fatto opposizione Gemmato, ma il giudice del Tribunale di Trani, nel suo decreto di archiviazione a seguito di opposizione, ha osservato «che la notizia di reato è infondata, perché i vari elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l'accusa in giudizio, in quanto l'episodio, se anche ritenuto diffamatorio, sarebbe comunque coperto dall'esimente del diritto di critica politica», si legge agli atti.
Emiliano era stato querelato da Gemmato per diffamazione aggravata dall'utilizzo del mezzo social network, in riferimento all'evento accaduto il 9 giugno 2022 e consistito nella diffusione di un comizio avvenuto quella sera e diffuso via social e canali network - in via diretta e tramite audio postato su WhatsApp e su vari profili - in varie occasioni della campagna elettorale tenutasi a Terlizzi durante la competizione del 12 giugno 2023 per il rinnovo della massima assise cittadina.
Secondo Gemmato, l'intervento dal palco di Emiliano fu diffamante nei suoi confronti, tanto che il querelante lamentò nella denuncia un forte calo di consensi e la mancata rielezione in consiglio comunale: «Tali affermazioni - fu poi scritto - hanno pesantemente influito sull'esito personale della campagna elettorale».
A questa richiesta, a maggio dello scorso anno, aveva fatto opposizione Gemmato, ma il giudice del Tribunale di Trani, nel suo decreto di archiviazione a seguito di opposizione, ha osservato «che la notizia di reato è infondata, perché i vari elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l'accusa in giudizio, in quanto l'episodio, se anche ritenuto diffamatorio, sarebbe comunque coperto dall'esimente del diritto di critica politica», si legge agli atti.
Emiliano era stato querelato da Gemmato per diffamazione aggravata dall'utilizzo del mezzo social network, in riferimento all'evento accaduto il 9 giugno 2022 e consistito nella diffusione di un comizio avvenuto quella sera e diffuso via social e canali network - in via diretta e tramite audio postato su WhatsApp e su vari profili - in varie occasioni della campagna elettorale tenutasi a Terlizzi durante la competizione del 12 giugno 2023 per il rinnovo della massima assise cittadina.
Secondo Gemmato, l'intervento dal palco di Emiliano fu diffamante nei suoi confronti, tanto che il querelante lamentò nella denuncia un forte calo di consensi e la mancata rielezione in consiglio comunale: «Tali affermazioni - fu poi scritto - hanno pesantemente influito sull'esito personale della campagna elettorale».